23 Settembre 2024, lunedì
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Essere o non essere con Berlusconi? Questo è il dilemma!

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di Michele Imperio

crisiScrive il quotidiano on line Huffigston Post collegato al settimanale L’Espresso : A questo punto, l’obiettivo è chiarissimo anche ai piani alti delle istituzioni. L’unico modo per mettere in salvo il governo delle larghe intese è praticare una precisa terapia: la ‘deberlusconizzazione’. Non esistono vie di mezzo: o Enrico Letta riesce a ottenere la fiducia con i voti dei moderati del Pdl senza Silvio Berlusconi oppure, se tra quei sì ci sarà ancora quello del Cavaliere e dei suoi falchi, l’operazione non sarà del tutto riuscita. Perché ci sarà sempre un rischio ‘rigetto’. La strategia è stata stesa punto per punto nel vertice mattutino tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Enrico Letta e il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.

epifaniLetta e il Pd al governo hanno ormai deciso di giocare questa partita fino in fondo: chiarimento vero oppure niente. Tanto per iniziare, Letta respinge le dimissioni del Pdl. A sera, parlando ai gruppi del Pd, Guglielmo Epifani dà per scontato: “Parte del Pdl voterà sicuramente la fiducia”. Poi, come spiega anche Gianni Cuperlo dopo un colloquio con il presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, quello di Letta in Senato sarà “un discorso forte”. Che parlerà ai moderati del Pdl e sputerà fuoco contro il Cavaliere, in modo da rendergli impossibile la fiducia. Della serie: o Berlusconi fa una retromarcia seria su tutto oppure è meglio che si metta all’opposizione.

In queste ore, il piano del Pd è ancora un auspicio. Ma è ben costruito. Perché può contare sul sostegno pieno del presidente della Repubblica. Non a caso, dal Quirinale fanno sapere che “il chiarimento in Parlamento dovrà essere pieno per garantire al governo un impegno non precario”. L’incontro con Letta e Franceschini è servito a studiare “il percorso più limpido e lineare sulla base di dichiarazioni politico – programmatiche che consentano una chiarificazione piena delle rispettive posizioni politiche e possano avere per sbocco un impegno non precario di sviluppo dell’azione di governo dalle prime scadenze più vicine agli obiettivi da perseguire nel 2014”.
Quella che si sta conducendo nelle ultime ore che precedono il voto al Senato è un’operazione raffinata. Che potrebbe saltare solo se il Cavaliere decidesse di votare la fiducia a Letta, “ma a quel punto farebbe una figuraccia, voterebbe contro se stesso”, scongiurano dal Pd. Al Colle l’idea della ‘deberlusconizzazione’ è maturata sull’onda dei segnali di discussione interna al Pdl, visibili da domenica. Ma il video trasmesso lunedì sera da Piazza Pulita su La7, con le accuse di Berlusconi contro Napolitano che – secondo il Cavaliere – si sarebbe intromesso nella sentenza sul Lodo Mondadori, ha fatto traboccare il vaso della pazienza del presidente della Repubblica. E poi quell’intervista al settimanale Tempi: “Ho aperto la crisi di governo perché Letta e Napolitano sono inaffidabili”. Linea dura, dunque.

NapolitanoNon so che cosa il lettore ne pensi dell’insinuazione di Berlusconi secondo la quale Giorgio Napolitano avrebbe interferito a suo sfavore nella sentenza del Lodo Mondadori. Io penso che questa cosa sia avenuta realmente. Di essa non c’è prova ma di un’altra ben più grave interferenza giudiziaria del presidente della Republica c’è prova piena, segno che il nostro Presidente è aduso intervenire nei processi. Anche penali. E -secondo me – anche in ciò che precedeno i processi penali e cioè i reati.

Ci riferiamo alle indagini sulla trattativa, realmente avvenuta ,fra pezzi dello Stato e pezzi di Cosa Nostra prima delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Stragi che Cosa Nostra ha eseguito ma che parte dei vertici politici dell’epoca dei Servizi Segreti, lobby statunitensi e forse anche europee, hano commisionato a Cosa Nostra. Questo è ormai acclarato.
E quali erano questi vertici politici dei Servizi Segreti? Ricorod la lettore che solo nel 2007 è stata fatta la riforma che assegna il vertice politico dei Servizi Segreti alla sola persona del presidnete del Consiglio. Prima e quindi nel 1992 i vertici politici dei Servizi segreti erano le quattro massime cariche dello Stato e cioè il presidente della Repubblica, il presidente del Senato, il presidente della Camera e il presidente del Consgilio dei Ministri.

