23 Settembre 2024, lunedì
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Lombardia, operativi i nuovi criteri dell’iniziativa Credito Adesso.

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Sono diventati operativi i nuovi criteri dell’iniziativa Credito Adesso, la misura con cui la Regione Lombardia mette a disposizione 270 milioni di euro per sostenere il fabbisogno di capitale circolante delle PMI lombarde.

Possono presentare la domanda le piccole e medie imprese dei settori manifatturiero, dei servizi alle imprese, del commercio all’ingrosso, delle costruzioni e del turismo. 
Tra le novità principali, rispetto all’edizione precedente, c’è l’ampliamento del target dei beneficiari al settore turismo, alle lavanderie industriali, alle agenzie di viaggio e ai tour operator e alle attività di servizi per edifici e paesaggio.

L’incentivo concesso è un finanziamento chirografario a medio termine, con l’aggiunta di un contributo in conto interessi. 
Le condizioni per le imprese sono diventate più favorevoli, grazie all’aumento del contributo in conto interessi dall’1% all’1,25%.

Un’altra novità importante è che sono state abbassate le soglie di accesso (ordini a partire da 30 mila euro per le micro e piccole imprese), ed è stata alzata la copertura finanziaria (dal 50% al 60% degli ordini) con l’introduzione di una modalità semplificata di accesso (non c’è più la necessità di presentare gli ordini per i finanziamenti fino a 45 mila euro).

Infine è stato ridotto a 18 mila euro il finanziamento minimo che possono richiedere le micro e le piccole imprese, mentre è stato innalzato a 750 mila euro il finanziamento massimo richiedibile per le medie imprese. Tutte le aziende lombarde hanno la possibilità di richiedere più di un finanziamento.

Imprese: nel 2013 le aperture superano le chiusure.

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Sono 384.483 le imprese nate nel 2013, e sono circa 600 in più rispetto al 2012. Al flusso stabile delle iscrizioni di nuove imprese, ha corrisposto un aumento del numero di quelle che hanno cessato l’attività, passate dalle 364.972 del 2012 alle 371.802 dell’anno scorso. Il saldo di fine anno è ancora positivo, seppure ridotto dalla crisi a sole 12.681 unità.

Ad allargare la propria base imprenditoriale sono stati soprattutto il commercio, le attività di alloggio e ristorazione e i servizi di supporto alle imprese.
Sul fronte opposto, i settori che hanno visto ridursi maggiormente la propria consistenza sono stati, oltre all’agricoltura, le costruzioni, le attività manifatturiere, il trasporto e magazzinaggio.

Il rallentamento della vitalità dell’imprenditoria italiana risente in modo particolare dell’approfondirsi della crisi del mondo artigiano con un saldo negativo di -27.893 imprese artigiane a fine 2013.

Sono questi i dati principali sulla natalità e mortalità delle imprese diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese.
Tutti i dati sono disponibili online all’indirizzo www.infocamere.it.

I dati mostrano complessivamente una tenuta – seppur faticosa – del sistema imprenditoriale italiano nel 2013. Negli ultimi nove anni le nuove iscrizioni sono risultate sempre più alte delle cessazioni e anche nel 2013 sono nate 1.053 imprese al giorno, a fronte di 1.018 che hanno chiuso i battenti. La “voglia di fatre impresa” non viene dunque meno nonostante la crisi.

LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, il Nord-Est segna l’epicentro della depressione demografica delle imprese nel 2013, mentre il Centro Italia si conferma l’area a maggior tenuta del sistema imprenditoriale (+0,74%), con un valore più che triplo rispetto alla media nazionale. Più contenuti, ma sopra la media, i valori del Mezzogiorno (+0,31%) e del Nord-Ovest (+0,23%).
La Lombardia è la regione che ha lo stock di imprese maggiore del Paese, con 949.631 unità.

