21 Settembre 2024, sabato
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La musica online avrà un copyright unico europeo

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L’Europa muove un altro passo verso il copyright unico per la musica d’autore. Con 640 voti favorevoli, 18 contrari e 22 astensioni, il Parlamento Ue ha dato ieri il semaforo verde alla direttiva che consentirà ai fornitori di musica online di contrattare, con le società che rappresentano gli autori, licenze per più stati e non più singoli accordi paese per paese come avveniva finora. Una novità che renderà più semplice per i fornitori ampliare la propria offerta musicale in tutti gli stati membri, assicurando, al tempo stesso, l’adeguata protezione dei diritti d’autore degli artisti. «La direttiva proteggerà gli interessi dei creatori europei e renderà possibile per i consumatori avere accesso a contenuti protetti da copyright attraverso tutta l’Europa», ha spiegato la relatrice francese dell’iniziativa, Marielle Gallo. Per garantire che gli autori abbiano accesso in tutti gli stati membri alle licenze che coprono più di un paese, le società che gestiscono i copyright (e quindi le licenze), potranno farsi rappresentare e gestire il negoziato da società di altri paesi.

L’accordo Rubik al capolinea

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L’accordo Rubik tra Italia e Svizzera non si farà. Perché i tempi sono cambiati, non si può più pensare in termini di riservatezza o di segreto bancario. Lo sviluppo si fa con la trasparenza. Per questo la voluntary disclosure è una occasione da valutare seriamente e potrebbe essere l’ultima possibilità per smobilizzare patrimoni altrimenti destinati ad essere fonte di rischi penali gravissimi, oltre che di sanzioni amministrativi superiori al valore stesso del capitale portato all’estero. Lo ha detto il pm Francesco Greco ieri a Lugano, a un convegno organizzato dall’associazione delle banche del Canton Ticino. Greco ha anche precisato che la norma che introduce il reato di autoriciclaggio, anche se è stata rinviata dal consiglio dei ministri che ha varato il decreto legge sulla disclosure, alla fine sarà approvata. Anche se, ha annunciato Greco, con qualche ammorbidimento per tener conto delle difficoltà che stanno attraversando in questo momento moltissime aziende. In pratica il reimpiego all’interno della stessa società di denaro non versato all’erario o all’Inps non sarà considerato riciclaggio. Un esempio concreto: se una società soffre di mancanza di liquidità e per pagare stipendi e fornitori non versa contributi o ritenute fiscali; in questo caso bisogna escludere la presenza di un reato di riciclaggio.

Catasto, riforma con i cittadini

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Riforma del catasto entro 12 mesi con l’aiuto dei contribuenti. Questi ultimi, infatti, potranno fornire direttamente all’Agenzia delle entrate i dati necessari per l’elaborazione dei valori patrimoniali e delle rendite. E ancora, immediata esecutorietà delle sentenze tributarie emesse da un organo che dovrà essere terzo e imparziale. Razionalizzazione dell’istituto dell’8 per mille. Divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo nel corso delle trasmissioni radiotelevisive. Queste alcune delle novità presenti all’interno del testo della delega fiscale che, ieri, ha ricevuto il via libera in seconda lettura da palazzo Madama con minime modifiche rispetto a quanto stabilito durante i lavori in Commissione finanze al senato. Nel corso delle votazioni che si sono svolte in Aula, infatti, ha trovato accoglimento solo la proposta a firma di Riccardo Nencini (Gruppo autonomie locali) e poi riformulata dal governo, volta a introdurre all’interno dell’art. 14 (Giochi pubblici) il divieto di pubblicizzazione del gioco d’azzardo «nel corso delle trasmissioni radiofoniche e televisive nel rispetto dei principi europei relativi alla tutela dei minori».

