23 Settembre 2024, lunedì
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Misteriosa morte di Gaetano Musella

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La morte di Gaetano Musella è avvolta nel mistero. Il corpo dell’ex calciatore azzurro è stato trovato in un boschetto a Caprazoppa, conosciuto come luogo di incontri notturno per gay e punto panoramico per i turisti durante il giorno. Sul corpo del calciatore non sono stati trovati segni di violenza quindi la prima ipotesi del decesso potrebbe essere per malore.
A tingere di giallo la morte del calciatore sarebbero le testimonianze di alcune persone che dichiarano di aver visto arrivare Musella su un’utilitaria in compagnia di un’altra persona. Il corpo di Musella è stato trovato da una coppia di turisti stranieri ieri intorno alle 14. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Albenga e di Savona unitamente a un medico legale che ne ha constatato il decesso.
Pare che il pubblico ministero incaricato delle indagini voglia disporre un esamente autoptico sul corpo dell’ex azzurro.
Gaetano Musella aveva 53 anni.

Piacenza, dipendenti pagati in nero

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Pagavano in nero i dipendenti, fatturando meno ore del dovuto. A scoprire tre cooperative di facchinaggio sono stati gli uomini della guardia di finanza di Piacenza al termine di un’indagine partita oltre due anni fa nel corso della quale sono stati ascoltati circa 900 lavoratori.

UNA VOCE A FAVORE DELL’EVASIONE FISCALE

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Secondo la Costituzione i cittadini devono partecipare al finanziamento della spesa pubblica in base alla propria capacità contributiva.

Ecco la prima truffa sancita addirittura dalla Carta Costituzionale.

Nel settore privato chi guadagna di più, in modo del tutto onesto, non dovrebbe pagare più tasse ma addirittura non dovrebbe pagarle proprio perchè dimostra che i soldi in mano sua creano ricchezza reale. Pagare le tasse per queste persone significherebbe trasferire soldi da una persona, l’imprenditore, che crea posti di lavoro ad una persona, lo stato-mafia, che distrugge ricchezza. L’imprenditore assume lavoratori utilizzando soldi propri mentre lo stato li assume utilizzando i nostri soldi. In poche parole l’imprenditore non fa pesare sulla collettività le sue scelte.

Quindi da un punto di vista logico le imposte non dovrebbero essere pagate perchè derivanti da una scelta da me non effettuata.

Poi ci sono anche i furboni in Italia, ovvero imprenditori che avendo paura della libera concorrenza, e quindi statalisti travestiti da liberisti, che finanziano le loro imprese con denaro pubblico o con leggi create ad hoc per il loro settore.

Nel mio modello tali furboni non potrebbero esistere visto che non esiste uno stato che li finanzia.

L’evasione fiscale è l’unica soluzione per un Paese che sta andando alla rovina. Purtroppo in Italia è ancora troppo bassa e quindi molti burocrati continuano a prosperare e a distruggere ricchezza.

Per raggiungere gli obiettivi del modello da me proposto è necessario che nessuno paghi più le tasse e che vada a votare.

Qualcuno, indottrinato di statalismo, potrebbe domandarsi: se togliamo lo stato come faremo ad andare in un ospedale, una scuola, acquistare i medicinali senza pagare nulla?

Ripeto ciò che scrissi in un mio vecchio articolo: se per andare all’ospedale o ad una scuola pubblica il tuo stipendio viene decurtato del 50% forse non è così vero che non paghi proprio nulla. Non paghi nulla direttamente ma indirettamente stai pagando la stessa cosa che ti sarebbe fornita da un libero mercato, e con una qualità di gran lunga migliore, dieci volte di più.

Ah non ci credi?

Se la tua risposta è affermativa vuol dire che non sai fare di conto.

Se non esistessero le imposte il tuo stipendio sarebbe circa il doppio che sommato all’efficienza di un settore liberalizzato, e non soltanto privatizzato, ti darebbe la possibilità, in caso di malattia, di essere curato come se tu fossi il Papa. Potresti mandare tuo figlio a scuola senza che il costo medio unitario per studente contenga le inefficienze e gli sprechi di papponi e magnaccia politici che intascano ingiustamente laute plusvalenze.

Potresti accumulare per la pensione e andarci quando vuoi. Anche perchè se il sistema è contributivo mi dite a cosa serve l’INPS?