Al tempo della strage di Capaci presidente della Camera era Sclafaro Oscar Luigi. Presidente del Senato era Spadolini Giovanni.scalfaro 2 spadoliniInvece ai tempi della strage di via D’Amelio l’rogangrasmma stragista dei vertici politici dello Satto era più completo. Infatti sull’onda dell’emozione generata dal vile attentato di Capaci e dalle inchieste sulla corruzione, presindente della Repubblica era diventato Scalafaro Oscar Luigi, presidente del Senato era rimasto Spadolini Giovanni (compagno di partito nel PRI di quell’Ayala Giuseppe di cui fra poco diremo) presidente della camera era diventato Napolitano Giorgio e presidnete del consiglio dei ministri era stasto nominato Amato Giuliano (quello – per intenderci – che il 2 giugno 1992 era salito sul panfilo Britannia per prendere isturzioni per come svendere la industrie italiane a partecipazione statale e per come collaborare con George Soros alla svalutazione del 30% della lira per meglio svendere le partecipazioni statali ai finanizeri anglo-americani). Ricordo ancora che l’Amato e lo Scalfaro in unione e in concorso fra loro e in esecuzione del medesimo disegno criminoso, con un colpo di mano, il 28 gigno 1992 avevano sostituito al ministero degli Interni l’on.le Vincenzo Scotti con il famigerato Mancino Nicola, all’epoca primo referente poltico dell’editore Carlo De Benedetti . Cioè praticamente massime cariche dello Stato erano diventate sull’onda emotiva – ripetiamo – degli attentati mafiosi e dalle inchieste sulla corruzione gli esponenti più filoatlantisti del P.C.I. (Napolitano Giorgio) del P.S.I. (Amato Giuliano) del P.R.I. (Spadolini Giovanni) e della D.C. (Scalfaro Oscar Luigi).

Senonchè intercettando Mancino Nicola i valorosi magistrati siciliani che indagano sulla trattativa Stato-Mafia a un certo punto, con loro somma sorpresa, si sono imbattuti nella voce del Presidente della Repubblica Napolitano Giorgio, il quale dialogava in amorosi sensi con questo inquisito (il Mancino) in ordine a reati connessi alle stragi e con la voce del suo consgiliere giuridico Loris D’Ambrosio il quale rivelava al Mancino segreti inconfessabili in ordine alle stragi del 1993 (tipo per esempio che Antonino Gioè reggente di Cosa Nostra dopo l’arresto di Totò Riina , non si era suicidato (attenzione!) ma era stato assassinato in carcere dai servi segreti diretti da quei vertici politici che abbiamo indicato prima quindi Napolitano, Scalfaro e Spadolini).
Poi hanno saputo che il Presidente della Repubblica si interessava attivamente anche delle inchieste sulle stragi manifestando insani voleri e propensioni e precisamente:
1. che i Magistrati siciliani dovessero seguire la stessa linea investigativa dei magistrati di Firenze i qauli ancora inquisivano per le stragi del 1992 Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri;
2. che il magistrato napolaetano Ilda Bocassini di cui egli conosceva personalmente il padre, anch’egli magistrato, fosse di nuovo applicata alla Procura di Caltanisetta dove già nel 1993 in consorso e in unione con Cardela Fausto e Tinebra Giovanni nell’ambito del medesimo disegno criminoso, aveva depistato le idnagini sulla strage di via D’Amelio.
In questo fare egli era coadiuvato da Grasso Pietro il procuratore nazionale antimafia, il quale abbimao visto tutti dove è arrivato grazie a questa disponibilità (seconda carica dello Stato). Ora pensate voi, cari lettori, che chi si ingerisce così pesantemente in processi penali si faccia scrupolo di condizionare processi civili?

Ayala Giuseppe, compagno di partito di Spadolini Giovanni usava tuti i fine settimana rientare a Palermo con il volo segreto del Sisde su cui viaggiava Giovanni Falcone. Quel 23 maggio 1992 stranamente volle restare a Roma. Do per note la conoscenze in ordine alla sua responsabilità per la sparizione del’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino.