Baci Perugina ora anche su misura

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C’è una svolta premium nel marchio Baci Perugina. Grazie all’e-commerce e a nuove strategie di marketing, infatti, i cioccolatini omonimi del gruppo Nestlé con 90 anni di storia alle spalle oggi possono essere personalizzati nei messaggi, non ancora nei colori della carta «ma è allo studio», mentre «i clienti hanno cominciato a chiederli per i matrimoni, per ricorrenze speciali e anche gli hotel si sono fatti avanti», spiega Francesco Burelli, marketing manager divisione dolciari Nestlé.

Il grande acceleratore nel processo di cambiamento del brand, sono anche i social network dove, si veda la pagina Facebook, i Baci hanno 1,5 milioni di fan quasi fossero un marchio di moda e i clienti avanzano proposte. «Un consumatore oggi è più informato ed esigente, pone domande, se festeggia vuole confezioni ad hoc, messaggi dedicati, non si limita al prodotto insomma», continua il manager, «così ecco arrivare l’e-commerce, le nuove scatole premium, dalla carta al velluto, prezzo fino ai 100 euro, e le personalizzazioni da richiedere online».

Modifiche basilari, anche se impercettibili, l’ufficio marketing le ha fatte anche al logo e alle confezioni di tutti i giorni. Dopo anni di azzurro la scritta Baci è bianca su fondo blu, le stelle si diradano mentre ricompaiono gli innamorati abbracciati, una figura emblematica associata al prodotto negli anni 20 rielaborando l’immagine del quadro di Francesco Hayez Il bacio.
«In fondo il Bacio nasce con una storia d’amore», aggiunge Burelli, «volevamo ricordarlo». La storia, quella di Luisa Spagnoli che inventò i cioccolatini battezzandoli Cazzotti prima di trasformarsi in Baci; il suo legame con l’imprenditore Giovanni Buitoni e poi quella della comunicazione, dai cartigli (i messaggi) introdotti negli anni 30 fino al celebre spot «Tubiamo così» degli anni 80 e ai social network, la Nestlé la vuole raccontare ancora una volta in una mostra che apre al Complesso del Vittoriano a Roma dal 13 febbraio al 23 marzo. «San Valentino d’altronde è il periodo in cui si concentra il 100% della strategia di comunicazione del marchio e il 30-40% del fatturato dei Baci», sottolinea Burelli.
Sempre per la festa degli innamorati la Baci Perugina ha deciso di presidiare la Rinascente Duomo di Milano tingendo di blu tutte le sue vetrine e presentando ieri nella food all al settimo piano la novità di prodotto: il tubo di latta a cuore del designer Giulio Iacchetti e i baci in edizione limitata «Autografi d’Amore» a sostegno della onlus Agire. I messaggi sono scritti da celebrità del piccolo e del grande schermo come Neri Parenti, Alessandro Siani, Claudia Gerini, Claudio Amendola, Francesca Neri, Beppe Fiorello e Vincenzo Salemme, mentre uno spazio Baci Perugina offre degustazioni e scatole per tutte le tasche (da 7,80 a 100 euro).

Tra le immagini proposte in vetrina a Milano due innamorati e sullo sfondo la città di Napoli. Non è una casualità: «il 40% del fatturato dei Baci arriva dalla Campania», conclude il manager, «e quest’anno a Napoli ci saranno ben 150 affissioni per ricordare San Valentino e i Baci Perugina».