Praticamente devo pagare una struttura mastodontica che mi mette da parte 100 euro al mese. Quindi per i miei 100 euro al mese la collettività deve sborsare almeno 50000 euro di tasse per mantenere la pletora di dipendenti assolutamente inutili. Anzi deleteri per l’economia della società civile. Non faccio prima a provvedere da solo? Almeno con il risparmio derivante dalla riduzione del debito che finanzia tale ente metterei da parte il triplo.

Vi rendete conto cari imprenditori onesti, nel senso che rischiano soldi propri, che avete la vittoria in pugno? Provate ad organizzarvi in comitati e decidete di non versare più un solo centesimo nelle casse statali. Cercate di comprendere e di far comprendere alle persone che il Paese non va male a causa dell’evasione; anzi è proprio l’esatto contrario: troppe persone ancora pagano le imposte. Persone che sono manovrate dal politico di turno che gli ricorda che il loro fardello fiscale deriva da chi non vuole contribuire alle spese pubbliche. Quando deciderete di aprire gli occhi e di smetterla di farvi manovrare il cervello da persone assolutamente stupide e avide di guadagno disonesto?

Quando capirete che con il vostro voto legittimate questo sistema politico-sociale corrotto nel portafoglio e nell’anima? Avete proprio bisogno che qualcuno decida per voi? Vi rendete conto che questi stanno decidendo anche se potete andare in bagno?

Se vedete un povero che non ha nemmeno da mangiare non fategli la carità di una pensione sociale. Non umiliatelo come fa lo stato-mafia. Sfamatelo subito e offritegli un lavoro. Ridate dignità a questa persona. Fatelo sentire utile in questa società civile e civilizzata.

Muore per un intervento di coliciste

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Era considerato un intervento di routine ma dopo l’operazione chirurgica alla colecisti non ce l’ha fatta ed è morta. È successo a Cassino, nel Frusinate, dove una donna di sessantacinque anni è deceduta. Adelina Tollo, residente a Mignano Montelungo, nel Casertano, era stata ricoverata all’inizio della settimana nel presidio ospedaliero di Cassino e giovedì era stata operata nel reparto di Chirurgia del «Santa Scolastica». Dopo l’intervento,però, da quanto si è appreso, si era sentita male e ciò aveva reso necessario un ritorno in sala operatoria. Domenica mattina le condizioni della donna sono peggiorate ed è morta. Un decesso sul quale ora i figli vogliono vederci chiaro e con una denuncia hanno fatto scattare un’indagine della procura di Cassino. La salma è stata sequestrata su decisione del pm Alfredo Mattei, che ha anche disposto l’autopsia. Sarà l’esame del medico legale (che verrà nominato domani mattina) a stabilire le cause del decesso. Sulla morta di Adelina Tollo indagano i carabinieri della Compagnia di Cassino, che sono già andati al «Santa Scolastica», dove hanno sequestrato la corposa cartella clinica. S

Parolisi colpevole anche in Appello: condanna a 30 anni

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Trent’anni per Salvatore Parolisi. E’ il verdetto del giorno della verità per il militare condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della moglie Melania Rea. La sentenza giunge alle 20.30 in corte d’Appello, all’Aquila dove è andata in scena l’ultima udienza del processo di secondo grado. L’udienza ha avuto inizio intorno alle 9,20 con le repliche del procuratore generale Romolo Como. Poi è stata la volta delle parti civili: l’avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha presentato ulteriore materiale, foto e video.

L’intervento del legale della famiglia Rea, Mauro Gionni, è stato incentrato su alcune prove per smontare le repliche della difesa di Salvatore Parolisi. In udienza, come ha raccontato lo stesso Gionni, è stato mostrato un video che mostra Parolisi sullo stesso luogo del delitto mentre dondola la figlia Vittoria con gli stessi abiti di quel triste 18 Aprile, una video chat con l’amante Ludovica, nella quale i due si mostrano reciprocamente le parti intime, ma soprattutto un filmato del 20 Aprile, giorno in cui è stato ritrovato il cadavere di Melania, nel quale sono evidenti macchie di sangue rappreso che secondo la difesa di Salvatore potrebbero aver dato vita a quell’impronta sullo chalet che potrebbe dimostrare l’innocenza dell’ex caporalmaggiore.

Gionni ha invece spiegato che i militari della scientifica si sono addirittura sporcati i guanti con quel sangue e che quindi quell’impronta può avere quel tipo di origine.

“E’ un momento difficile per la famiglia di Melania” ha aggiunto Gionni. In aula, oltre al fratello Michele, al padre Gennaro e allo zio Gennaro, c’è anche la madre della giovane, apparsa molto provata. L’udienza è finita alle 11,30. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio. La sentenza è arrivata alle 20,30.

