27 Settembre 2024, venerdì
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Detrazioni spettanti a persona fisica

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D: Un soggetto persona fisica, in relazione ad una ristrutturazione dell’immobile e quindi al cambio d’uso dello stesso da rurale a residenziale, ha diritto alle detrazioni fiscali?

R: I lavori di ristrutturazione edilizia danno diritto alla detrazione anche se effettuati su unità immobiliari rurali, come previsto dall’art. 16-bis, comma 1, lett. b) del D.P.R. n. 917/86. Si ricorda che per lavori di ristrutturazione si intendono quelli indicati all’art. 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con D.P.R. n. 380/2001 e successive modificazioni. Nella Guida alle ristrutturazioni edilizie dell’Agenzia delle Entrate (disponibile su http://www.agenziaentrate.gov.it) sono fatti alcuni esempi. Si ricorda che la detrazione non spetta per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, in quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una nuova costruzione.

CARO RENZI IN GIRO C’È NUOVA FIDUCIA E MOLTA LIQUIDITÀ VEDI DI NON SPRECARLE

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Ce la farà, Renzi? Tra problemi e opportunità, una bella lotta. Da un lato, i problemi, fotografati in modo efficace dall’Economist: “esordio sfilacciato, il nuovo primo ministro d’Italia si dilunga nelle promesse ma scarseggia nei dettagli sulle riforme che intende fare”. È difficile dar torto al settimanale britannico: Renzi ha promesso una riforma al mese fino a giugno – su legge elettorale, lavoro, burocrazia, tasse – oltre a forti investimenti nell’edilizia scolastica e il saldo di tutti i debiti dello Stato con le imprese, ma non ha fornito una indicazione che una su come farà questi interventi e dove troverà le risorse necessarie (che ci sono, ma vanno fatte emergere). Dall’altro, le opportunità: la fiducia delle imprese, le attese dei mercati finanziari internazionali, la speranza della gran parte degli italiani, anche – e, forse, soprattutto – di quelli che non hanno mai votato e mai voteranno a sinistra. Quali dei due piatti, della bilancia di Renzi, pesa maggiormente? Vale più la tendenza dei giornali a randellare – la luna di miele per taluni non c’è mai stata, per altri è durata solo poche ore – o quella del cittadino comune a dargli il tempo necessario a dimostrare di che pasta è fatto? Noi, che pure non consideriamo il governo Renzi né il prodromo né tantomeno il primo governo della Terza Repubblica, e che pure non ci sfuggono i difetti dell’uomo (bullismo, eccesso di semplificazione, convinzione che la politica sia solo comunicazione) e del suo esecutivo (inesperienza e incompetenza dovute a “nuovismo” fine a se stesso), noi, dicevamo, abbiamo scelto fin dal primo momento di svolgere una funzione di “supporto critico” anziché semplicemente di critica. Nella convinzione che il Paese non si possa permettere l’ennesimo passo falso, dopo aver buttato via tempo prezioso e aver bruciato due governi nati sotto la preziosissima stella delle larghe convergenze, e quindi senza l’ipoteca (o almeno ridotta) del bipolarismo armato.

E che sarebbe una tragedia se venisse mortificata quella fiduciosa attesa, carica di forti aspettative, che gli imprenditori hanno nei confronti di Renzi e del suo (estremo) tentativo di rimettere in piedi l’Italia. Quella che gli hanno dimostrato di avere gli industriali veneti che nei giorni scorsi lo hanno accolto a Treviso, contraddicendo l’evidente scetticismo di Confindustria (“Da De Gasperi a Beautiful”, ha scritto il Sole 24Ore). Quella che traspare dall’indice Istat sulla fiducia delle imprese – che a febbraio si è portato al valore più alto da ottobre 2011, con performance ancora migliori da parte delle imprese manifatturiere e del commercio al dettaglio, che raggiungono i massimi da luglio 2011 – e ancor più dall’indice Eurostat che misura la fiducia nelle prospettive dell’economia, il cosiddetto “sentimento economico”, che a febbraio con un balzo di 2,4 punti rispetto al mese precedente ha toccato il livello più alto da giugno 2011, mentre nell’Eurozona è rimasto piatto e in Francia è addirittura crollato (-1,6).