Ora in occasione delle ultime elezioni per il presidente della repubblica del marzo scorso, analoga spaccatura che oggi si registra all’interno del P.D.L. si registrò all’interno del P.D., laddove la maggior parte dei parlamentari di questo partito volevano portare Romano Prodi alla presidenza della repubblica ma 101 altri parlamentari si opposero.

Diciamo tanto per semplificare le cose che Romano Prodi rapprsentava l’euro, la maggiore integrazione europea, l’ideologia di “Repubblica”, l’antiberlusconismo nudo e puro, l’isterismo giustizialista all’ultimo stadio, il sostegno a tutta la Magisatrtura senza se e senza ma. I 101 che non hano votato Prodi rappresentavano evidentemente qualcosa di diveso, dicamo pure un qualcosa di più moderato. Anche se però tutto il P.D. è favorevole all’euro (solo il sindaco di Bari Michele Emiliano vi è contrario), alla maggiore integrazione europea alla subordinazione alla Magistartura senza se e senza ma ecc.ecc.

Spaventato dall’idea che, con l’appoggio dei grillini, Prodi alla fine fosse riuscito a diventare rpesidente della Repubblica, Silvio Berlusconi promosse l’idea compromissoria di confermare Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di delegare lui alla formazione di un nuovo governo di larghe intese comprendenhte sia il P.D. che il P.D.L. e alla approvazione – finalmente – di riforme costituzionali condivise.

Giorgio Napolitano inizilamente sembrò fare le cose per bene nominò un gruppo di esperti per avvire le riforme costituzionali e poi si adoperò per formare un nuovo governo di larghe intese tradendo però la sua fede floatlantisa quando limitò la scelta del premier a due soli esponenti politici: o Giuliano Amato dei cui predendenti ho appena detto o Enrico Letta, che di Romano Prodi è il naturale successore.

Il patto fondante di qesuto governo era una pacificazione storica gra P.D. e P.D.l. e quindi il sostegno politico di Silvio Berlusconi contro la magistratura (che secondo Berlusconi gli era stato epslicitamente promesso dal Napolitano) e l’impegno a non aumentare le tasse.

Sia l’uno che l’altro impegno sono stati clamorosamente disattesi.

Ma a questo punto che fare?

Impegnarsi a continuare a sostenere questo governo e questa legisaltura fino al lontano 2015 è assurdo. Interrompere ora la legislatura è pericoloso e poco comprensibile da parte della gente. Come ho scritto più volte questo governo va sostituito con un monocolorre P.D. che governi il paese con l’appoggio esterno del P.D.L. fino al 14 giugno 2014 data delle prossime elezioni europee. In quella data giacchè si va comunque alle urne per rinnovare il parlamento europeo si potrebbero anche tenere le prossime elezioni politiche anticipate. Perché non si può portare il popolo ad elezioni ogni due mesi specialmente se la condizioni economiche del paese sono pressochè disperate, ma nello stesso tempo non si può imporre al popolo di essere governato da due parti poitiche le quali fra loro si odiano. O governa una o governa l’altra. O non governa nessuna delle due e governa Beppe Grillo. Ma deve governare solo qualcuno che sia omogneo a se stesso e non qulacuno che cerca di superare le disomogneità con i transfughi e le transumanze. Di cui, francamente siamo ormai indignati e stanchi. Tutti.