La difesa, dal canto suo, pare ottimista sulla possibilità che la Corte disponga ulteriori accertamenti e, dunque, non si arrivi oggi alla sentenza.

«Questo non è un processo da ergastolo – ha detto uno dei difensori dell’ex caporalmaggiore, Nicodemo Gentile – qualora il collegio d’appello decidesse di confermare la colpevolezza di Salvatore, l’ergastolo sarebbe comunque una pena smisurata, che non terrebbe conto degli orientamenti di altri giudizi. Ci aspettiamo la concessione delle attenuanti e magari anche la cancellazione della crudeltà e quindi la pena sarebbe più umana».

Secondo quanto appreso dagli avvocati, la Corte d’Assise d’Appello ha confermato l’ergastolo ma è stata riformulata in tono minore la pena per l’accusa di vilipendio. Per questo il cumulo che tocca a Parolisi è di 30 anni di carcere. «È stata dura» è l’unico commento uscito dalla bocca di uno dei giudici popolari della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila che ha confermato, di fatto, la colpevolezza di Parolisi.

Gran Bretagna: Sempre di più i bambini ubriachi

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La denuncia viene lanciata dalle colonne delTimes: sono centinaia ibambini con meno di 11 anni che l’anno scorso sono finiti in ospedale perché ubriachi.

E se si prendono in mano i dati, c’è chiaramente scritto nero su bianco che nel  2012 si sono contati ben 293 casidi bambini ubriachi, in crescita di un terzo rispetto al 2011. E sono aumentati, rispetto all’anno scorso, anche i piccoli finiti all’ospedale a causa dell’assunzione di droghe. Più 14 per cento rispetto allo scorso anno, in tutto 145. Il record negativo spetta alla Scozie a al Sud del Galles.

Per lo più si tratta di ragazzini che, per i più svariati motivi, ma in particolar modo l’assenza o il mancato controllo da parte dei genitori, hanno avuto un facile accesso alle bevande alcoliche.

Impressionanti anche le cifre degli adolescenti: lo scorso anno oltre 6.500 con meno di diciotto anni sono finiti al pronto soccorso per una dose eccessiva di alcol. Ogni anno 20 mila bambini si rivolgono al sistema sanitario nazionale per affrontare problemi di dipendenza da sostanze, un terzo di questi hanno problemi con l’alcol.

L’orso M2 ucciso a fucilate all’interno del Parco dello Stelvio

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È stato ucciso a fucilate. Si tratta di un orso bruno, un giovane maschio di cinque anni, nome in codice M2, che da circa un paio di anni frequentava il territorio compreso tra la val di Sole e la val Rendena.
Nel mese di luglio del 2012 era stato catturato e dotato di radiocollare, al fine di monitorarne gli spostamenti conseguentemente ad alcuni episodi dannosi a carico di animali domestici di grossa taglia di cui si era in precedenza reso responsabile.

Su quanto accaduto sono attualmente in corso indagini da parte del personale del Corpo Forestale del Trentino, che ha interessato della vicenda la Procura della Repubblica.
I forestali sono alla ricerca dei bracconieri o di chi si è fatto giustizia da sé; molti, infatti, i pastori che dopo che l’orso aveva sbranato dei loro capi, cli avevano giurato che gliel’avrebbero fatta pagare. E così è stato.

Non accadeva da almeno quarant’anni nei boschi del Trentino, dall’epoca in cui i plantigradi sulle Dolomiti erano quasi estinti, sconfitti dalle battute di caccia che tra l’Ottocento e il Novecento erano state organizzate per liberare i boschi dagli orsi prima che quest’animale, nel 1939, venisse dichiarato protetto.

Finanziamenti a progetti per l’innovazione tecnologica in azienda

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La Camera di Commercio di Salerno ha adottato il bando dell’iniziativa Sostenere l’innovazione tecnologica in azienda, rivolto alle imprese industriali sedenti in Provincia di Salerno che intendono investire in progetti innovativi avvalendosi della collaborazione di laboratori di ricerca presso gli atenei locali.

La CCIAA promuove la realizzazione di programmi di innovazione tecnologica attraverso il supporto di attrezzature e strumentazioni di ricerca messi a disposizione da parte dei seguenti dipartimenti dell’Università degli Studi di Salerno:

  • Dipartimento di Ingegneria Industriale;
  • Dipartimento di Informatica;
  • Dipartimento di Farmacia;
  • Dipartimento di Chimica e Biologia.