Allo stesso modo, si registrano notevoli aspettative da parte degli investitori internazionali. Lo spread non è mai, né quando sale né quando scende, la spia della congiuntura politica interna, tuttavia i livelli delle ultime settimane riflettono la buona predisposizione che i mercati hanno verso il “rischio Italia”. In giro c’è grande liquidità, perché i grandi investitori istituzionali vedono nella decisione della Federal Reserve di ridurre gradualmente gli stimoli monetari un buon motivo per disinvestire dai mercati emergenti e spostarsi su asset ad alto rendimento come azioni e bond dei Paesi dell’area euro che hanno i maggiori tassi d’interesse. È in atto, insomma, una consistente rotazione di portafoglio che alimenta il calo dello spread, e rende interessante sotto molti punti di vista l’Italia.

Guai, dunque, se non ci fosse la capacità di cogliere e valorizzare “sentiment” così positivi, dopo 4 anni di recessione (sugli ultimi sei), spread alle stelle e un periodo buio di depressione collettiva. Il Paese ha bisogno – e in qualche misura voglia – di rialzarsi e riprendere prima a camminare e poi a correre, e a torto o ragione ha la sensazione che Renzi possa l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. È possibile, in qualche misura anche probabile, che il “giovanotto” e il suo “quasi monocolore” non riescano nell’intento, ma guai a mortificare questo sentimento così diffuso, per molti versi utile, specie in economia, a prescindere.

Certo, la partenza un po’ pasticciata e qualche tono ora sopra le righe ora da campagna elettorale, potrebbero indurci a cattivi pensieri senza per questo peccare. Per esempio, il balletto di dichiarazioni sui Bot e sulle rendite provenienti da investimenti finanziari, prima ancora che il governo sia completato e abbia espresso in modo organico il suo programma, è l’esempio di cosa non bisogna fare. Tuttavia, è troppo diffuso il desiderio che Renzi ce la faccia, e così netta la consapevolezza – giusta o sbagliata che sia – che trattasi di “ultima spiaggia”, perché le incertezze e le contraddizioni iniziali possano aver già intaccato la fiducia preventiva. Ma questo non deve indurre a credere che il patrimonio di aspettative positive di cui Renzi dispone non abbia una data di scadenza. Ce l’ha, e anche piuttosto ravvicinata. Così come sarebbe un errore fatale pensare che prescinda dal merito delle risposte. In altre parole: se Renzi, di fronte all’enorme complessità dei problemi da affrontare, si farà prendere dalla tentazione di dare risposte demagogiche, di infiocchettare qualche bel “pacco mediatico”, sarà pesantemente punito. Se, al contrario, darà dimostrazione di affrontare i nodi del Paese avendo la capacità di selezionarli secondo un ordine di priorità ma anche tenendo conto delle interrelazioni strategiche che intercorrono tra le diverse questioni, allora fiducia chiamerà fiducia e s’innescherà una dinamica virtuosa. Per esempio, se distribuirà denari a pioggia, specie se provenienti da velleitari interventi fiscali sulle rendite finanziarie, non otterrà alcun beneficio in termini di crescita del pil e, di conseguenza, dell’occupazione. Se, invece, troverà da interventi sul patrimonio pubblico risorse per fare investimenti in conto capitale, allora metterà in moto ricadute positive sia per l’economia reale che per la finanza pubblica. Allo stesso modo, sul fronte delle riforme istituzionali, ci sono obiettivi ambiziosi e metodi corretti di realizzarli che fanno crescere il consenso, e chiacchiere o azioni maldestre che lo fanno perdere con ancora maggiore facilità. Renzi vuole “fare bene” e nello stesso tempo “stupire”? Faccia sua l’idea di una Assemblea Costituente per dare organicità e solennità alla “grande riforma” – che abbiamo visto con piacere essere stata rilanciata da Giovanni Orsina sulla Stampa – e vedrà che unirà qualità della proposta e forza d’impatto mediatica.

Invitalia, BEST Program 2014. 6 mesi nella Silicon Valley per diventare imprenditore

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Via al BEST Program 2014 – 2015 promosso da Invitalia S.p.A., l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che permette di ottenere borse di studio finalizzate a scambi culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti, per favorire la crescita dell’imprenditorialità italiana e dell’innovazione tecnologica.