Michele Imperio

Iva al 22% senza sanzioni

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Da oggi l’aliquota Iva ordinaria passa dal 21 al 22 per cento. La crisi politica non ha permesso di evitare o almeno rimandare ancora l’aumento dell’imposta, previsto dal dl n. 98/2011 e già rinviato due volte. Scatta, dunque, il secondo rialzo di un punto nel giro di due anni (si ricorderà, infatti, che l’aliquota era salita dal 20 al 21% dal 17 settembre 2011). E richiamando proprio le indicazioni fornite in quella occasione, l’agenzia delle entrate, con un comunicato stampa diffuso ieri sera (riprodotto mel box a fianco), ha chiarito che qualora gli operatori non siano in grado, per difficoltà tecniche di adeguamento dei programmi di fatturazione o dei misuratori fiscali, di applicare la nuova aliquota, potranno regolarizzare successivamente l’imposta, senza applicazione di sanzioni se le correzioni vengono effettuate entro le scadenze individuate nel comunicato stesso.
Guardando agli altri paesi dell’Ue, l’innalzamento dell’aliquota al 22% porta a tre punti lo “spread” con la Germania (ferma al 19%) e a 2,4 con la Francia (19,6%), ci fa superare di misura la Spagna (21%) ed avvicinare alla Grecia (23%). La nuova aliquota risulta superiore, seppure di poco, alla media europea (21,33%, considerando anche l’aliquota regionale austriaca), in un quadro complessivo che resta caratterizzato da una forbice amplissima: dai livelli più bassi di Lussemburgo (15%), Malta e Cipro (18%) al 25% di diversi paesi. Su tutti svetta comunque l’Ungheria con il 27%.
L’aumento di oggi provocherà immediate ricadute sui prezzi dei moltissimi beni e servizi soggetti all’aliquota ordinaria: dagli elettrodomestici ai carburanti, dai servizi alla persona ai mobili, dalle autovetture alle telecomunicazioni. Si salvano invece i prodotti che compongono il “paniere” dei beni e servizi assoggettati ad imposizione ridotta del 4% (generi alimentari di prima necessità, libri e giornali, prima casa, ecc.) ovvero del 10% (energia elettrica per uso domestico, trasporti di persone, ristrutturazioni edilizie, ristoranti e alberghi, ecc.).

Letteratura e filatelia fanno volare lo Spoletofestivalart

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Si è svolto il Premio Spoleto Festival Art letteratura 2013
presso il Teatro san Nicolò  di Spoleto
sabato 28 settembre 2013 0re 21
Conferimento Premio Spoleto Festival Art letteratura ai seguenti letterati:
Anna Menozzi     Antiche Storie Vissute
Maurizio Righetti   Le seconde Vite
Enrico Danna         Come Tulipani I Miei occhi
Alberto Conti       Canto D’Inverno
Tiziana Grassi        Anatomie degli Invisili  Premio Speciale della Commisssione Critici
Vittorio Contarina    Risorgeremo
Ancrea Esposito     Nero Paradiso
M Teresa Santalucia Scibona   Codice Interiore
Anna Maria Petrova         Fiori e Spine di via Egnatia
Vincenzo Grieco           Per chi ha sete di pensiero
Stelvio Sbardella              Il Predicatore Scalzo
Galyna Chukhal           La Mia Anima
Marco Galbusera   Il Cielo Sopra
Maria Novella Paonessa     Dio, il Mondo e L’Universo dei Numeri
Emiliano Musetti            La Ragazza Bella ed Esclusa   Poesia Contemporanea
Sandro Morichelli          Premio Speciale Carriera
Elena Trocino                     Poesia Contemporanea
Mario Testa                       Poesia Contemporanea
Valerio Giuffrè                    La Neo Aporia
Miriam Badiani                 Diario di Una Donna
Giuseppe Catapano   Come Risanare il Debito Pubblico senza chiedere un euro ai cittadini

Il Premio è stato condotto dal giornalista ed opinionista di Rai 2 Roberto Mattioli
con la partecipazione della Dott.ssa Stefania Montori con la direzzione artistica
dell’  Avv. Angelo Sagnelli .nella giornata di sabato si è svolto anche l’annullo filatetico
delle poste italiane alla presenza del dott Parletta responsabile della Filatelia.In una sola mezza
giornata sono stati venduti circa 500 pezzi filatetici tra francobolli e cartoline postali che sono state
stampate sul bozzetto del maestro Giuliano Ottaviani.Importanti anche le presenze all’expo con il
presidente dell’ope prof Giuseppe Catapano arrivato con un gruppo
di funzionari dell’unione europea direttamente ed appositamente da Napoli,rapppresentanti dell’ambasciate del Paraguai,
Brasile, Cina ed il saluto dell’europarlamentare magdi Cristiano Allam responsabile della commisione
cultura e turismo del parlamento europeo avvenuto anche attraverso l’editoriale del catalogo.
Da segnalare lo speciale televisivo di sky news 24 e la presenza di molti critici e giornalisti di settore tra i quali
Maurizio Righetti responsabile del televideo Rai.Il premio Speciale della Commissione è andato
a Tiziana Grassi che ha elogiato la manifestazione e l’impegno artistico del presidente Luca Filipponi e del direttore artistico della
letteratura Angelo Sagnelli.

Panta Rei: la scuola che si vede e che si tocca

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Pareti di terra cruda, tetto prevalentemente in paglia, immerso nel verde. Così si presenta il centro Panta Rei, a Passignano sul Trasimeno. Una scelta ecologica ragionata: non un rifiuto forzato del moderno per rifugiarsi in tempi passati, ma un connubio di rispetto per l’ambiente e comfort, come dimostra il segnale wi-fi sempre attivo.