Possono partecipare all’iniziativa le imprese industriali aventi sede in Provincia di Salerno che non siano sottoposte a fallimento ovvero altre procedure concorsuali.
La Camera di Commercio riconosce all’impresa un contributo pari all’80% dei costi sostenuti per la realizzazione dei progetti e, comunque, di ammontare non superiore a € 2.000,00.

Le manifestazioni d’interesse dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica entro il 15 dicembre 2013.

Documenti da scaricare

 

  • Bando CCIAA Salerno – Sostenere l’innovazione tecnologica in azienda.

 

Corsi di formazione in Campania, 15° elenco dei corsi attivi

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Pubblicata la 15° serie di elenchi di enti accreditati dalla Regione Campania che offrono corsi di formazione autofinanziati nel biennio 2012-2013.

Per corso di formazione autofinanziato si intende quello offerto da un ente accreditato presso la Regione Campania sostenuto integralmente a spese del frequentante.
Al termine viene rilasciato un attestato di qualifica professionale che ha valore regionale e nazionale.
L’attestato pone il formato in condizione privilegiata nella ricerca attiva del lavoro in quanto gli offre la possibilità di inserirsi più facilmente nel marcato del lavoro essendo una qualifica professionale specialistica.

Gli elenchi indicano gli enti di formazione accreditati ed in fase di accredito presso Regione Campania con la tipologia di corsi organizzati e relativi recapiti per contatti.
Sono gratuitamente scaricabili e suddivisi per Provincia:

 

Scarica la quindicesima serie del 30 settembre 2013.

Puoi consultare anche:

la seconda serie di elenchi del 9 dicembre 20011;
la terza serie di elenchi pubblicata il 16 dicembre 2011;
la quarta serie di elenchi del 12 gennaio 2012;
la quinta serie di elenchi del 15 marzo 2012;
l’ottava serie di elenchi del 13 agosto 2012;
la nona serie di elenchi del 22 ottobre 2012;
la decima serie di elenchi del 18 dicembre 2013;
l’undicesima serie del 4 febbraio 2013;
la dodicesima serie del 18 marzo 2013;
la tredicesima serie del 13 maggio 2013;
la quattordicesima serie del 17 giugno 2013.

L’euro mantiene in Germania ma arretra in Austria. Che cosa accadrà nelle prossime elezioni italiane e greche?

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di Michele Imperio

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Una settimana dopo le elezioni politiche tedesche si sono tenute anche le leezioni politiche in Austria un evento di cui si sta parlando poco ma che invece interessa molto.
Se in Germani il fonte pro-euro ha vinto, in Austia invece il fronte anti-euro ha perso. Il risultato elettorale di domenica scorsa ha un solo grande vincitore: il Partito della Liberta (Fpoe) anti-euro di Heinz-Christian Strache, salito dal 17,5% al 21,4%. (quindi più cinque punti percentuali) Invece i voti delle due formazioni che compongono la Grande Coalizione e che sono pro-euro si sono ridotti nella stessa misura (meno cinque punti percentuali): i socialdemocratici scendono dal 29,3% al 27,1% e i Popolari dal 26% al 23,8%. Per i socialdemocratici è ilminimo storico dal 1945, segno che gli elttori socialisti sono anch’essi ostili all’euro. È andato bene anche il neonato partito dell’imprenditore austro-canadese Frank Stronach (considerato una sorta di Berlusconi locale) anch’esso partito anti euro, arrivato all’8%. Sommando i suoi voti a quelli ottenuti dal partito della libertà (anti-euro) si ripete il clamoroso successo del 1999 della destra anti-euro di Jorg Haider, morto in circostanze misteriose nell’ottobre 2008.
Ricordiamo che Haider fu al centro di forti polemiche in quanto il suo partito di destra anti-euro il BZÖ nato da una scissione con l’originario unico partito di destra FPO aveva stabilito un accordo di coalizione con il Partito Popolare, cercando di portare anche questo aprtito su posizioni anti-euro.
Nelle elezioni federali del 2008 il BZÖ aveva avuto un clamoroso successo (il 10,7 % dei voti, mentre il FPÖ raggiunse il 17,5 %), riportando così Haider nel pieno della scena politica nella fase dei negoziati per la formazione del nuovo governo.

Tuttavia Haider non fece a tempo a portare a termine il suo piano in quanto morì improvvisamente l’11 ottobre del 2008 in uno strano incidente sttradale. Il 24 ottobre 2008 la moglie Claudia chiese accertamenti sulle cause del decesso. Ma nell’aprile successivo le autorità giudiziarie austriache chiusero formalmente l’inchiesta sulla morte del politico, escludendo ipotesi di complotti, sui quali però resta ancora un forte dubbio.