Il programma BEST si avvale inoltre dell’esperienza e competenza della Commissione Fulbright che, oltre a gestire il concorso in tutte le sue fasi, seguirà l’intera organizzazione del programma attraverso il costante contatto con l’università ospitante negli Stati Uniti e curerà l’amministrazione delle borse di studio.

Per l’anno accademico 2014- 2015 è prevista l’assegnazione di minimo 3 borse di studio per la frequenza di un programma universitario di sei mesi presso la Santa Clara University nella Silicon Valley. La borsa di studio include:

  1. copertura delle tasse universitarie e del costo di un corso in Business English;
  2. alloggio;
  3. stipendio mensile;
  4. assicurazione medica;
  5. altri costi di programma e spese;
  6. programma di orientamento in Italia prima della partenza e programma di orientamento all’arrivo presso la Santa Clara University ;
  7. rimborso forfetario per le spese di viaggio andata e ritorno tra l’Italia e gli Stati Uniti.

Il valore complessivo della borsa è pari a $41,800 e €1500 cadauna.

Possono concorrere all’assegnazione delle borse di studio i cittadini italiani di età massima 35 anni, in possesso di Laurea triennale, o Laurea vecchio ordinanamento o Laurea Magistrale (LM) o Dottorato di ricerca (DR) oppure frequentanti un Dottorato di Ricerca.

I candidati dovranno inoltrare il  modello di adesione entro il 18 aprile 2014.

 

Renzi, lo straniero che avanza!

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renzi de mitaComincia ormai a delinearsi più chiaramente la vera figura di Matteo Renzi, soggetto finora dalle origini misteriose ma ora apparso ai più come il più fedele esecutore degli ordini della famigerata troika europea.
Il lettore ricorderà che Matteo Renzi, subito dopo aver ottenuto la fiducia al Senato, fu chiamato immediatamente al telefono dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale ebbe con lui una lunga conversazione telefonica, che terminò con un appuntamento al prossimo vertice di Berlino che si terrà nella capitale tedesca il prossimo 17 marzo 2014. Che cosa si diranno Merkel e Renzi?

germaniaisraeleSubito dopo la telefonata della Merkel arrivò a Renzi quella del premier israeliano Benyamin Netanyahu il quale invitò il neo primo ministro italiano a visitare Israele. Una scusa – chiaramente per ammonirlo e per strizzargli i testicoli. Infatti il leader israeliano – nel corso della telefonata – rilevò, secondo una nota del suo ufficio, che l’Italia “svolgeva e svolge un ruolo importante a livello internazionale”, apprezzando il sostegno di Renzi “contro il boicottaggio di Israele”.
Ora apprendiamo che anche il portavoce del Fondo Monetario Internazionale, Gerry Rice, ha fatto sapere a Renzi di aver ascoltato con molta attenzione il discorso che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha svolto in Parlamento e di esserne rimasto soddisfatto. Anche il Fondo Monetario ha così voluto così dare il “benvenuto” a Renzi e ad alcune misure annunciate dal premier augurandosi, anzi aspettandosi, l’attuazione di quelle riforme già “nelle settimane a venire”.

Uhm……………Tutti questi segnali ci dicono chiaramente quali sono le vere ragioni dell’espulsione del primo ministro Enrico Letta e dell’avvicendamento del nuovo premier Matteo Renzi: il lettore ricorderà le tante riserve di Enrico Letta sul troppo rigore imposto dalla Germania, l’eccessiva lentezza di Letta nell’attuare le direttive della cosiddetta troika, anche un po’ di ribellismo di Letta, tutte cose che hanno determinato alla fine l’allontanamento dell’ex primo ministro italiano. Ed ecco che allora comprendiamo bene come Matteo Renzi sia l’ennesimo italiota totalmente sottomesso ai voleri dei poteri forti stranieri (e aggiungiamo noi forti, usurocrati e criminali), i quali a partire dal 1992 hanno da sempre dettato l’agenda politica italiana..

