23 Settembre 2024, lunedì
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DONNA INVESTITA E UCCISA A PESCARA: IL PIRATA È UN MEDICO. “ERA SCAPPATO”

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Preso il pirata della strada che sabato scorso ha investito a Pescara una 62enne morta nelle ore successive in ospedale per le gravi lesioni riportate. Secondo le prime informazioni l’investitore sarebbe un medico di Pescara visto sul luogo dell’incidente nei minuti subito dopo l’impatto. Rintracciato ieri sera dalla Polizia stradale del capoluogo adriatico, è stato accompagnato in Questura per le attività di polizia giudiziaria.Sempre ieri gli agenti della Polizia stradale, diretti da Silvia Conti, hanno trovato e sequestrato anche l’automobile del medico, che presenta ancora i segni inequivocabili dell’investimento.

Sicurezza stradale, un sms accorcia la vita

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“Un messaggio a volte accorcia la vita”.  La sbornia del terzo millennio’. Così definiscono il fenomeno all’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale.

L’Asaps si rifà a uno studio del Cohen Children’s Medical Center di New York secondo cui “mandare un sms mentre si guida causa più incidenti che mettersi al volante dopo aver esagerato nel bere”.

Spiega Giordano Biserni, presidente dell’associazione: “In Italia non esistono dati scientifici che ricolleghino questa nuova modalità distrattiva all’incidentalità stradale mortale o grave” ma lo studio del Centro di New York “ha provato che mandare un sms mentre ci si trova al volante provoca ogni anno negli States la morte di oltre 3 mila ragazzi e il ferimento di oltre 300 mila, numeri inferiori rispetto alle vittime per guida in stato di ebbrezza (2.700) e ai feriti (282.000). Questo forse anche per l’alto numero di giovani che inviano sms mentre guidano, decisamente superiore rispetto a quelli che solitamente alzano il gomito”. Perché il cellulare è ormai costantemente nelle nostre mani.

Spiega ancora Biserni che “sempre secondo una ricerca americana – “Guida distratta: l’invio di SMS e l’uso del telefonino dovrebbero essere vietati?” – chi invia un SMS alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e questo, a una velocità media di 50 km l’ora, significa percorrere la lunghezza di un campo da calcio a occhi bendati”.

Sarà presentata domani, 4 ottobre, a Forlì nell’ambito della “Settimana del Buon Vivere” in occasione del convegno “Usa e non Abusa. I corretti stili di vita come ponte verso la libertà dagli abusi”.

La nuova campagna di un’Asaps che ne ha ideate e condotte molte, come quella che chiedeva più controlli contro le stragi del sabato sera: “E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio”.

LIPORACE NUOVO COMANDANTE DEI VIGILI: “SUBITO PIÙ UOMINI IN STRADA”

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Lo ha presentato alle 9.15. Dopo quasi 90 giorni senza un capo, ieri Marino ha ufficializzato il nuovo comandante dei vigili: come anticipato da Leggo è Oreste Liporace. Ex colonnello dei carabinieri e un’esperienza sul campo contro la criminilità organizzata: andrà a rimpiazzare Carlo Buttarelli, il vecchio comandante dimissionario per divergenze pesanti con il primo cittadino.
«Io un esterno al Corpo? Non è esattamente così: sono residente a Roma da 50 anni, quindi sono a tutti gli effetti un cittadino romano e mi sento interno e non esterno al Corpo, anche se non penso sia una questione così importante. Quindi oltre all’organizzazione, le mie aspettative saranno legate alla capacità di portare gli agenti a un livello maggiore di efficienza». E ancora: «Da questo momento in poi mi metterò subito a lavorare e la prima cosa che farò – prosegue Liporace – sarà prendere i contatti con l’attuale comandante generale e la segreteria per trovare l’uniforme». I vigili sono avvertiti: «Tra i miei obiettivi ci sarà quello di aumentare il numero di vigili nelle strade». Il neocomandante non nasconde il suo amore per Roma: «La conoscenza approfondita di Roma mi aiuterà e non vedo l’ora di incontrare le persone che poi dovranno collaborare con me e aiutarmi in questo compito molto gravoso».
Nato a Belvedere Marittino in provincia di Cosenza nel 1962. Cinquantuno anni, Liporace vanta tre lauree: una in Economia, una in Giurisprudenza (entrambe conseguite alla Sapienza) e una in Scienza della Sicurezza ottenuta a Tor Vergata.
Tra le onorificenze di cui è stato insignito, la medaglia di bronzo al valor civile nel 1992 e la nomina a ufficiale al merito della Repubblica Italiana nel 2005. Liporace ha ricoperto da tenente e capitano numerosi incarichi di comando, da comandante di plotone presso la base Nato di Vicenza a comandante delle Compagnie di Castellammare di Stabia e di Castel Gandolfo, mentre da maggiore e tenente colonnello nello Stato maggiore del Comando generale è stato capo sezione dell’Ufficio legislazione e dell’Ufficio ordinamento. Attualmente era a capo dell’ufficio relazioni esterne del comando generale. Marino è stato essenziale: «Lo abbiamo scelto per ridare dignità al Corpo».