LA FORMA GIURIDICA DELLE IMPRESE

Analizzando la forma giuridica delle imprese, il 2013 evidenzia una netta dicotomia nelle dinamiche delle principali tipologie rispetto al 2012. Da un lato, le Società di capitale e le “Altre forme” (essenzialmente società cooperative e forme consortili) realizzano un saldo positivo in crescita rispetto al 2012. Sul fronte opposto,
Ditte individuali e Società di persone fanno segnare un arretramento della propria numerosità.
Nel 2013, però, le ditte individuali hanno comunque determinato il 63,7% delle nuove iscrizioni e il 74,8% delle cessazioni complessive.

La dicotomia tra forme giuridiche “complesse” (Società di capitali e altre forme) e “semplici (Società di persone e ditte individuali), si ripete in un quadro complessivamente più negativo anche nell’universo delle imprese artigiane.
Con la differenza che, tra gli artigiani, le forme più dinamiche sono molto meno diffuse rispetto alle Ditte individuali che pesano per il 77,7% sullo stock e, nel 2013, hanno inciso per il 90,5% sul saldo negativo del comparto.

IL BILANCIO DEI SETTORI

L’ormai lunga crisi economica continua a pesare in modo disomogeneo sui settori dell’economia italiana.
A subire di più il peso della congiuntura negativa e il mancato rilancio dell’economia, è il settore delle costruzioni che, anche nel 2013 vede ridurre ulteriormente la propria base imprenditoriale.

Bilancio negativo anche per l’insieme delle attività mainifatturiere.
Uniche eccezioni all’interno del settore manifatturiero sono state le attività di riparazione, manutenzione ed installazione di macchine, le industrie alimentari grazie alle performance sui mercati internazionali, e le industrie delle bevande.
Ad eccezione dell’industria della fabbricazione di articoli in pelle e simili (che ha chiuso l’anno in sostanziale parità), tuti gli altri segmenti delle attività manifatturiere evidenziano un arretramento rispetto al 2012.

Un polo tecnologico integrato per la produzione di energie rinnovabili.

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Euroenergy ha realizzato a San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, due impianti, uno fotovoltaico e l’altro a biomassa, che hanno consentito una rilevante riqualificazione ambientale in un’area agricola dismessa da molti anni.

« È un modello di sviluppo sostenibile, che risponde a una serie di obiettivi diversi, come la riqualificazione di impianti dismessi, la rimozione di importanti quantità di amianto, la riattivazione di un’attività abbandonata con conseguenti effetti positivi sull’occupazione oltre che sulla diminuzione di emissioni nell’atmosfera».
Le parole di Roberto Ravello, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, pronunciate all’inaugurazione di uno dei più innovativi poli tecnologici specializzati in energie rinnovabili della provincia di Torino, sintetizzano bene lo spirito dell’iniziativa portata avanti da Euroenergy e da Eurocons, in collaborazione con la società Prana, a San Giorgio Canavese (Torino).

«Eurogroup attraverso le sue società è riuscita a governare l’intero progetto – ha spiegato Massimo Nobili, presidente di Eurogroup –. Mi auguro che questo intervento sinergico possa essere ripetuto in Piemonte e non solo in questa regione».

E ha aggiunto Luciano Serra, presidente Euroenergy: «Si tratta di un polo tecnologico integrato di assoluta eccellenza nel panorama piemontese della produzione di energia da fonti rinnovabili. La sua realizzazione costituisce il raggiungimento di un obiettivo di grande rilevanza e credo possa ben rappresentare un esempio da seguire di sinergia tra innovazione, attenzione all’ambiente, impiego di energie rinnovabili tradizionali e all’avanguardia. Il progetto ha rappresentato inoltre un’importante occasione per riqualificare il territorio e per rilanciare un’attività produttiva tradizionale, creando importanti ricadute sociali, economiche e ambientali».