Ieri in occasione dell’ultimo default del comune di Roma ci è venuto un messaggio ancora più inquietante e negativo da parte di Matteo Renzi. Il nostro infatti ha lasciato intendere che vuole privatizzare tutte le municipalizzate di Roma in nome del cosiddetto neo-libertismo. La cosa chiaramente non piace ai romani di tutte le tendenze politiche. Tanto più che a Roma c’è una municipalizzata semi-privata che funziona molto bene nel segno della vecchia impostazione politica di ente pubblico impegnato ancora in iniziative economiche e produttive e quindi nel segno di produrre ricchezza anziché solo assorbirla Parliamo della ventilata privatizzazione dall’Acea. Come si sa alla base dell’impostazione di privatizzare tutto ciò che è privatizzabile c’è un ragionamento – secondo noi – molto perverso, che sostanzialmente è questo: se lo Stato deve impiegare meno risorse per rendere i servizi ai cittadini, quello stesso Stato potrà avere a sua disposizione più denaro per finanziare le banche le quali a loro volta potranno fabbricare e vendere più titoli tossici di quanto già non facciano finora. Posto che se le banche non si alimentano dal risparmio privato non resta loro che alimentarsi dai fondi pubblici, che quindi vanno incrementati, tagliando le spese.

neoliberismoInoltre vogliamo ricordare che l’Italia in un recente passato, nonostante la corruzione, nonostante la dilatazione della spesa pubblica per la politica e per le pensioni nonostante gli squilibri fra Nord e Sud, nonostante tutto questo, era arrivata a diventare la quinta potenza industriale del pianeta. E questo grazie a una formula politica che non era neo-liberista ma che potremmo definire semisocialista, cioè metà industria in mano allo Stato, metà industria in mano ai privati. La quale – guarda caso – è la stessa formula politica che adotta oggi la Cina diventata con questa formula prima potenza industriale del pianeta dopo che fino a venti anni fa con altra formula il socialismo totale (altra sciocchezza politica come il neo-liberismo) era l’ultima nazione del globo quanto a ricchezza.

Il problema è che ogni tanto l’umanità si innamora di ideologie sbagliate: ieri il socialismo totale, oggi il neo-liberismo, che poi propriamente non è neo-liberismo secondo l’accezione storica di questa locuzione, bensì neo-cretinismo: nessuna funzione in mano alla Stato ma tutto ai privati, anche la giustizia, la sanità e la scuola: assurdo!
Ed allora ecco delinearsi la vera figura e la vera ragion d’essere di Matteo Renzi: il neo-liberista (se così lo possiamo chiamare) che avanza, a passo di carica e non a passo felpato come avveniva con Enrico Letta. Con l’aggravante che Renzi è bello e dunque è circondato dalla simpatia e dal consenso della gente, Letta invece era brutto e quindi nessuno se lo filava.

Renzi, il nuovo che avanza! E anche lo straniero che avanza! Avanzano tutti quelli che non dovrebbero avanzare! Ahi serva Italia di dolore ostello, non donna di provincia ma bordello!

Michele Imperio

Agricoltura: Per sostenere le eccellenti produzioni pugliesi si deve intervenire sulla Pac a Roma

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labbate-giuseppe_0Chiusa in Europa la PAC 2014-2020, per i parlamentari del MoVimento 5 Stelle, che hanno presentato due risoluzioni in Commissione Agricoltura, tocca al Governo intervenire nelle maglie lasciate aperte dall’UE

Per sostenere le produzioni pugliesi d’eccellenza, dall’olio di oliva alle altre colture, il testimone dall’Unione Europea passa ora al Governo italiano. La Politica Agricola Comunitaria (PAC), infatti, approvata a Bruxelles conferisce gli aiuti agli agricoltori in funzione della “superficie agricola utilizzata” (SAU) che, per forza di cose, penalizza notevolmente l’Italia che non dispone di terreni dalle grandi estensioni. Per il MoVimento 5 Stelle, dunque, bisogna quanto prima intervenire a livello nazionale per determinare ulteriori elementi sulla PAC, in considerazione delle specificità e caratteristiche italiane. A partire dalla definizione di agricoltore ‘attivo’ su cui, secondo il M5S, bisogna considerare ‘minima’ l’attività di lavoro svolta per almeno 900 ore l’anno. L’Italia, poi, può applicare ulteriori soglie minime pari a 400 euro per i pagamenti diretti e a 0,5 ettari per quanto concerne la superficie. Da elaborazioni 2013 su dati AGEA risultano 491.664 percettori di contributi PAC di importo inferiore a 500 euro, 226.624 con importi compresi tra 500 e 1.000 euro e 494.739 percettori con contributi superiori a 1.000 euro. “Per il futuro del settore nel nostro Paese – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura – vogliamo che siano i veri agricoltori a ricevere i fondi comunitari. Se pensiamo che una singola pratica amministrativa necessaria ad accedere al pagamento è di circa 250-300 euro, al fine di massimizzare l’impatto delle risorse comunitarie è opportuno concedere pagamenti diretti al di sopra dei 400 euro ed all’ettaro, in relazione alla superficie”.