YARA, SE L’ASSASSINO FOSSE PIZZOCOLO? SARA’ EFFETTUATO IL TEST DEL DNA

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Andrea Pizzocolo, il ragioniere di Arese che lo scorso settembre ha ucciso e usato violenza sulla 18enne Lavinia Ailoaiei, potrebbe essere anche l’assassino di Yara Gambirasio? Gli inquirenti hanno deciso di effettuare un confronto del DNA fra l’uomo e le tracce organiche trovate sul corpo della ginnasta di Brembate, e Chi l’ha visto ne ha svelato il motivo. La Ailoaiei è stata infatti strangolata con delle fascette da elettricista identiche a quella trovata vicino al corpo di Yara, e in casa di Pizzocolo è stata trovata una confezione da cento pezzi di quel tipo di fascette, di cui peró ne sono rimaste solo 87.

86ENNE SORPRESO DAI LADRI IN CASA: “NON C’E’ NULLA, MI HANNO GIÀ RAPINATO”

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In quattro, con il volto coperto da cappellini da baseball e sciarpe, sono entrati nel villino quando mancavano appena cinque minuti alle ore 23.
Sorpresi dall’anziano proprietario, che era stato svegliato dai rumori, i ladri l’hanno minacciato allo scopo di far consegnare nelle loro mani gioielli e denaro. Ma, nonostante argomenti decisamente “convicenti”, l’anziano inquilino non ha offerto quanto desiderato dai malviventi: che, quindi, hanno iniziato a mettere a soqquadro l’intera abitazione per poi arrendersi al nulla.
Tutto è accaduto l’altro ieri sera nel villino al civico 100 di via Anagnina di proprietà di Salvatore Parilla, 86enne ex giornalista del “Giornale d’Italia”. I banditi, sui quali stanno indagando i poliziotti, si sono intrufolati nella casa dopo aver divelto una porta del garage comunicante con il salotto. Una volta dentro, sorpresi dall’uomo (che in quel momento era solo) lo hanno minacciato – pare senza armi – convinti di portarsi via un bottino di valore.

L’anziano, una volta segnalata la rapina al 113 subito dopo, avrebbe raccontato di esser stato più volte minacciato ma mai picchiato dai quattro – forse stranieri dell’Est Europa – e di averli visti correre via a mani vuote. Recentemente, infatti, l’ex giornalista era stato vittima di un furto costatogli la perdita di tutti gli oggetti di valore custoditi nella propria abitazione.
Salvatore Parilla, 86 anni, pare non avesse più nulla in casa proprio per le conseguenze di un altro colpo.

Altro naufragio a Lampedusa, oltre novanta morti

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«Sono oltre novanta gli immigrati morti nel naufragio al largo di Lampedusa. Tre corpi sono stati recuperati da un peschereccio, gli altri dalle motovedette. È una tragedia». È scossa il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, che conferma la morte di decine e decine di immigrati nel naufragio di un barcone con almeno 500 profuhi a bordo avvenuto poche ore fa a poche miglia dall’isola. Secondo le prime notizie, sarebbero state centinaia i profughi a bordo del barcone naufragato nella zona della Tabaccara, a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Molti immigrati stanno raggiungendo a nuoto gli scogli. Gli altri vengono soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera che hanno raggiunto la zona del naufragio. Ci sono almeno una trentina di bambini, tra cui uno di due mesi, e tre donne incinte tra le centinaia di migranti. Una delle donne incinta ha perso la vita, come due bambini. I soccorritori e il sindaco: «Il mare è è pieno di morti». All’appello mancano 250 immigrati. I soccorrotori temono che le vittime diventino centinaia. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Arrestato uno scafista. «Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa», ha scritto su twitter Papa Francesco. E ancora: «Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene la parola vergogna: è una vergogna».

