Il Real Madrid di Carlo Ancelotti piomba sull’attaccante del Liverpool Luis Suarez. Secondo il noto quotidiano inglese The Sun le merengues sono sul punto di offrire qualcosa come 46.5 milioni di euro al Liverpool per convincere Rodgers a privarsi dell’attaccante uruguaiano. Solo qualche giorno fa i Reds avevano declinato una offerta di 35 milioni da parte dell’Arsenal.
Donna si risveglia prima dell’esportazione degli organi.
E’ una storia che ha dell’incredibile, di quelle che si vedono solamente nei film. La protagonista è una donna di Syracuse, nello stato di New York: nel 2009 Colleen Burns – racconta il New York Post – era stata ritenuta morta per un overdose di farmaci dai medici del St. Joseph’s Hospital Health Center. Ma mentre questi erano sul punto di prelevare i suoi organi, la 41enne – già in sala operatoria – ha aperto gli occhi. Burns, madre di tre figli, è stata dimessa dall’ospedale dopo due settimane, ma si è uccisa sedici mesi più tardi, nel gennaio 2011.
I medici erano scioccati, è stata una sorpresa per tutti loro. Il Dipartimento della salute dello Stato di New York tuttavia ha sanzionato l’ospedale con una multa di 6.000 dollari, ritenendo inaccettabili le procedure adottate.
L’ospedale non ha effettuato un controllo approfondito ed accurato, senza analizzare in maniera adeguata i possibili segni di miglioramento delle sue funzioni neurologiche hanno spiegato dall’agenzia federale. L’overdose di farmaci aveva fatto sì che la Burns cadesse in un coma profondo, mentre il personale ospedaliero riteneva che avesse subito danni irreversibili al cervello tali da procedere all’espianto degli organi.
Ogbonna è Bianconero
Ogbonna-Juve, la trattativa è ai dettagli finali. Dopo una lunga trattativa, l’intesa tra il club bianconero e il Torino è stata raggiunta: ai granata dovrebbero andare 12 milioni di euro più 2/3 di bonus. Nel pomeriggio i rappresentanti dei due club si incontreranno di nuovo per definire gli ultimi dettagli. Ogbonna non si presenterà al raduno del Torino fissato per martedì sera è ormai un giocatore bianconero. Per lui a Vinovo è pronto un quadriennale da 1,8 milioni più bonus a stagione.
Benitez: “Daremo il 100%”
La stagione 2013-14 è ufficialmente iniziata anche per il Napoli. Il primo ad arrivare a Castelvorturno è stato Rafa Benitez che si è presentato alle 7:30 dando un segnale importante: ” Noi con la nostra voglia di lottare e voi con il vostro amore che avete sempre regalato a questa maglia, siamo tutti insieme. La squadra è decisa a dare subito non il 100% ma molto di più”.
Il tecnico spagnolo è totalmente coinvolto nella nuova avventura.
“A Dimaro nella splendida Val Di Sole il 13 luglio inizia la nostra e la vostra avventura”. Benitez ha anche trovato il modo di parlare di mercato: “Un gruppo che si rafforzerà man mano con nuovi innesti. Io e il mio staff siamo carichi, tutti insieme non vediamo l’ora di indossare maglie e scarpette per sostenere il primo allenamento. Il Napoli c’è, e voi con noi. Forza Napoli!”
I primi giocatori ad arrivare sono stati gli svizzeri, noti per la puntualità, Behrami e Dzemaili che si sono presentati alle 8. Poi Fernandez, difensore rientrato dal prestito al Getafe, il nuovo acquisto Mertens e Hamsik.
Letta chiede un gioco di squadra alla banche
L’economia italiana si riprenderà difficilmente se non ci sarà “una comunità coesa” in grado di “viaggiare insieme”. Lo ha detto il premier Enrico Letta all’assemblea Abi aggiungendo.
“Senza liquidità le imprese non avranno la forza e il fiato di sostenere la salita prima della discesa”, ha aggiunto il premier in un messaggio all’assemblea dell’Abi. “Restituire liquidità alle imprese è il primo passo per la ripresa economica”. “E’ indispensabile completare al più presto l’unione bancaria europea”, ha spiegato il premier.
“L’Italia, ha dinanzi a sè ancora un periodo impegnativo di riforme”, rilevando che è “uno sforzo che il Paese tutto può sostenere solo se sarà in grado di viaggiare insieme con lo spirito di una comunità coesa che persegue missioni condivise”.
“Occorre iniziare a ridurre il debito pubblico senza patrimoniali o misure da economia di guerra ma con accurate privatizzazioni delle proprietà mobiliari e immobiliari dello Stato e degli Enti locali”. E’ quanto chiede il presidente Abi Antonio Patuelli.