Per quanto riguarda i pagamenti accoppiati, invece, su cui l’Italia dispone di un massimale di circa 550 milioni di euro, si gioca la partita per il sostegno alle colture di qualità, a quelle eccellenze nazionali stimate in tutto il mondo e vittime di contraffazioni. “Puntiamo ad accordare il pagamento accoppiato alle produzioni di qualità, a quelle che favoriscono l’occupazione ed il recupero delle aree abbandonate nonché il ripristino delle sostanze organiche nel terreno – continua Giuseppe L’Abbate (M5S) – Per questo richiediamo che, per i regimi di sostegno previsti dalla PAC, l’Italia utilizzi la misura massima del 13% destinandolo al settore degli oli di oliva DOP e IGP per contribuire a sostenere i volumi produttivi di alcune eccellenza che rappresentato una significativa quota del PIL nazionale, al settore lattiero-caseario ed al latte crudo proveniente da filiera corta, al settore ovicaprini ed alla carne bovina IGP per evitare l’ulteriore spopolamento delle aree rurali e la riduzione del presidio territoriale e, infine, a colture miglioratrici, arboree storiche e di pregio paesaggistico come gli ulivi monumentali di Puglia”.

Produzioni e colture di qualità, salvaguardia e presidio del territorio con l’agricoltore “custode” e finanziamenti indirizzati ai veri coltivatori e non dispersi nei mille rivoli delle pratiche burocratiche che alimentano più il sistema in sé che il settore primario italiano. Per i 5 Stelle questi gli interventi da attuare sulla PAC 2014-2020, oramai ai blocchi di partenza e su cui urgono scelte rapide, destinate ad incidere fortemente sull’agricoltura italiana per i prossimi 7 anni. “È tempo di scelte importanti che non possono tardare ad esser prese – conclude il deputato 5 Stelle – Noi siamo pronti e disponibili ad ogni miglioria possibile, l’importante che si tratti di soluzioni ragionate in grado di impattare significativamente su un comparto cruciale per l’economia nazionale”.

Ufficio Stampa

on. Giuseppe L’Abbate

 

M5S Bari: Rossani, il futuro è oggi

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logobhaUna soluzione alla questione dell’ex caserma Rossani, più volte ricercata tra interessi leciti e illeciti, tra lungaggini burocratiche e scambi di sospette cortesie istituzionali, conflitti tra opinioni politiche divergenti e bisogni privati, in una città abbandonata al disastro cementificatorio, è stata trovata. Alcune settimane fa, un manipolo di giovani – di uomini e donne – con il sostegno di intellettuali, studiosi e, più in generale, di un folto gruppo di cittadini, hanno trovato la soluzione: l’auto-organizzazione. Essi hanno occupato uno spazio, da molti anni oggetto dell’inconcludenza delle pubbliche amministrazioni cittadine, del lobbismo più sfrenato dei soliti noti e di un certo statalismo sempre incline a mettere su carrozzoni coi soldi pubblici, in cui piazzare i propri clientes.

Questi cittadini, alla ricerca di una casa in cui poter continuare a svolgere la loro intensa attività sociale e culturale, dopo essere stati sbattuti fuori da Villa Roth, si sono armati di scope e ramazze ed hanno reso fruibile un incredibile spazio verde nel cuore della città, in uno dei quartieri più affogati dalle costruzioni. Con entusiasmo e determinazione, sostenuti da migliaia di altri cittadini, hanno riqualificato ciò che, fino al giorno prima, l’amministrazione comunale aveva mantenuto in uno stato di squallore, di abbandono e di degrado.

