22 Settembre 2024, domenica
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Imu, dubbi della Corte dei conti

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La Corte dei conti, nel corso di un’audizione oggi alla camera, ha espresso «perplessità» sulla sanatoria per i concessionari delle slot machine prevista nel dl Imu per coprire la cancellazione della prima rata, sottolineando «le incertezze che circondano la realizzabilità del gettito associato alla nuova norma agevolatrice». «Appare opportuno interrogarsi sull’idoneità della norma ad assicurare il maggiore gettito atteso (600 milioni di euro) che concorre in maniera determinante ad assicurare la copertura dell’intero dl», ha affermato il presidente facente funzioni della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri.

In calo il mercato immobiliare: -7,7% nel 2° trimestre

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Rallenta il calo del mercato immobiliare in Italia nel secondo trimestre del 2013: con una flessione degli scambi del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, il volume delle compravendite si attesta a quota 242.817 e recupera più di 6 punti percentuali rispetto alla contrazione del 13,8% registrata nei primi tre mesi di quest’anno. È quanto comunica l’Agenzia delle Entrate nella nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Al tempo stesso calano i prezzi delle case: il valore medio stimato di una abitazione nel primo semestre 2013 e’ pari a circa 167 mila euro, in diminuzione dell’1,43% (-2,400 euro) rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso in tutte le aree geografiche del Paese ad eccezione delle isole.  Roma, Bologna e Firenze sono le città in cui si registrano le quotazioni medie delle abitazioni più elevate nel primo semestre dell’anno, oltre 3 mila euro al metro quadro. Seguono a breve distanza Milano e Venezia (poco sotto i 3 mila euro al mq), mentre nelle due grandi città siciliane, Palermo e Catania, le quotazioni delle abitazioni sono le più basse (rispettivamente 1.451 euro e 2.067 al mq).

Telecom da oggi parlerà spagnolo. Telefonica sale al 66% di Telco

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Agli spagnoli di Telefonica andrà il 66% di Telco, la holding che controlla Telecom Italia con il 22,4% del capitale. L’accordo è stato raggiunto nella notte con i soci italiani (Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Generali), presenti in Telco. In base all’accordo gli spagnoli sottoscriveranno già oggi un aumento di capitale da 324 milioni a 1,09 euro per azione. A seguito dell’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Telefonica il capitale sociale di Telco risulterà suddiviso con un assetto diverso dall’attuale, portando Telefonica al 66% di Telco, Mediobanca al 7,34%, Intesa Sanpaolo a 7,34% e Generali al 19,32%. A servizio di tale aumento di capitale saranno emesse esclusivamente azioni di Classe C prive del diritto di voto, convertibili da Telefonica in azioni con diritto di voto, appartenenti alla medesima classe di azioni di cui Telefonica è già titolare (azioni di Classe B). Telco» spiega una nota congiunta, utilizzerà gli importi derivanti dall’aumento di capitale per rimborsare «l’indebitamento bancario in essere in scadenza a novembre 2013. Il residuo debito bancario di Telco sarà interamente rifinanziato fino a massimi 700 milioni di euro, da Mediobanca e Intesa Sanpaolo in parti uguali, attraverso un nuovo finanziamento a condizioni di mercato».

Por Campania, 10 milioni di finanziamenti per realizzare ed ampliare centri di raccolta dei rifiuti

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La giunta della Regione Campania ha stanziato 10.000.000 di euro per finanziare la realizzazione e l’ampliamento di centri di raccolta comunali, ovvero di associazioni di comuni, a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Le risorse sono state racimolate tra le rimanenze destinate all’attuazione Obiettivo operativo 1.1 “Gestione integrata del ciclo dei rifiuti” del POR FESR  Campania 2007/2013.

Il deliberato demanda ora al dirigente competente la predisposizione ed emanazione di un apposito bando contenente i termini e le modalità di presentazione dei progetti.
La valutazione degli interventi proposti, finalizzati alla realizzazione o ampliamento dei centri di raccolta, da parte dei Comuni o associazioni di Comuni, saranno affidate ad una commissione di valutazione, nominata dopo la scadenza del termine stabilito nel bando, di prossima pubblicazione, per la presentazione delle domande per il finanziamento dei progetti.

 

Decreto Lavoro, la circolare INPS per accedere a 800 milioni di incentivi per assumere giovani

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Il Decreto Lavoro (Decreto legge 28 giugno 2013, n.  76) è legge 9 agosto 2013, n. 99 ormai vigente. Tante le novità per lavoratori ed imprese. Circa 800 milioni di euro sono stanziati per incentivare, in tutta Italia, le stabilizzazioni di giovani. Si attendeva la circolare INPS con i dettagli operativi della misura. La circolare n. 131 è stata pubblicata il 17 settembre. Eccone in sintesi i contenuti.

