24 Settembre 2024, martedì
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Immigrati: oggi la proposta del Pd

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Si fa sempre più aspro il dibattito politico sui temi dell’immigrazione alla luce della tragedia di Lampedusa. Interviene con poche ma decise parole anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che da Cracovia ha sottolineato che “al centro della nostra attenzione c’è un’ondata di profughi, che non sono migranti, legali o illegali. Sono un’altra cosa”. In questa scia si inserisce il senso della proposta di legge che il Partito democratico presenterà oggi alla Camera. L’idea, si legge nel comunicato diffuso dal capogruppo a Montecitorio, Roberto Speranza, “dà finalmente completa attuazione all’art. 10 della Costituzione, secondo cui lo straniero, al quale viene impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Occhi puntati, dunque, sulla legge Bossi-Fini, legge che da più parti si chiede di modificare. “La politica sull’immigrazione va rivista completamente partendo proprio dalle regole sull’asilo”, perché “l’immane tragedia di Lampedusa è la prova di quello che abbiamo sempre saputo, delle migliaia di persone che ogni anno non ce la fanno”, così la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una intervista con il Corriere della Sera. Ricorda la Boldrini che la Bossi-Fini “ha dieci anni, certamente ci sono degli aspetti che vanno cambiati anche sulla base dell`esperienza. Ma bisogna farlo pure tenendo presente che i flussi si sono modificati: oggi chi arriva via mare in Italia il più delle volte non lo fa per ragioni economiche, ma per chiedere asilo. Dunque le misure di contrasto da sole non forniscono una risposta adeguata”.

Intanto la Procura di Agrigento ha disposto il fermo del presunto scafista del naufragio di Lampedusa. Si tratta del tunisino Kaled Bensalam, di 35 anni. Sei testimoni, tutti eritrei, identificano l’uomo come uno scafista e la maggior parte di loro lo indicano anche come il capitano dell’ equipaggio che era composto da due persone, compreso un giovane che potrebbe essere un minorenne suo connazionale, che non è tra i superstiti. Bensalam è indagato anche per naufragio e omicidio volontario plurimo.

Pdl diviso sul congresso

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I tormenti nel Pdl non hanno fine. La mancata costituzione finora di gruppi autonomi, dopo il voto di fiducia al governo Letta, non è servita a rasserenare gli animi tra chi vorrebbe una scissione e chi, invece, si stringe intorno al leader Silvio Berlusconi. L’argomento all’ordine del giorno è: congresso sì, congresso no. Ma la priorità dei fedelissimi è quella di far sentire la propria vicinanza al Cavaliere. E tra i fedelissimi non si risparmia il senatore Sandro Bondi. “Se il Pdl abbandona Berlusconi al suo destino perderà qualsiasi legittimità morale”, ha ammonito.

Per Mara Carfagna le vicende di questi giorni che hanno interessato il Pdl, “al netto degli aspetti più drammatici e dell’umiliazione inferta a Silvio Berlusconi”, siano “l’occasione per rilanciare e ricostruire il nostro partito su basi più solide e democratiche”. Ma la strada democratica per Renato Brunetta non può passare per il congresso come qualcuno ha proposto nel Pdl. “I congressi sono il sale della vita democratica dei partiti, ma non in questo momento. Per noi il congresso in questo momento sarebbe divisivo. Noi abbiamo bisogno di discutere di dibattito, di regole, di individuare correttamente la linea politica, per esempio rispettando i programmi di governo, altrimenti sarebbe la fine. In questo momento per noi del Pdl il congresso sarebbe divisivo”, ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera. Per Brunetta anche le primarie “sono un meccanismo democratico, trasparente, che serve a definire le leadership.

E’ importante rimanere vicini al nostro leader, tenendo unito il progetto che ha creato azzerando tutto e confrontandoci con la celebrazione di un congresso. Siamo un solo gruppo, con una identità in divenire”.

Ikea apre nuovi villaggi dello shopping

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Ikea non si accontenta più di comporre con i suoi mobili le case degli italiani. E, dopo aver inserito nei suoi punti vendita supermercatino, bar e aree per bambini, per attrarre i consumatori inaugura un vero e proprio villaggio degli acquisti. Il progetto si chiama Tiare Shopping, una parola semplice che richiama i concetti di territorio, patrimonio ed eredità, scelta con l’aiuto dei consumatori.