Scoperto stamattina da alcuni pescatori un cadavere a Sacca Sessola

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Un cadavere è affiorato questa mattina in laguna, nel canale Fasiol, fra San Clemente e Sacca Sessola. Sono stati alcuni pescatori a notare il corpo a pelo d’acqua, questa mattina verso le 7, e a dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i militari della stazione navale della guardia di finanza e i sommozzatori, dei vigili del fuoco, visto che la bassa marea impedisce l’intervento di barche più grandi. Non si conoscono ancora le cause della morte dell’uomo (dovrebbe avere 60-65 anni), che secondo i primi accertamenti non era in acqua da molto tempo.

Poche settimane fa, nella stessa zona, nei pressi di San Clemente, era venuto a galla il cadavere di un cinese.

SONO 2,3 MILIONI I MALATI NEL MONDO DI SCLEROSI MULTIPLA

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Sempre piu’ persone con sclerosi multipla nel mondo: nel 2013 il numero dei pazienti ha toccato quota 2,3 milioni, il 9,5% in piu’ rispetto al 2008, quando risultavano essere 2,1 milioni. E’ quanto emerge da Atlas, la piu’ vasta indagine mondiale della malattia, la cui nuova versione è stata presentata al congresso dell’European  Treatment in Multiple Sclerosis (Ectrims), che si apre oggi a Copenhagen.

Il nuovo ‘Atlante’ fornisce anche i dati sulla prevalenza di sclerosi multipla nei bambini: fino al 5% dei pazienti sviluppa la malattia prima dei 18 anni. E conferma che le donne hanno una probabilita’ due volte piu’ alta di avere la sclerosi multipla rispetto agli uomini, anche se in alcuni Paesi queste chance sono addirittura tre volte piu’ alte.

L’Italia figura fra i Paesi con una prevalenza di sclerosi multipla pari a meno di 100 persone su 100.000 abitanti, la fascia piu’ bassa. Da Atlas emerge anche che il numero di neurologi in tutto il mondo è aumentato del 30% e che la fornitura di apparecchiature di risonanza magnetica, che sono fondamentali per la diagnosi precoce e il trattamento della sclerosi multipla, è raddoppiata negli ultimi 5 anni nei Paesi emergenti.

“L’Atlas della Sm 2013 – commenta Mario Alberto Battaglia, vicepresidente della Msif e presidente di Fism, Fondazione dell’Associazione italiana sclerosi multipla – mostra che ci sono piu’ persone con sclerosi multipla in tutto il mondo rispetto a quanto è stato precedentemente stimato e, che nei Paesi a basso reddito, non vi è alcun finanziamento pubblico per i farmaci e per il trattamento. Ecco perche’ si chiede piu’ ricerca scientifica per vincere la malattia e dare qualita’ di vita ai malati e si chiede di rendere i trattamenti piu’ accessibili a tutti. La sclerosi multipla è una patologia che non rispetta confini geografici: tutte le persone hanno diritto ai migliori trattamenti possibili nella propria vita”.

“Con questa nuova edizione dell’Atlas della sclerosi multipla – ha dichiarato Peer Baneke, chief executive officer della Msif – ora abbiamo un quadro molto più chiaro di dove sono le lacune e dove sono stati fatti dei miglioramenti per la diagnosi e il trattamento di questa malattia debilitante. E’ evidente che esistono disparità non solo tra Paesi sotto sviluppati ed emergenti, ma all’interno dei Paesi stessi. Per esempio, una recente relazione dell’Associazione sclerosi multipla inglese mostra l’entità delle disuguaglianze nel trattamento e nella cura delle persone con sclerosi nel Regno Unito”.

“Tuttavia – prosegue – siamo convinti che l’Atlante della Sm stia aiutando ad aumentare la consapevolezza della malattia in aree del mondo dove è stata spesso sotto-diagnosticata. Siamo particolarmente incoraggiati dal vedere un aumento del 40% delle risorse destinate alla diagnosi e al trattamento delle persone con sclerosi multipla nel mondo arabo rispetto a quanto rilevato nella nostra ultima indagine”.

Secondo l’esperto, “l’Atlante aiuterà a guidare gli sviluppi in queste aree e fornire una piattaforma utile per la recente formazione della Progressive Ms Alliance, una rete globale di Associazioni Sm e ricercatori”. L’Atlante della Sm 2013 invita le istituzioni, gli operatori sanitari e le organizzazioni di sclerosi multipla a utilizzare i dati più recenti per garantire una migliore diagnosi e che i trattamenti e le informazioni siano a disposizione di tutti, indipendentemente dalla nazione in cui vivono.