Il decreto lavoro prevede un incentivo economico fino a 650 euro mensili, per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi oppure privi di diploma di scuola media superiore o professionale.
L’incentivo è riconosciuto per 18 mesi e spetta anche per le ipotesi di trasformazione a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine. In quest’ultimo caso, il contributo è riconosciuto per 12 mesi.

Per giovani under 30 si intendono soggetti che, al momento dell’assunzione, abbiano compiuto 18 anni e non abbiano ancora compiuto 30 anni.

Rapporti di lavoro incentivati

  • assunzioni a tempo indeterminato, anche a tempo parziale;
  • rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso cooperative di lavoro;
  • assunzione mediante contratto di apprendistato;
  • assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, sia essa a tempo indeterminato che determinato.

L’incentivo non spetta per le assunzioni di lavoratori domestici.

E’ possibile fruire del contributo anche nelle ipotesi di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine.
In tal caso occorre che il lavoratore sia maggiorenne e non abbia ancora compiuto 30 anni al momento della decorrenza della trasformazione.

L’incentivo per la trasformazione può essere richiesto anche nell’ipotesi in cui si tratti di lavoratore privo di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Misura e durata dell’incentivo

Il contributo è pari ad 1/3 della retribuzione mensile lorda. Non può comunque superare l’importo di 650 euro per lavoratore.
In caso di assunzione a tempo indeterminato spetta per 18 mesi; nell’ipotesi di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine spetta per 12 mesi.

L’incentivo spetta, nei limiti delle risorse stanziate per ogni regione o provincia autonoma ed è autorizzato dall’INPS in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Per l’attuazione della misura in Campania, sono stanziate risorse per:

  • € 26.196.959,96 per l’annualità 2013;
  • € 39.190.439,96 per l’annualità 2014;
  • € 39.190.439,96 per l’annualità 2015;
  • € 26.196.959,96 per l’annualità 2016;

Adempimenti del datore di lavoro

La domanda di contributo deve essere inoltrata esclusivamente per via telematica avvalendosi del modulo 76-2013 messo a disposizione sul sito www.inps.it nell’area servizi online.
Entro 3 giorni dall’invio dell’istanza l’INPS comunica che è stato prenotato in favore del datore di lavoro l’importo dell’incentivo richiesto.
Nei successivi 7 giorni lavorativi, il datore di lavoro è onerato a stipulare il contratto di assunzione o trasformazione.
Entro 14 giorni lavorativi dalla ricezione della comunicazione INPS di prenotazione delle risorse, il datore di lavoro è onerato a comunicare l’avvenuta stipulazione del contratto di lavoro.

Per l’intero territorio nazionale la misura è operativa per le assunzioni e trasformazioni effettuate a decorrere dal 7 agosto 2013. Non sarà più possibile essere ammessi all’incentivo dopo che saranno esaurite le risorse stanziate in ciascuna regione e provincia autonoma, nè per assunzioni e trasformazioni successive al 30 giugno 2015.

Documenti da scaricare

 

  • Circolare INPS 17 settembre 2013, n. 131 – Incentivo sperimentale per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30 (decreto lavoro).

Elezioni tedesche, super Angela: la Merkel stravince

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Ha stravinto alle lezioni legislative e si è guadagnata il terzo mandato consecutivo alla guida della Cancelleria. Di conseguenza è da definirsi storica la sconfitta dei liberaldemocratici visto che la Fdp resta fuori dal Bundestag, per la prima volta nel dopoguerra. Sfiora il colpaccio il partito conservatore anti-euro, l’esordiente Afd, non essendo riuscito a superare la soglia di sbarramento del 5%. La Spd, i socialdemocratici di Peer Steinbrueck, invece, si rifanno rispetto al disastroso risultato di quattro anni fa, ma non sfondano. In discesca anche gli altri due partiti dell’arco parlamentare, Verdi e Linke. I risultati ufficiali vedono la Cdu/Csu al 41,5%, la Spd al 25,7%, la Fdp al 4,8%, i Verdi all’8,4% e la Linke all’8,6%, la AfD al 4,7%. Angela Merkel , commentando raggiante l’esito del risultato elettorale, ha promesso “quattro nuovi anni di successi”. Ora tutte le sue attenzioni sono rivolte sulle future alleanze. Le strade per la cancelliera tedesca sono diverse: tentare un esecutivo con una maggioranza di appena due voti, oppure allearsi con i socialdemocratici in una riedizione della Grosse Koalition, trattando comunque da una posizione di grande forza. “La Repubblica Merkel” titola l’edizione online delloSpiegel.