“Le banche in Italia meritano più rispetto, senza preconcetti e senza venire confuse con chi ha causato la crisi”, ha affermato Patuelli, ricordando che nonostante “l’elevatissimo contributo che apportano al fisco italiano le banche sono spesso oggetto di critiche preconcette e frutto anche di uno spirito anticapitalista di ritorno in tempi di crisi”.
“Banche e imprese sono insieme floride o insieme soffrono come ora, essendo tutte imprese con capitali privati”, ha detto il presidente, che ricorda come “in Italia vi sono milioni di risparmiatori privati azionisti delle banche che rappresentano il comparto azionario più diffuso”.
Le banche sono “oberate da imposte deliberate soprattutto negli anni precedenti e che sono oggi del tutto sproporzionate”. Patuelli ha aggiunto che “con forte senso di responsabilità ci rendiamo conto che non è maturo il momento della complessiva riduzione delle imposte sulle banche”. L’Abi chiede in ogni caso “iniziative tollerabili per il fisco”.
Le banche non rappresentano “più un comparto ricco perché risentono fortemente della crisi”. Patuelli chiede quindi “più austerità ed efficienza in tutte le direzioni”.
E’ “urgente che siano pagati subito tutti i debiti della P.A., così come è necessario sollecitare la possibilità di utilizzare i prestiti nei confronti delle imprese come collaterale nelle operazioni di finanziamento con la Bce”, ha detto Patuelli chiedendo anche “l’integrale deducibilità fiscale delle perdite, conseguenti ai nuovi prestiti”.
Pdl chiede la sospensione del Senato e della Camera
All’indomani della decisione della Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l’udienza del processo Mediaset, il Pdl ha chiesto di sospendere le attività parlamentari per tre giorni. Sia al Senato che alla Camera sono state convocate le conferenze dei capigruppo. Lla mossa del partito di Silvio Berlusconi è stato dato da Daniela Santanché.
In attesa della decisione dei capigruppo, il Pdl ha annunciato che non parteciperà al vertice di maggioranza su lavoro e fisco in programma per oggi pomeriggio.
La Cassazione, ha precisato, che ha l’obbligo di determinare l’udienza di trattazione di ogni ricorso prima della maturazione della prescrizione di alcuno dei reati oggetto del procedimento, a pena di responsabilità anche di natura disciplinare, e la Corte ha sempre adempiuto a tale dovere. La precisazione arriva dopo le proteste dei difensori di Silvio Berlusconi. La nota è stata emessa in relazione alla fissazione dell’udienza del 30 luglio 2013 in cui dovrà essere trattato il ricorso proposto avverso la sentenza della Corte d’Appello di Milano sulla cosiddetta vicenda Mediaset che ha suscitato le reazioni dei difensori di Silvio Berlusconi e di alcuni esponenti politici.
La Notte è online!
Nella Milano ricca e gioiosa dei primi anni 70 c’era un giornale che si chiamava “la Notte”. Era un giornale particolare “La Notte” perché usciva in due edizioni una pomeridiana e l’altra mattutina. Wilkipedia ci ricorda che una peculiarità dell’edizione pomeridiana era quella di riportare i valori del listino della borsa e di dare indicazioni ai lettori sul come divertirsi la sera.
Erano ovviamente altri tempi, tempi in cui non c’era il precariato, l’asfissia monetaria, il debito pubblico, la disoccupazione e soprattutto l’euro. Chi aveva investito in borsa era ansioso di verificare i suoi guadagni. Chi voleva passare una allegra serata (ed erano in tanti) aveva il problema della scelta del luogo in cui andare. In un periodo siffatto La Notte è arrivata a diffondere ben 250.000 copie, delle quali 80.000 nella sola Milano.
Poi verso la metà degli anni settanta con l’avvento delle prime tv private – ci spiega Wilkipedia – la tiratura ha cominciato a declinare. Dalle 250.000 copie del periodo di massima diffusione si è scesi a circa 50.000. Nel 1982 la proprietà dall’industriale Carlo Pesenti è passata ad Alberto Rusconi e, nell’estate del 1993, a Paolo Berlusconi, che però ha cessato del tutto le pubblicazioni nel 1995. Un tentativo di riportarlo in edicola viene effettuato nel 1997, ma dura solo pochi mesi.
Nel 2009 la Catapano Editori ridà vita a questa testata e pubblica il giornale online, col progetto di un ritorno alle edicole. Non sappiamo se è stato anche per questo ma il coinvolgimento del Gruppo Catapano in indagini della Procura di Padova, ha fatto sì che tutti i siti collegati al gruppo e quindi anche il sito del quotidiano è stato sottoposto a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria per oltre un anno. Successive verifiche hanno concesso il dissequestro di beni sequestrati e dei siti, dunque La Notte ora torna on.line in attesa di andare sulla carta stampata con progetto rinnovato da una casa editrice fatta di soli giovani.