Poltrona Frau diventa americana. Moschini e Charme cedono il 58,6% a Haworth

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Charme Investments e Moschini srl hanno raggiunto un accordo con Haworth inc. per la cessione a quest’ultima di una partecipazione del 58,6% (di cui 51,3% posseduto da Charme e il restante 7,3% da Moschini) del capitale di Poltrona Frau a un prezzo pari a 2,96 euro/azione. Il perfezionamento dell’operazione, atteso entro la fine di aprile 2014, è condizionato all’approvazione da parte delle autorità antitrust competenti. A seguito del perfezionamento dell’operazione Haworth, direttamente o tramite una società interamente posseduta, costituita in Italia, eventualmente designata per l’acquisto, promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulla rimanente parte del capitale sociale di Poltrona Frau a un prezzo di 2,96 euro per azione, corrispondente al prezzo che sara’ pagato agli azionisti. Haworth intende perseguire il delisting delle azioni di Poltrona Frau. Subordinatamente al perfezionamento dell’operazione, gli azionisti hanno concesso a Haworth una opzione di vendita, esercitabile a valle del processo di offerta pubblica di acquisto, ai sensi della quale Haworth avrà il diritto, ma non l’obbligo, di cedere a ciascuno degli azionisti una partecipazione nella società pari al 4,2% (e quindi complessivamente pari all’8,4%) del capitale sociale, allo stesso prezzo per azione pagato da Haworth nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (2,96 euro). Qualora Haworth decida di esercitare l’opzione, il rapporto tra la medesima e gli azionisti sarà regolato da un accordo parasociale che prevede il diritto degli azionisti di designare fino a tre componenti del cda della società oltre a un rappresentante nel collegio sindacale; un diritto di veto su specifiche operazioni di gestione straordinaria; un obbligo di lock-up degli azionisti della durata di tre anni, diritti e obblighi di co-vendita e di prelazione; opzioni put e call per la risoluzione di eventuali situazioni di stallo decisionale; un diritto degli azionisti di cedere a Haworth le proprie partecipazioni nel periodo intercorrente tra l’approvazione del progetto di bilancio 2016 e il progetto di bilancio 2019 e il diritto di Haworth ad acquistare le partecipazioni dei venditori nel periodo intercorrente tra l’approvazione del progetto di bilancio 2019 e il progetto di bilancio 2022. L’eventuale esercizio dell’opzione comporterà l’assunzione da parte degli azionisti a favore di Haworth di specifiche obbligazioni di indennizzo. Al fine di assicurare l’ordinata gestione della società, è stato convenuto che i diritti di veto che spetterebbero ai venditori in caso di esercizio dell’opzione trovino applicazione anche nel periodo intercorrente tra il perfezionamento dell’operazione e la data in cui Haworth dovesse esercitare l’opzione o la data in cui scada il diritto di esercitarla. Nell’ambito dell’operazione Haworth acquisirà dagli azionisti anche il 98% del capitale della società proprietaria degli stabilimenti di Meda concessi in locazione al gruppo, a un prezzo complessivo di circa 1,9 milioni, pari al valore di carico della partecipazione medesima e inferiore al valore degli immobili periziato da esperti indipendenti, al netto dei debiti. “Dopo un ciclo di investimento durato più di 10 anni”, ha detto Matteo Cordero di Montezemolo, a.d. di Charme e vice presidente di Poltrona Frau, “questa operazione rappresenta la miglior conclusione del percorso di Charme in Poltrona Frau group ed è soprattutto una straordinaria opportunità di rafforzamento per il gruppo”.

Salini-Impregilo, l'Autorità del canale di Panama rompe le trattative

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L’Acp, l’Autorita del Canale di Panama, ha rifiutato ogni tipo di proposta da parte del consorzio Gupc (Grupo Unidos por el Canal guidato dalla spagnola Sacyr con Salini-Impregilo, la belga Jan de Nul e dalla panamense Cusa) per trovare un accordo per il cofinanziamento degli extracosti per il progetto di allargamento del Canale. Dopo la rottura delle trattative, il consorzio ha espresso unanimemente sconcerto e rammarico per una decisione “illogica e dettata da un atteggiamento rigido che danneggerà il Canale, il paese e i panamensi, oltre a creare un danno per il commercio internazionale e per tutti quei paesi, come gli Stati Uniti, dove sono stati fatti ingenti investimenti in previsione dell’allargamento del commercio mondiale”. Il mancato accordo vedrebbe allontanarsi di qualche anno la messa in opera del nuovo Canale in grado di far transitare le navi Post-Panamax di maggiori dimensioni rispetto alle attuali e con capacità di carico triple (12 mila contro 4 mila container) e, di conseguenza, un mancato introito stimabile in 2 miliardi di dollari l’anno solo per il Canale di Panama. A nulla sono serviti gli innumerevoli richiami al buon senso giunti all’amministratore delegato di Acp, Jorge Luis Quijano, da parte dell’Unione europea, con l’intervento del commissario Antonio Tajani a sostegno delle imprese coinvolte, e dei governi spagnoli e italiano. A vuoto è andata anche la spinta esercitata sul manager pubblico locale da parte del presidente di Panama, Ricardo Martinelli, che si era spinto alla vigilia dello scadere dei termini a prevedere un accordo in tempi brevi tra Acp e Gupc.