Il progetto Panta Rei nasce dalla volontà della cooperativa “La Buona Terra” di reinventare un’area agricola di loro proprietà. Con l’aiuto del programma LEADER II e dell’Atelier Ambulant d’Architecture le strutture preesistenti sono state recuperare grazie all’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale quali paglia, sughero, terra cruda e legno.

Panta Rei vuole insegnare mostrandosi, per questo tutti i materiali che la formano sono visibili, si possono toccare, sperimentare.

La struttura è un cantiere sempre attivo: infatti, data l’ambizione pedagogica che ha dato vita al progetto,giovani di tutto il mondo hanno la possibilità di immergersi nelle fondamenta del Centro, aiutando i soci nella costruzione e nel restauro del luogo stesso, come è stato concesso anche a noi che abbiamo deciso di vivere quest’esperienza a fianco di Amnesty International.

Dal 2005 questo soggiorno formativo diventa tappa fissa della ong, dapprima per una full immersion di storie ed informazioni destinata ai soli associati, poi estesa dal 2007 anche a tutti quei ragazzi che vogliono conoscere ed informarsi sui diritti umani, la loro violazione e il loro rispetto.

Sei giorni, sei macro-temi da trattare, infinite domande da porre, che non sempre trovano una risposta appagante, perché “se si è in presenza di un atto di violazione dei diritti umani, non vi è una connessione di azioni logiche che ha portato al compimento del gesto”.

Nella prima giornata abbiamo avuto il piacere di incontrare Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, nonché docente di diritto internazionale, come traspare dalle sue parole, grazie alle quali riceviamo le prime basilari informazioni sui temi che avremmo trattato nei giorni seguenti.

Trasparenza delle forze di polizia: enorme e caldissima tematica che ci accoglie durante il nostro secondo giorno di permanenza, con la speciale partecipazione di Lorenzo Guadagnucci, giornalista del Resto del Carlino e vittima dei pestaggi compiuti dalle forze dell’ordine alla conclusione del G8 di Genova, nella notte del 21 luglio 2001, quando queste irruppero illegalmente nella scuola Diaz, centro del Genoa social forum, malmenando, umiliando e minacciando coloro che riposavano, legittimamente, all’interno dell’edificio.

Con la visione del film-documentario Black Block esplode l’emozione accumulata nel corso della giornata, trasmessa dal racconto e dai gesti del professionista, ancora nervosi nonostante le migliaia di volte in cui ha raccontato la sua storia e gli anni che lo dividono da quella notte nera: lui, testimone di un episodio che ha sconvolto la sua vita, ci lascia annichiliti.

Abbiamo studiato guerre, sentiamo e leggiamo di scontri armati, atrocità impensabili che colpiscono in maniera sempre più invasiva civili ed estranei al conflitto, ma provoca brividi spiacevoli sentire il racconto di un uomo che solo pochi anni fa ha subito, in una situazione legalmente consentita, violenze da parte di chi l’ordine lo doveva mantenere, che veste una divisa e che dovrebbe simboleggiare la totale devozione alla protezione del cittadino.

Il giorno seguente l’immersione nell’ambiente circostante è stata totale grazie al laboratorio di terra cruda organizzato per noi da Daniele, un collaboratore del centro che ci spiega come comporre un impasto adatto a essere spalmato o lanciato sulle pareti di un edificio in costruzione, per far sì che si ottenga un muro liscio.

“Passaggio dalla certezza al mito“, percorso effettuato con Roberta Zaccagnini del coordinamento diritti economici, sociali e culturali ed esperta del diritto di abitare di Amnesty International, nonché uno dei nostri punti di riferimento costante al campo e Ray Lorenzo, urbanista e membro fondatore della cooperativa sociale ABCittà.

Mito? Gli stereotipi, da noi individuati sui Rom. Chi sono? Come mai destano così tanto sospetto? Perché sono finiti nel mirino di molti?

Scoprendo nuovi aspetti della loro cultura, analizzando i provvedimenti legali presi da diversi stati, come il “Piano nomadi” del comune di Roma intrapreso nel 2009, abbiamo avuto la possibilità di andare oltre il sentito dire e di formarci un’opinione.