Sicuramente è una sfida quella della “La Notte “ che cade in un periodo di grande crisi e di grande sofferenza della carta stampata. Alcune testate sono in grande difficoltà, altre stanno per chiudere, altre pur gloriose come “la Stampa” stanno per essere assorbite da altri quotidiani (leggi Corriere della Sera).
Sono sicuramente note al lettore le ragioni di questa crisi: la caduta della raccolta pubblicitaria, la concorrenza della televisione e di Internet, l’aumento dei costi della carta e della distribuzione. Però noi non ce ne aggiungiamo un’altra: la mancanza di qualità.
Parliamoci chiaro: quanti quotidiani italiani hanno detto ai loro lettori la verità sulle stragi del 1992, sulla trappola dell’euro, sulle vere ragioni della guerra in Libia? La risposta è: Nessuno!
In Italia – si sa – non ci sono editori puri. Chi stampa un giornale ha altri interessi e la stampa del giornale avviene il più delle volte per compiacere ed esaltare il proprio segmento politico di riferimento. La manipolazione dell’informazione si percepisce immediatamente e questo non può che infastidire un lettore già gravato da tanti problemi e spingerlo vero l’informazione gratuita e più obiettiva di Internet.
Di qui il valore della nostra sfida: dire al lettore le verità, tutta la verità, solo la verità null’altro che la verità, anche quando questa verità può apparire scomoda rispetto alla linea politico-editoriale che il giornale si è dato. Ma solo così si può instaurare quel rapporto di fiducia fra il giornale e il suo lettore che fa della lettura del quotidiano, ancora attuale nonostante Internet, un momento di relax della giornata lavorativa e un momento di arricchimento culturale e informativo, che molti – nonostante tutto – ancora ricercano.
Il Direttore Michele Imperio
Gaza, raid israeliani nella notte: un palestinese ucciso
TEL AVIV – La aviazione militare israeliana ha condotto un raid contro diversi obiettivi nella Striscia di Gaza, dopo che la scorsa notte da quella zona sono stati lanciati almeno sei razzi verso il territorio israeliano. Un palestinese, Issa Jarbù, è rimasto ucciso a Rafah, nei pressi dei tunnel di contrabbando fra la Striscia e il Sinai egiziano. Feriti altri due palestinesi.
Hamas. I razzi sparati da Gaza verso Israele sono stati lanciati da miliziani della Jihad islamica: lo ha affermato il portavoce militare israeliano Yoav Poli Mordechai. In un’intervista radio questi ha aggiunto che Israele considera egualmente Hamas responsabile del mantenimento dell’ordine nella Striscia di Gaza. Secondo Mordechai, le frizioni emerse fra Hamas e la Jihad islamica vanno collegate anche ai loro diversi atteggiamenti di fronte alla guerra civile in Siria: mentre i primi si sono gradualmente allineati con le posizioni egiziane (di sostegno, almeno morale, ai ribelli), i secondi («che hanno il loro comando a Damasco») sono rimasti dalla parte del regime di Bashar Assad e dei suoi alleati iraniani. Da Gaza si è appreso ieri che l’incidente che ha bruscamente inasprito le relazioni fra le due organizzazioni palestinesi è stata la uccisione da parte di agenti di Hamas di Raed Jundya, un esponente di spicco della Jihad islamica. Secondo la stampa israeliana Jundya era un comandante del braccio armato della Jihad islamica, Brigate al-Quds, ed uno dei responsabili dei lanci di razzi verso Israele. Lo scorso novembre era stato ferito in un attacco aereo israeliano.
I raid. In seguito all’acuirsi della tensione, Israele ha chiuso il valico di transito con la Striscia di Kerem Shalom. Un portavoce militare israeliano ha precisato che a Gaza sono stati colpiti due depositi di armi e di munizioni ed una postazione adibita al lancio di razzi. Nella nottata sirene di allarme erano risuonate nel Neghev occidentale. Ad Ashqelon i sistemi di difesa hanno intercettato due razzi sparati da Gaza. Altri razzi sono esplosi nel Neghev, senza fare vittime. Secondo la radio militare è possibile che dietro a questi attacchi improvvisi ci sia la Jihad islamica, che ieri ha sospeso ogni genere di coordinamento con Hamas in seguito alla uccisione di un suo esponente di spicco, Raed Jundyia, 38 anni, da parte di agenti di Hamas. Questi intendevano costringerlo a deporre in un tribunale ma l’uomo, secondo la versione fornita da Hamas, ha estratto le armi ed ha ingaggiato uno scontro a fuoco in cui ha trovato la morte.