Tav a Chiomonte: fuoco nel cantiere

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Ancora fiamme in Valle di Susa. Un incendio ha distrutto a Bussoleno un macchinario della Geomont, una delle ditte impegnate nei lavori per il Tav nel cantiere di Chiomonte. E’ il quindicesimo episodio di una serie che si trascina dagli inizi di luglio. Ci sono alcune differenze (gli sconosciuti sono entrati in azione in pieno giorno, l’innesco non è stato trovato) ma gli inquirenti hanno già accertato che il rogo è doloso come gli altri. Le indagini hanno portato alla scoperta di materiale che dimostra la volontarietà del gesto. E pochi minuti prima che il fuoco avvolgesse il mezzo – una perforatrice cingolata – l’azienda aveva ricevuto misteriose telefonate “mute”.

Dal mondo della politica (il governatore Roberto Cota, il presidente della Provincia Antonio Saitta, il sindaco Piero Fassino, Mino Giachino del Pdl, Mario Carossa della Lega) arrivano dichiarazioni di solidarietà alle imprese valsusine e di preoccupazione per l’escalation delle minacce e degli attentati, ma le news riportano anche lo sconforto del cantautore Roberto Vecchioni: “Quando scoppiò la grana del Tav pensai istintivamente che fosse un’ingiustizia. Ora non so più chi ha ragione”. “Basta con le intimidazioni No Tav in Val Susa”, commenta, su Twitter, il senatore del Pd Stefano Esposito, da sempre convinto sostenitore della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Intanto il sindaco di sinistra di un paese della bassa Valle, Antonio Ferrentino, interviene per denunciare chi “fa conferenze stampa o ribadisce che il sabotaggio è legittimo” con quello che sembra un attacco al leader storico del movimento No Tav, Alberto Perino, per le sue ultime prese di posizione.

Perino ieri ha trascorso buona parte della giornata al Palazzo di Giustizia di Torino. Al mattino ha preso parte al processo in cui è imputato di “violazione di sigilli” insieme a Beppe Grillo (non presente) e altri diciannove attivisti e simpatizzanti. La vicenda è quella della baita Clarea, il presidio simbolo dei No Tav, costruita nel 2010 e oggi inglobata dal cantiere: fu messa sotto sequestro dai carabinieri ma venne ripresa dai militanti (con dimostrazioni cui prese parte anche Grillo) che la tennero fino al febbraio del 2012. 

DUE DONNE SI RIBELLANO AGLI EX COMPAGNI. E SCATTANO LE MANETTE

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Due storie parallele che si incrociano in una caserma dell’Arma per lo stesso motivo: le violenze subite dall’ex compagno. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Roma Cassia e della Stazione Roma La Storta hanno posto fine in una sola giornata a angherie, violenze e soprusi a cui erano sottoposte da mesi due donne, una cittadina filippina e l’altra cilena. 
La prima lavora come collaboratrice domestica all’Olgiata e da quando si era separata dal marito questi non la lasciava più in pace; non aveva accettato la separazione e così aveva preso a seguirla ovunque, la minacciava e in un paio di occasioni la anche picchiata. A volte si faceva trovare all’uscita della scuola frequentata dai figli per terrorizzare la ragazza, che all’ennesimo episodio si è fatta coraggio ed ha denunciato tutto ai Carabinieri. . L’ALTRA STORIA La seconda, una cittadina cilena in Italia da molti anni, vedova ed estetista,vive da sola nella casa di proprietà lasciatale dal marito italiano. La signora tempo fa contatta un operaio moldavo che vive nel suo quartiere per commissionargli dei piccoli lavori in casa. Tra i due nasce una relazione. Con la convivenza la donna scopre però che l’uomo è ‘un poco di buonò, che spesso si ubriaca e la maltratta. Lei allora lo manda via da casa ed ha così inizio il suo incubo. Lui la segue, la insulta e la minaccia ovunque la incontri. In un’occasione con un pugno in faccia le fa saltare un dente. In un’altra la manda all’ospedale per le botte subite. Ieri notte l’ultimo episodio: lui rompe il vetro di una finestra alle 2 di notte ed entra in casa. Lei terrorizzata si chiude in camera e chiama il 112. I Carabinieri arrivano prima che il peggio sia compiuto, convincono la donna a denunciare ed arrestano lo stalker. Entrambi gli arrestati si trovano ora nel carcere di Regina Coeli in attesa di processo.