Ovviamente, una volta che i cittadini si sono auto-organizzati, l’amministrazione comunale, giustamente umiliata, è corsa ai ripari o almeno così ha fatto credere. Dopo la solita processione di tutti i candidati sindaci accorsi a proferire la loro disponibilità a sostenere le istanze degli occupanti, l’amministrazione ha deciso di prendere atto della propria inettitudine e di intervenire prima con una velata minaccia di sgombero, poi subito rimpiazzata da una presa d’atto di carattere tecnico per la messa in sicurezza urgente di alcuni spazi e, al contempo, da una pelosa ostentazione di tolleranza nei confronti delle attività degli occupanti (tra cui skate park, palestra sociale, ciclofficina, sala concerti, libreria e spazi culturali, attività sociali di vario genere).

Va detto, perchè il lettore sappia, che queste esperienze, in altre parti d’Europa, hanno prodotto delle cose estremamente significative che oggi sono considerate forme di espressione di una avanguardia di pensiero sociologico, urbanistico, politico e culturale assolutamente di punta.

Anche per questo, ma non solo, al MoVimento 5 Stelle questo modus operandi dei cittadini che hanno preso in carico l’ex caserma Rossani piace molto, perché è l’esempio lampante di come, quando i cittadini si attivano, hanno il potere di fare grandi cose, di indicare percorsi, obiettivi e soluzioni, molto spesso con risorse di gran lunga inferiori a quelle che le pubbliche amministrazioni intendono spendere. E probabilmente, con una consultazione popolare che va sollecitata, ci sarebbe anche il sostegno e l’adesione documentata da parte dei cittadini di tutta la zona, ad un progetto che intende fare di tale spazio, da un lato un parco aperto ai cittadini e dall’altro un luogo dove poter esprimere interessi e attività.

Siamo certi che non si possa ancora mettere la parola fine alla vicenda della Rossani ma questo è il primo passo, fermo e saldo, a cui bisogna far seguire altri nella stessa prospettiva, nel rispetto degli interessi della città e dei suoi cittadini, contro le solite logiche dei partiti e delle lobby che loro rappresentano.

Ufficio Stampa

M5S Cultura: I parlamentari incontrano online i cittadini

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MoVimento_5_Stelle_logoOggi giovedì 27/02/2014 alle ore 18:30, torna #direttacultura, l’appuntamento online tra i deputati M5S della Commissione Cultura ed i cittadini.

Si tratta di un appuntamento quindicinale nel quale i deputati M5S, incontreranno e risponderanno online direttamente ai cittadini interessati ad approfondire, segnalare o commentare tematiche inerenti la VII Commissione.

A rispondere alle domande dei cittadini, in questa seconda puntata, ci saranno SILVIA CHIMIENTI e FRANCESCO D’UVA.

Istruzioni per la partecipazione disponibili al seguente indirizzo: http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/cultura/2014/02/direttacultura—2puntata.html

Ufficio Stampa

Cispadana. Dell’Orco (M5S) a Galletti: Bene sospensione Bellomo, ora stop a decreto di VIA

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Image.1393495615822“Sospendere immediatamente la valutazione di impatto ambientale per la realizzazione dell’autostrada Cispadana in attesa della chiusura dell’inchiesta della Procura sulla Tav di Firenze. E’ la richiesta di Michele Dell’Orco, deputato M5S, al nuovo Ministro dell’Ambiente a proposito della discussa infrastruttura che prevede 67 chilometri di autostrada tra il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 e il casello di Ferrara Sud sull’A13”. “Nell’inchiesta –ricorda Dell’Orco- erano emerse anche delle intercettazioni del geologo Walter Bellomo, militante Pd e membro della commissione ministeriale di impatto ambientale, che riguardavano proprio l’iter per l’approvazione della Cispadana e in cui il geologo dichiarava apertamente che stava tentando di forzare la mano”.

“Attendevamo da mesi una rispostaalla nostra interrogazione–racconta il deputato- ma quella giunta dal sottosegretario Cirillo, appena un giorno prima della nomina del nuovoMinistro, ci lascia perplessi. Si sorvola completamente sull’ipotesi di sospensione della VIA mentre si sostiene che tutto è a posto solo perché Bellomo è stato temporaneamente sospeso e perché la stessa Commissione di Via asserisce che non ci sarebbero state interferenze. Le intercettazioni però hanno messo in forte dubbio l’autorevolezza della Commissione stessa e, a quanto ne sappiamo, altri membri potrebbero aver subito pressioni quindi c’è bisogno del giudizio di un soggetto terzo”.