Autogrill rinnova la concessione allo scalo di Copenaghen

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Autogrill, attraverso la divisione HMSHost International, ha rinnovato in anticipo la concessione nell’aeroporto internazionale di Copenaghen, il principale hub del Nord Europa per traffico passeggeri, confermando la partnership avviata nel 2007 con l’ente aeroportuale danese. L’accordo estende di ulteriori 5 anni la durata del contratto per la gestione di parte delle attività food&beverage nell’aeroporto, che si stima genereranno ricavi complessivi pari a oltre 80 milioni di euro nel periodo 2014-2020.

Dl carceri, espulso deputato leghista

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Con 347 sì e 200 no la Camera ha votato nella tarda serata di ieri la fiducia posta dal governo Letta sul decreto Carceri. Ma è stato ancora un voto espresso tra le proteste. I deputati del M5S, infatti, hanno votato tenendo alta con la mano una copia del regolamento di Montecitorio. Quelli della Lega, invece, hanno votato contro la fiducia al dl carceri e passando davanti al banco della presidenza nell’Aula della Camera hanno esposto un cartello con le scritte “No al libera-criminali” e “no al libera-mafiosi”. La presidente Laura Boldrini ha chiesto più volte di togliere i cartelli, che sono stati rimossi dai commessi. Durante la discussione nell’aula di Montecitorio il leghista Gianluca Buonanno durante il suo intervento aveva estratto un paio di manette agitandole. C’è da segnalare che a Montecitorio nessuno aveva mai mostrato ed esibito le manette. Oggi il voto finale con gli occhi puntati sul Movimento cinque stelle che rilancia la strategia dell’allungamento dei tempi. Il movimento grillino, infatti, ha presentato ben 106 ordini del giorno che dovranno essere discussi dopo il voto di fiducia e che inevitabilmente rischiano di far superare i tempi previsti per la scadenza del decreto.

E a ripresa dei lavori di nuovo protagonista il deputato della Lega Gianluca Buonanno. Sventolando un cartello con la scritta “Pd complice dei mafiosi”, il leghista, nel corso del suo intervento, ha urlato: “Renzi è complice della mafia, complice dei farabutti, è lui che li comanda, vergognatevi”. Il vicepresidente di turno dell’Assemblea Luigi Di Maio ha chiesto quindi ai commessi di allontanarlo dall’Aula.

Destinazione Italia, stralciato provvedimento su Rc auto

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Sarà stralciato il passaggio sull’Rc auto dal decreto Destinazione Italia. La decisione è emersa duranta la riunione tra i capigruppo di maggioranza e il governo che si è tenuta questa mattina a palazzo Chigi. Lo stallo registrato sull’articolo 8 del decreto, infatti, metteva a rischio la conversione del decreto stesso e degli altri in via di scadenza. Ora, viene riferito da fonti parlamentari, dovrebbe essere predisposto un disegno di legge ad hoc sul tema delle assicurazioni auto.

A gennaio sale l'indice pmi servizi e fa meglio delle attese

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In Italia a gennaio l’indice pmi servizi si è portato a 49,4 punti dai 47,9 del mese precedente. Il dato è risultato superiore alle attese degli economisti che indicavano un aumento più modesto dell’indice a 48,6 punti.