Il progetto

Il polo tecnologico specializzato in energie rinnovabili inaugurato lo scorso dicembre è uno dei più innovativi della provincia di Torino.
La sua realizzazione è il frutto delle attività sviluppate da Euroenergy e da Prana in termini sia di riqualificazione ambientale sia di costruzione di impianti per la produzione di energia.
La riqualificazione ambientale è stata condotta su una vasta area a destinazione agricola-zootecnica presso l’azienda Cascina del Sol di San Giorgio Canavese (Torino).
Gli impianti, uno fotovoltaico e l’altro a biomassa, forniranno a regime circa 2.130.000 kilowattora all’anno, che corrispondono al fabbisogno annuo di 800 famiglie italiane, ed eviteranno l’immissione in atmosfera di 676 tonnellate di CO2.

Il sito su cui si è intervenuti era abbandonato da tempo.
In una prima fase, l’attività di Euroenergy è consistita nella bonifica dall’amianto (sono stati smaltiti circa 7.500 metri quadrati di Eternit) delle coperture dei capannoni e nella costruzione di nuove coperture.
Euroenergy ha quindi installato sul tetto di ciascun capannone un impianto fotovoltaico per una potenza complessiva di 1 MWp.

In una seconda fase, Euroenergy e Prana hanno realizzato un impianto a biomassa da 165 kWe in grado di produrre energia sia elettrica sia termica.
Il terzo intervento è stato lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento che, attraverso il recupero dell’energia termica prodotta dall’impianto di biomassa, serve per riscaldare i capannoni avicoli e l’edificio adibito a uffici.

L’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaico e biomassa viene invece ceduta alla rete e pagata dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse) sia in termini di vendita pura sia di incentivo previsto per le fonti energetiche rinnovabili. In ultimo, occorreva occupare gli spazi interni con un’attività.

«Attualmente i capannoni già ristrutturati ospitano in tutto 50 mila pulcini, che a regime diventeranno 90 mila – spiega Claudia Trentin, titolare della Cascina del Sol Società Agricola e di Prana –. Si tratta di polli di assoluta qualità allevati con la massima garanzia del benessere animale, secondo le normative europee in materi».

Si è realizzata una filiera produttiva molto corta perché si usano cibi quasi a “chilometro zero”.
«Questi interventi – ha concluso la titolare della Cascina del Sol Società Agricola e di Prana –, tutti realizzati con le ultime tecnologie disponibili, rappresentano un esempio di riqualificazione di un sito agricolo dismesso e di imprenditorialità verde ed ecosostenibile, che contribuisce anche allo sviluppo industriale della zona, creando posti di lavoro per i giovani e valore per le imprese presenti sul territorio».

Il valore complessivo degli investimenti realizzati da Euroenergy ammonta a 3,6 milioni di euro.
Gli interventi sono durati circa 18 mesi.

Umbria, al via il bando Tic Basic.

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La Regione Umbria ha modificato i termini di presentazione delle domande del bando Tic Basic.
Il bando aprirà il 19 febbraio e resterà aperto fino al 24 marzo.
Il bando Tic Innovazione, invece, è già aperto e si possono presentare le domande fino al 6 marzo.

È stata aumentata la dotazione finanziaria del bando TIC Basic che ora può contare su un plafond di 650 mila euro, mentre per il Tic Innovazione sono stati stanziati 500 mila euro di fondi.
Le due misure sono destinate alle piccole e medie imprese artigiane, industriali, commerciali, turistiche e dei servizi localizzate in Umbria.

La misura TIC Basic finanzia i programmi d’investimento e di acquisizione di servizi di livello standard, relativi a spese di infrastrutture, portali web, software gestionali, sistemi integrati per la produzione.

Mentre la misura TIC Innovazione agevola le piccole e medie imprese nello sviluppo di contenuti e applicazioni digitali per la diffusione dell’innovazione e la creazione di servizi avanzati.
Gli interventi TIC devono consentire di realizzare prodotti, processi e servizi caratterizzati da un notevole contenuto innovativo, che non si possano ricondurre agli interventi già agevolati dal bando TIC Basic.
L’agevolazione concessa è un contributo a fondo perduto che varia in base alle dimensioni delle aziende e alla tipologia di investimento.

I programmi di investimento devono essere fatturati dopo la presentazione della domanda di agevolazione.