Il centro commerciale, che aprirà i battenti il 21 novembre in Friuli-Venezia Giulia a Villesse (Gorizia), conta 90 mila metri quadrati di superficie e ospiterà oltre al negozio Ikea già operativo, un ipermercato, oltre 170 negozi (tra cui diversi marchi), 26 bar e ristoranti e un mega-cinema multiplex per un investimento complessivo di 220 milioni di euro.

Si tratta del primo progetto italiano di Inter Ikea centre group (la divisione del gruppo incaricata di aprire centri commerciali con all’interno un punto vendita Ikea) e del primo passo di un piano di sviluppo commerciale che interesserà anche la città di Brescia dove il nuovo villaggio dello shopping dovrebbe essere pronto entro il 2015.

Lamborghini accelera nel mondo. Sei nuovi concessionari entro fine anno

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Altri sei punti vendita entro il 2013, in gran parte nell’Europa dell’Est, che si andranno ad aggiungere ai quattro nuovi show-room appena inaugurati a Pangbourne (Gran Bretagna), Nuova Delhi (India), Aoyama (Giappone) e Vancouver (Canada). Lamborghini accelera sul fronte dell’internazionalizzazione, con l’obiettivo di portare a 130, entro fine anno, il numero dei concessionari. Ma la corsa del gruppo di Sant’Agata Bolognese  non si fermerà qui.

Università Bocconi: Asmussen (Bce) Alumnus dell’anno

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Joerg Asmussen, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, è l’Alumnus Bocconi dell’anno 2013. Il riconoscimento, che premia un Alumnus che si sia distinto per adesione ai valori bocconiani di professionalità, intraprendenza, integrità, responsabilità e apertura al pluralismo, va all’economista tedesco, che si è diplomato al Master of Business Administration (Mba) di Sda Bocconi nel 1992. La cerimonia di consegna del riconoscimento avrà luogo nella serata di venerdì 25 ottobre. «Sono riconoscente e onorato di ricevere questo premio», ha affermato Asmussen, «anche a ragione della grande qualità degli Alumni dell’anno che mi hanno preceduto. Tornare a Milano e alla Bocconi in questa occasione mi riporta in mente la bellissima esperienza di studio che ho potuto vivere in questa università. Il tempo passato alla Bocconi, e soprattutto il mio professore di allora, Mario Monti, hanno contribuito in modo significativo a formare il mio pensiero come economista e manager e come europeo di passaporto tedesco».

Alcatel-Lucent taglierà 10 mila posti nel mondo

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Alcatel-Lucent taglierà 10 mila posti di lavoro a livello globale, pari a circa il 15% della pianta organica, nell’ambito del cosiddetto Shift Plan, il riassetto delineato a giugno dall’a.d. Michel Combe per rimettere in sesto le finanze del gruppo. Lo riferiscono fonti vicine alla società, aggiungendo che i licenziamenti saranno annunciati oggi stesso e riguarderanno in particolare i dipartimenti che operano in mercati ormai obsoleti, tra cui quelli degli apparati di rete wireless di seconda e terza generazione. Alcatel-Lucent punta dunque a tagliare i rami secchi d’azienda, ma non rinuncia a rafforzarsi nei settori a maggior tasso di crescita, come dimostra il progetto di aggiungere circa 5 mila dipendenti nei business core più dinamici, spiegano le fonti. I tagli colpiranno soprattutto la Germania e la Francia. In particolare, in Francia sono previsti 900 licenziamenti e il ricollocamento di altri 900 lavoratori. La franco-statunitense Alcatel-Lucent impiegava 72.344 dipendenti al 31 dicembre del 2012, di cui 9.483 in Francia.