LGTBIQ contronatura? Dopo le attività proposte dal formatore Giacomo Guccinelli non è pensabile. Chi sono i gay? Quando una persona è definibile come transgender? Quando e come transessuale e quando e come intersessuale? Quali sono i loro diritti in Italia e perché l’Italia e la Jamaica sono secondo statistiche pubblicate dall’ilga .

Questo campo ci ha dato la possibilità di scegliere, che deriva dalla quantità e dalla qualità delle informazioni che si hanno in merito agli argomenti di cui si dibatte. Non tutti gli stereotipi sui rom sono andati svanendo e non tutti diventeremo attivisti, ma ora possiamo dire di saperne di più, non tutto, non definitivamente, solo ulteriormente: possiamo scegliere consapevolmente da che parte stare.

A Firenze nuovo processo ma senza Amanda Knox e Raffaele Sollecito

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A Firenze è il giorno della prima udienza del nuovo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia la notte tra il primo e il 2 novembre 2007. Non saranno in aula i principali imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox, condannati in primo grado rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere e poi assolti in appello. Una sentenza poi annullata dalla Corte di Cassazione con una decisione che ha reso necessario il nuovo dibattimento.

Attenderà all’Università, dove studia, nella sua Seattle notizie sulla prima udienza del nuovo processo d’appello, Amanda Knox che ha già più volte annunciato di non voler tornare in Italia. ”Non tornerò anche perché la mia presenza è sempre stata elemento di distrazione in aula. E’ incredibile – ha detto la studentessa americana in un’intervista pubblicata sul Corriere Fiorentino, il dorso locale del Corriere della Sera – quante volte si è parlato di ciò che indossavo, di come mi acconciavo i capelli o se sorridessi o no ai miei genitori rispetto alle prove del caso. Non tornerò per evitare quel circo”.

Rispondendo poi a una domanda sui giudici di Firenze che esamineranno la sua posizione e quella di Raffaele Sollecito, ha dichiarato : “Devo avere una possibilità di confrontarmi con Guedè in tribunale”. A proposito del il giovane ivoriano già condannato a 16 anni con rito abbreviato per l’omicidio di via della Pergola a Perugia, Amanda ha aggiunto: “E’ sorprendente come Guedè se l’è cavata se si considerano le prove contro di lui”, sottolineando che il giovane ivoriano ha fornito diverse versioni per spostare le responsabilità verso di lei e Sollecito, magari pensando di avvantaggiarsene con una sentenza più mite.

“Sereno ma teso per l’importanza dell’appuntamento” è apparso anche Raffaele Sollecito al suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno. Il giovane pugliese si trova in vacanza ai Caraibi e nei giorni scorsi il padre ha spiegato che tornerà per quelle che dovrebbero essere le udienze chiave dell’appello bis, alla fine di ottobre.

PRIMA TI DERUBO E POI NON TI SPOSO, TRUFFATO DA UNA DONNA

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Per combattere la solitudine, voleva risposarsi. E, pur di raggiungere il suo obiettivo, un 70enne, vedovo, ha pagato 20mila euro in contanti. Ma, prima delle nozze, la donna sarebbe sparita con i soldi, insieme al vero marito, complice del presunto raggiro. Sulla coppia, di origini stabiese ma residente a Sorrento, pende ora un’inchiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che indaga per le ipotesi di «truffa e circonvenzione di incapace». Protagonista della singolare vicenda, è un pensionato di Sorrento, vedovo, senza figli, con parenti «prossimi» lontani dal paese o comunque poco sensibili alle esigenze del congiunto. Un anziano conosciuto in città per l’estrema semplicità caratteriale, troppo spesso sfociata in gesti ingenui e azzardati. Proprio l’ingenuità ha attirato l’attenzione dei coniugi della zona che – secondo la querela di parte presentata alle forze dell’ordine – avrebbero architettato un piano per portargli via i risparmi di una vita, facendo leva sul desiderio più intimo e sincero del settantenne, quello di tornare ad accasarsi per trascorrere il resto dei suoi giorni in compagnia. Così la donna, fingendosi single e interessata al rapporto, è riuscita ad avvicinare più volte l’anziano: e a lui non sembrava vero di poter stabilire una relazione sentimentale con la bella napoletana più giovane di almeno 20 anni.