Questa vittoria degli anti-euro in Austria ha un grande significato perché l’Austria non è una nazione in crisi per colpa dell’euro ma è invece un paese in solidissima condizione e la sua economia è fortemente integrata con quella della Germania. Ciò significa che gli elttori austrici non vedono bene per il futuro. E hanno perfettamente ragione.

Tranne che in Germania quindi tutti i partiti pro-euro europei perdono colpi.
Ora bisogna vedere che cosa succederà nei prossimo appuntamento elettorali che ci saranno e in Italia e in Grecia In entrambi questi paesi ci sarà un anticipato ricorso alle urne provocato dall’intervento della Magistratura a difesa dei partiti pro-euro: ad Atene la Magistratura ha arrestato Nikos Michaloliakos, leader di Alba Dorata, partito fortemente anti-euro in Italia la Magistratura da sempre sta eprseguitando, ha condannato e minaccia di arrestare Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, partito sia pure più moderatamente di Alba Dorata anti-euro. Il leader italiano denuncia l’esistenza di complotti ai suoi da parte di Magistrati e di autorità politiche, anche ai massimi livelli. Proprio ieri il giornale “Il fatto quotidiano” ha pubblicato un fuori-onda nel quale Berlusconi denuncia un complotto ai suoi danni da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, soggetto che tutti sano essere sfegatatamente pro-euro.
Berlusconi avrebbe avuto notizia che il capo dello Stato avrebbe effettuato pressioni sui giudici della Corte di Cassazione, incaricati di giudicare sul Lodo Mondadori, “costringendoli a riaprire la camera di Consiglio”, durata cinque ore. La sentenza Mondadori ha visto la condanna di Berlusconi a un risarcimento di circa 500 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.: “Mi è stato detto – dice testualmente Berlusconi – che il capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata”. Dopodiché secondo la ricostruzione di Berlusconi, Napolitano avrebbe contattato attraverso figure istituzionali il Presidente di Sezione Francesco Trifone, “costringendolo a riaprire la camera di consiglio. Cosa che non succede mai, perché la sentenza era già pronta il 27 di giugno”. E quindi a fargli applicare un ulteriore quota di risarcimento nell’ordine di 200 milioni di euro-

Sia in Italia che in Grecia è quindi in atto un cortocircuito fra manette e politica, cosa che non è mai stata un momento celebrativo per la democrazia. In Grecia la memoria corre agli anni dei regime dei colonnelli, in Italia a Tangentopoli e alla caduta della Prima Repubblica. La Grecia sta andando alle urne per la terza volta in due anni. L’Italia per la seconda in meno di uno. A causare tanta instabilità è sicuramente l’euro, che sia in Grecia che in Italia non riesce a trovare più una maggioranza politica che lo sostiene. In Italia l’euro trova una forte opposizione anche da sinistra da parte del Movimento 5 stelle, capeggiato dal comiuco Beppe Grillo.

Il premier democristiano Enrico Letta ha accettato di presiedere un governo il cui patto fondante era quello di non aumentare ulteriormente le tasse (cosa che invece ci chiedono con fermezza la Germania e il Fondo Monetario). Ma Enrico Letta messo di fronte all’impegno di cancellare l’IMU per la prima casa dapprima ha tergiversato, poi ha dato incarico ai funzionari del Ministero di sostituire l’Imu per la prima casa per tre quarti con aumenti di altre tasse e solo per un quarto con tagli di spesa. Infine dovendo rifinanziare le missioni all’estero lui e il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni hanno fatto di tutto per aumentare di un punto percentuale l’IVA, già salita a un iperbolico 21%. Non solo! Ma poi Letta ha tentato di scaricare questa responsabilità su Silvio Berlusconi e sulla sua giusta protesta per il mancato riconoscimento della irretroattività della legge Severino.
Il saggio D’Alema uno dei 101 eroi nazionali del P.D. che hanno impedito l’ascesa al Quirinale del folle (ci riferiamo a Romano Prodi), dopo aver visto tutto questo bailamme, ha saggiamente detto: Ci sono altre personalità nel partito oltre Renzi e Letta che possono fare il premier. Dichiarazione che –secondo noi – equivale a un de profundis sia per Renzi che per Letta.

Lo schieramento anti-euro ha trovato un altro importante sostenitore?

Michele Imperio