Commercialisti in crisi da leggi

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La necessità di rimanere costantemente aggiornati con norme e adempimenti resta la principale difficoltà dei commercialisti. Non solo in Italia, dove il 28% dei professionisti vede in questo campo la maggiore criticità nello svolgimento del proprio lavoro, ma anche a livello mondiale (25%). Immediatamente a seguire c’è la concorrenza sempre più forte, che spinge a ridurre le tariffe per poter restare sul mercato (25%). Mentre per il 16% la maggiore preoccupazione è l’acquisizione di nuovi clienti e il mantenimento di quelli già in portafoglio. Sono questi i risultati emersi dal sondaggio internazionale per il 1° semestre 2013 promosso dal Comitato per i piccoli e medi studi dell’Ifac (l’organizzazione mondiale delle professioni economico-contabili), finalizzato a individuare le principali problematiche nella pratica professionale. Per l’Italia hanno risposto 388 commercialisti, vale a dire circa il 12% dei 3.700 partecipanti totali. Per quasi l’80% si tratta di professionisti individuali e di studi che contano meno di 5 addetti, in linea quindi con la realtà nazionale. A livello reddituale i commercialisti affermano che il 48% dei propri ricavi deriva da prestazioni in tema di contabilità e bilanci.

Strada spianata al privacy officer

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Strada spianata al privacy officer. In Italia per la sicurezza informatica, poi, c’è un mercato potenziale pari a 590 milioni di euro/anno, considerato che si registra una disponibilità di spesa per difendere la propria privacy online, rapportata ai cittadini italiani utenti di Internet, di 19,20 euro pro-capite/anno. Gli utenti hanno raggiunto una buona consapevolezza dei pericoli che provengono dalla rete e cercano misure di protezione sia tecniche sia attraverso l’intervento del garante della privacy. Lo spiega la ricerca Censis su «Il valore della privacy nell’epoca della personalizzazione dei media», presentata ieri a Roma.

C’è disponibilità a spendere per difendere la propria privacy online. Rapportata ai cittadini italiani utenti di Internet (19,20 euro pro-capite/anno), la cifra complessiva è pari a 590 milioni di euro all’anno. Già ora le imprese operanti nel settore destinano a investimenti in ricerca e sviluppo in media al 15% del loro fatturato complessivo, a fronte di una spesa del 5% che si può evidenziare per le 250 più importanti realtà Ict oggi attive. Crescono i marchi attinenti a questo settore che annualmente vengono depositati. Rispetto all’intero settore dell’information technology, essi rappresentano circa il 7%, con un incremento di 3 punti percentuali nell’arco del decennio.

Ue-Italia, sull’Iva c’è conflitto tra norme

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La fatturazione differita della cessione intracomunitaria influenza l’aliquota Iva applicabile all’acquisto. Questo, almeno, in base alle norme comunitarie, che però, sul punto, non trovano puntuale riscontro nelle norme nazionali: per queste ultime, infatti, occorre rapportarsi al momento di effettuazione dell’operazione (o «fatto generatore»), mentre le prime attribuiscono rilievo al momento di esigibilità dell’imposta.

In relazione alla variazione dell’aliquota scattata il 1° ottobre 2013, la conseguenza della discrasia è che l’acquisto di beni partiti dalla Danimarca a settembre 2013, ma arrivati in Italia e fatturati a ottobre, va tassato con l’aliquota del 21% in base alle regole interne e con quella del 22% secondo le regole dell’Ue.

Azienda in crisi, processo stop

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La crisi di liquidità e la forte esposizione debitoria di una società giustificano la sospensione della sentenza d’appello in attesa del giudizio di Cassazione.

Per i giudici capitolini, la sentenza d’appello deve essere sospesa se la condizione economico-finanziaria della società istante è critica. Il periculum in mora derivante dall’esecutività della sentenza può essere provato da una notevole perdita di esercizio risultante dal bilancio e da una forte esposizione debitoria, che generano mancanza di liquidità e un’elevata percentuale di utilizzo delle linee di fido bancarie. «Situazione aggravata dalla crisi congiunturale che attualmente colpisce l’economia». Naturalmente, deve essere valutata anche la non manifesta inammissibilità e infondatezza del ricorso per Cassazione proposto in relazione alla natura del vizio della sentenza d’appello. Quindi, il giudice tributario ha concesso il provvedimento di sospensione senza richiedere alcuna garanzia al contribuente nelle more del giudizio.