Iezzi (Lega): “Togliamo la foto di Napolitano dagli uffici del Comune di Milano”

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“Il Presidente della Repubblica vuole liberare i delinquenti dalle carceri? Noi vogliamo liberarci di lui, il Comune provveda subito a togliere ogni immagine di re Giorgio Napolitano dagli uffici di Milano”: Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord di Milano e consigliere comunale, annuncia la presentazione di una mozione per chiedere la rimozione delle immagini del presidente della Repubblica dagli uffici dell’amministrazione comunale.

“La sua insistenza nel chiedere amnistie e indulti urta con il senso di legalità della nostra città e il suo protagonismo nella vita politica contraddice lo spirito della Costituzione. Milano vuole legalità e non accetterà che pericolosi criminali possano tornare a girare liberamente per la città. Se il capo dello Stato vuole arrivare a questo, Milano deve ribellarsi e mandare un chiaro segnale ai decadenti e decaduti palazzi romani. Via Napolitano dalla nostra città”

Ancora un fallimento per Napolitano

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Larghe intese mica tanto, da subito PD e PDL si sono scontrati su tutto: dall’IMU all’Iva fino ad arrivare al voto per escludere Berlusconi dal Parlamento. Non che il PD faccia male a votare ladecadenza di Berlusconi da senatore, ma è anche vero che era il loro unico grande alleato di governo, almeno fino a ieri, ed è logico pensare che il “padrone” del PDL non avrebbe retto a lungo un simile affronto rimanendo insensibile al fascino di mandare tutto a rotoli. Per la seconda volta, la prima è stata con Monti.

Silvio Berlusconi ora sorride, lui ha già “fregato” Pier Luigi Bersani in campagna elettorale con la storiella di Imu e Iva, ora è il turno di Letta farsi “fregare” sull’Iva. Già, sull’Iva, non sulla decadenza. Furbo no? Non si crea una crisi di governo sul problema della decadenza di Berlusconi, bensì sull’aumento dell’Iva, proprio su uno dei punti di forza di Berlusconi che gli ha permesso di non perdere le elezioni, almeno non come voleva Bersani & Co. Ora il PD accusa il PDL di aver provocato l’aumento dell’Iva, mentre il PDL accusa il PD della stessa cosa. Chi ha ragione?

Ma nessuno dei due, naturalmente! Ognuno fa gli affari propri, il problema è che entrambi li stanno facendo male, ma proprio male. Il governo delle larghe intese è stato un fallimento voluto da Napolitano; anche la caduta di Monti è un suo fallimento politico, il Presidente della Repubblica ha un’enorme responsabilità su quanto succede in Italia da due anni a questa parte, e non sembra si possa vedere la luce in fondo al tunnel.

Enrico Letta è il secondo capo del governo indicato da Napolitano, è pleonastico asserire che il nostro grande Presidente della Repubblica non riesce nel tentativo di costruire un moderno e affidabile esecutivo, da anni ormai. La pietra sopra la mette sempre lui: Silvio Berlusconi. E la pietra si sfracella sui governi che non fanno nulla per lui: Monti per la sentenza Mediaset, Letta per la decadenza da senatore.

MORTO A 22 ANNI DOPO IL COMA: “SI È SCHIANTATO CON IL SUO SCOOTER”

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Una morte prematura, come spesso accade per gli incidenti stradali, che spezzano la vita di centinaia di migliaia di vite ogni anno.
Sandro Mazzola ha lottato per 7 giorni, tra la vita e la morte, ma alla fine non ce l’ha fatta ed è morto a soli 22 anni.
L’incidente è avvenuto sabato scorso, tra Scauri e Formia, nel sud pontino, mentre era in sella al suo scooter. Secondo la ricostruzione della polizia, il giovane avrebbe perso il controllo del mezzo e si sarebbe schiantato contro un palo, sbattendo in modo violentissimo la testa.

LONDRA, BATTELLO IN FIAMME SUL TAMIGI: I TURISTI SI GETTANO IN ACQUA

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Una trentina di turisti sono stati costretti a tuffarsi nelle acque del Tamigi, a Londra, per sfuggire all’incendio scoppiato sul battello anfibio sul quale stavano effettuando un tour del fiume.
L’incidente, riferisce la Bbc, è avvenuto nei pressi del Parlamento. Tutti i passeggeri del battello e l’equipaggio sono stati tratti in salvo dai servizi di emergenza e da un’altra imbarcazione turistica che si trovava nelle vicinanze.