Pd, Renzi ci prova all’attacco

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Matteo Renzi “asfalta” il Pd. Ospite di Omnibus su La7, il sindaco di Firenze, candidato alla segretaria del partito, non ha risparmiato critiche al partito. “L’assemblea del Pd ha fatto una brutta figura, mentre il paese vive la situazione che vediamo, con possibilità ma anche difficoltà, il Pd sabato ha perso un’occasione per parlare dei problemi del paese. Tutti i candidati hanno parlato dei problemi del paese ma qualcuno ha voluto bloccare tutto”. Nel mirino di Renzi “un gruppo dirigente rancoroso” che ha cercato di buttare tutto in caciara. Non vogliono fare né il congresso né le primarie perché poi sanno che si volta pagina”. Il sindaco di Renzi ha poi aggiunto: “Dopo aver rinviato tutto il rinviabile in Parlamento e al governo, dal finanziamento ai partiti agli F35, ora vogliono rinviare anche il congresso. Quando hanno deciso di smettere, ci facciano un colpo di telefono che noi veniamo a Roma”. Insomma: “Io sto fermo in un angolino. Io non voglio diventare come loro”. Al governo, invece, riserva parole apparentemente rassicuranti: “Non ha nulla da temere dal Pd: non siamo noi a fare “o fa cosi’ o te ne vai”. Quello lo fa Brunetta, non il Pd”.

Conti, Fassina si muove con Saccomanni

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Lo sfogo del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sui conti dell’Italia, con allegata minaccia di dimissioni, è sufficiente a rendere ancora più traballante il precario equilibrio della strana maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. “Quello del ministro Saccomanni è un giusto richiamo a un impegno preso nei confronti dell’Europa”, afferma il sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell’Aringa, ai microfoni di Radio1 Rai. “Siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo e dobbiamo consolidare questa posizione per acquisire credibilità, anche in futuro, e per ottenere come altri paesi l’eventuale attenuazione dei vincoli di bilancio. Quello di Saccomanni è dunque un richiamo al paese, ai partiti, al parlamento, affinché il governo abbia questa priorità. Certamente il fatto di avere questa priorità non impedirà di avere una politica economica improntata sia al rigore sia all’equità”, aggiunge. Al monito di Saccomanni , “non sono sobbalzato”, ha sostenuto Stefano Fassina su Radio 24. Per il vice ministro dell’Economia bisogna “fare i conti con i dati della realtà e il discorso di verità che Saccomanni ieri ha posto è un discorso ineluttabile”. Sostiene Fassina che l’ipotesi di rinviare l’aumento dell’Iva di tre mesi, “è plausibile a patto che si facciano altre scelte nel rispetto di risorse insufficienti”. E aggiunge che si “deve riconsiderare la seconda rata dell’Imu”, facendo pagare il 10% delle prime abitazioni di maggior valore così “potremmo recuperare le risorse necessarie per rinviare l’aumento dell’Iva e, a regime, recuperare quel miliardo che serve a intervenire sulla deducibilità dell’Imu per i capannomi, per i negozi, per le botteghe degli artigiani”

Cicchitto: non si può andare al voto subito

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Ci pensa Fabrizio Cicchitto a recapitare le rassicurazioni del Pdl al governo . “Impossibile un voto subito”, quindi “Letta durerà. Napolitano non ci manderà mai alle urne con questa legge. Chi stacca la spina pagherà un prezzo altissimo perché lo spread risalirà”. Cicchitto, in un’intervista con Il Tempo, fornisce lo schema col quale nei prossimi giorni il maggior partito del centrodestra si approccerà con l’esecutivo. “Berlusconi, e con lui il Pdl, da una parte ha scelto la strada della denuncia dell’uso politico della giustizia, dall’altra quella di evitare la rivalsa e di staccare la spina all’esecutivo. E questo ha fatto saltare i nervi al Pd”.  .

Strage di Nairobi, 69 i morti accertati

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E’ salito a 69 il numero dei morti accertati nell’attacco jihadista sferrato sabato al centro commerciale Westgate di Nairobi, sotto assedio da tre giorni. Lo rendono noto fonti della Croce Rossa kenyota, aggiungendo che all’appello mancano inoltre non meno di altre 63 persone, compresi gli ostaggi trattenuti dagli assalitori. Incerto il numero di coloro che sono ancora prigionieri: secondo Laban Onditi, presidente della Camera di Commercio e Industria del Kenya, sarebbero tra i dieci e i quindici. I feriti ammontano a 175. Il ministro dell’Interno, Joseph Ole Lenku, riferisce che nel complesso rimangono “alcuni” ostaggi. Gli stessi Shebab si sono rifiutati di specificarne il numero.  Quanto ai membri superstiti del commando, il presidente della Camera di Commercio e Industria afferma che una parte di loro sarebbero morti negli scontri con le forze governative. Intanto, su un sito internet islamista, il portavoce di Shaabab, Sheikh Ali Mohamud Rage, dice: “Autorizziamo i mujahedin all’interno del centro commerciale ad agire contro i prigionieri”.