Bando Inail 2013: contributi per gli interventi per la salute e la sicurezza in azienda.

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Anche quest’anno l’Inail concede importanti incentivi alle imprese che intraprendono progetti virtuosi per migliorare la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
I 307 milioni di euro del bando 2013 rappresentano la somma più rilevante destinata finora alle imprese che vogliono investire nella prevenzione, doppia rispetto alla passata edizione.

Il nuovo bando Inail ricalca l’impianto organizzativo dello scorso anno, pur differenziandosi sensibilmente nei contenuti.
I destinatari delle agevolazioni sono le imprese di ogni dimensione e di tutti i settori di attività, collocate sull’intero territorio nazionale, purché non abbiano ottenuto contributi con i bandi Inail 2010, 2011 e 2012.

Gli interventi finanziabili dovranno riguardare una sola tra le seguenti tipologie:

progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori (riduzione/eliminazione dei rischi – misure prevenzionistiche);
progetti per l’adozione di modelli organizzativi (OHSAS 18001, Linee Guida Uni-Inail, D.Lgs 231/01) e di responsabilità sociale (SA 8000 e rendicontazione sociale);
progetti per la sostituzione o l’adeguamento di macchinari e attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996. Si tratta di una delle novità del bando di quest’anno, e a tal fine è stato messo a disposizione dal Welfare un apposito fondo pari a circa 12 milioni di euro per agevolare la rottamazione e l’acquisto di nuovi macchinari o l’adeguamento dei macchinari e delle attrezzature non marcate CE alla “nuova Direttiva Macchine”.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 65% dei costi ammissibili del progetto, con un massimale di 130 mila euro per impresa. Rispetto ai bandi precedenti è stata incrementata sia la percentuale di contributo a fondo perduto (in precedenza pari al 50%) sia l’importo del contributo massimo erogabile (prima pari a 100 mila euro).

Si tratta pertanto di un’importante opportunità per finanziare la sicurezza in azienda, che le imprese potranno sfruttare al raggiungimento di un punteggio soglia pari a 120 punti come lo scorso anno, con riferimento a parametri quali la dimensione aziendale, la rischiosità dell’attività di impresa, la finalità e l’efficacia dell’intervento, il coinvolgimento delle parti sociali, l’adozione di buone prassi.

Il bando prevede le seguenti fasi:

dal 21 gennaio all’8 aprile: inserimento dei progetti on line in modalità “simulazione” per verificare il punteggio acquisito;
dal 10 aprile: attribuzione di un ticket identificativo alla domanda utile per l’invio on line;
dal 30 aprile: pubblicazione delle date relative all’inoltro telematico della domanda (click day).
Le domande verranno finanziate sulla base dell’ordine cronologico di presentazione fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Entro trenta giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, le imprese finanziate dovranno provvedere all’invio della documentazione a completamento della domanda.

I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati entro 12 mesi dall’ammissione.

Il contributo verrà erogato a consuntivo, a seguito dalla rendicontazione finale di spesa, con possibilità, per i contributi pari o superiori a trentamila euro, di richiedere un’anticipazione fino al 50% previa costituzione di garanzia fideiussioria.

Equitalia può notificare anche nelle sedi operative

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Equitalia può notificare presso la sede operativa delle aziende anche se in quella legale è presente un impiegato. La competenza del giudice, quindi, si radica in relazione al luogo dove si svolge effettivamente l’attività d’impresa. È quanto affermato dalla Corte di cassazione con l’ordinanza n. 3077 dell’11 febbraio 2014.
I Supremi giudici hanno quindi dato torto a una società che si era opposta alla procedura esecutiva avviata dalla società di riscossione presso il tribunale del luogo ove era situata la sede legale, Roma. Il collegio di legittimità ha dichiarato che l’opposizione andrà invece presentata a Bologna, città nella quale si svolge l’attività effettiva dell’azienda. Per arrivare a questa conclusione Piazza Cavour ha chiarito che in materia di espropriazione forzata di crediti, la previsione della competenza del giudice del luogo di residenza del debitore (artt. 26, secondo comma, e 543, secondo comma, n. 4) comporta, ove il terzo debitore sia una persona giuridica, la facoltà del creditore procedente di ricorrere al foro della sede legale della persona giuridica oppure, in alternativa, a quello del luogo in cui la stessa ha uno stabilimento e un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l’oggetto della domanda.

Opere strategiche, tempi lunghi per i risarcimenti alle imprese

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Slittano i tempi per i risarcimenti dei danni subiti dalle imprese che stanno realizzando opere strategiche. Pagamento diretto dei subappaltatori in caso di crisi di liquidità dell’appaltatore. Due mesi per fare chiarezza sulle risorse Cipe per opere revocate. Progetti dei comuni per l’Expo 2015 con finanziamento entro giugno 2014 e chiusura dei lavori entro venti mesi. Sono queste alcune delle previsioni contenute nell’art. 13 del disegno di legge di conversione del dl 145/2013 (Destinazione Italia), approvato lunedì dall’aula della Camera e che dovrà essere convertito in legge entro il 22 febbraio. Per quel che riguarda le infrastrutture, rispetto al testo varato dalle commissioni, la principale novità risiede nell’avere inserito un adempimento burocratico in più rispetto agli indennizzi dei danni subiti dalle imprese impegnate nella realizzazione di grandi infrastrutture, che fatalmente finirà per rallentare gli indennizzi stessi. La norma, introdotta nel corso dei lavori nelle Commissioni finanze e attività produttive, prevede che si possa assegnare un indennizzo alle imprese che subiscono danni ai materiali, alle attrezzature e ai beni strumentali «come conseguenza di delitti non colposi commessi al fine di ostacolare o rallentare l’ordinaria esecuzione delle attività di cantiere».

Condannati, spese da dividere

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Il recupero delle spese sostenute nelle indagini per le intercettazioni telefoniche si divide in parti uguali tra tutti i condannati. A precisarlo, lo schema di decreto del ministero della giustizia sul recupero delle spese del processo penale, che ha avuto parere favorevole del Consiglio di Stato (n. 421/2014 del 4/02/2014).Il provvedimento, che sostituirà il vigente decreto ministeriale 111/2013, chiarisce alcuni dubbi interpretativi. In prima battuta, infatti, va precisato che la misura del recupero delle spese del processo penale anticipate dall’erario è stabilita con decreto del ministro della giustizia. Una prima ipotesi è quella del recupero forfetizzato. In materia va precisato che le spese del processo penale anticipate dall’erario sono recuperate nei confronti del condannato in misura fissa, senza vincolo di solidarietà. Le spese previste nel vigente decreto ammontano, a 180 euro per il dibattimento di primo grado, a 150 euro per una remissione di querela, a 60 euro per un patteggiamento, e così via.

Auto, Toyota richiama 1,9 milioni di Prius (130 mila in Europa)

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La casa automobilistica giapponese Toyota ha annunciato oggi di aver richiamato 1,9 milione di Prius, a causa di un problema al sistema ibrido che potrebbe portare l’autovettura a fermarsi di colpo, “forse anche durante la guida”. Delle macchine interessate, circa la metà è in circolazione in Giappone, altre 713 mila nel Nord America e 130 mila in Europa.

Yogurt, Danone si rafforza in Cina

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Danone si rafforza in Cina. Il colosso alimentare francese ha infatti annunciato di avere investito l’equivalente di 486 milioni di euro per aumentare dal 4 al 9,9% la propria partecipazione in Mengniu, leader locale del settore yogurt detenuto da Cofco.
Nel maggio dello scorso anno Danone era entrato nel capitale di Mengniu e all’epoca il gruppo francese non aveva fatto mistero delle sue intenzioni di aumentare la partecipazione, se le condizioni del mercato lo avessero permesso. In un paese come la Cina, dove la sicurezza alimentare resta una priorità, soprattutto nel settore lattiero-caseario, il savoir faire di Danone risulta particolarmente apprezzato.