“Anche l’ex Ministrodell’Ambiente Orlando –continua il deputato Cittadino- aveva capito che era necessaria maggiore cautela, tanto che aveva fatto slittare i tempi per l’emissione del provvedimento di Via con un nuovo avviso al pubblico degli atti riguardanti il progetto definitivo.  Noncapiamo perché ora ci sia tanta fretta di portare avanti quest’opera poco utile a livello trasportistico e dispendiosa che, con un costo di oltre un miliardo di euro, supera di gran lunga il valore medio nazionale per km di autostrada, calandola oltretutto in un territorio che ha dimostrato tutta la sua fragilità a livello sismico e idrogeologico e che avrebbe ben altre priorità. Anche se non ci aspettiamo grandi novità da chi si professa nuclearista e favorevole alla privatizzazione dell’acqua, chiediamo comunque al Ministro di occuparsi personalmente della delicata vicenda perchè –conclude Dell’Orco- ci auguriamo che la nomina abbia portato a Galletti anche il senso di responsabilità delle sue azioni e idee più interessanti per uno sviluppo sostenibile delterritorio”.

Ufficio Stampa

on. Michele Dell’Orco

Muore Alice Herz-Sommer, la più anziana sopravvissuta all’Olocausto

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Arrivata all’invidiabile età di 110 anni, Alice Herz-Sommer era ritenuta la più anziana sopravvissuta dell’Olocausto, ma due giorni fa giunge la notizia della sua morte. Da quanto detto dalla nuora, Genevieve Sommer, Herz-Sommer è morta la mattina del 23 febbraio in un ospedale a Londra, dove era stata ricoverata venerdì.

Nel 1943 Alice Herz-Sommer fu inviata insieme al figlio e al marito da Praga nel campo di concentramento di Terezin, una città della Repubblica Ceca nota a quel tempo con il nome tedesco di Theresienstadt. Vennero inviati in quel campo oltre 140 milaebrei, ben 33.430 di questi persero la vita e circa 88 mila vennero trasferiti ad Auschwitz e in altri campi di concentramento, dove la maggior parte di loro morirono. Nel maggio del 1945 il campo di Terezin fu liberato dall’esercito sovietico salvando poco più di 20 mila persone, tra cui Herz-Sommer e suo figlio Stephan.

Ciò che la salvò furono in verità l’amore per suo figlio e la sua devozione per il pianoforte. Nel campo di Terezin era concesso ai detenuti tenere dei concerti e Alice Herz-Sommer, essendo una pianista esperta, si esibiva spesso. Uscita da quel terribile incubo, iniziò a raccontare al mondo la sua storia: “Attraverso la musica avevamo salva la vita. […] Questi concerti, le persone sedute, la gente anziana desolata e malata che veniva al concerto: questa musica per loro era come cibo, la musica era il nostro cibo“.

Università di Catania: Sesso in cambio del 30 all’esame, condannato docente smascherato da Le Iene

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Due anni e sei mesi di reclusione per Elio Rossitto, il professore dell’Univerdità degli Studi di Catania, che insegnava Economia Politica. È questa la sentenza emessa dal Gup Sammartino al termine del processo che vedeva accusato l’ex professore di violenza sessuale e concussione. In aula non era presente l’insegnante.

Il caso scoppiò nel 2009, grazie alla segnalazione inviata da una studentessa di scienze politiche, Dominique, allora 20enne, alla trasmissione televisiva di Italia Uno “Le Iene”.

“A Catania un professore mi ha proposto sesso in cambio di un 30 e lode, io sono stata al gioco perché ho intenzione di denunciarlo, ma ho l’appuntamento per domani, correte” scriveva la studentessa e dopo le prime verifiche la “Iena” Matteo Viviani si precipitò a Catania con la sua troupe televisiva.

La richiesta del professore era chiara: rapporti sessuali completi, un “fidanzamento per dieci minuti” come lo definiva Rossitto, in cambio di un trenta e lode e la sicurezza di arrivare più facilmente ad ottenere la laurea. Dopo il rifiuto della ragazza, portata in una stanza d’albergo, la pretesa mutò in una richiesta di un rapporto orale “da fare o da ricevere”.

Il professore era ignaro che a registrare tutto c’erano le telecamere nascoste e i microfoni del programma di Italia uno, e i suoi inviati ad aspettarlo all’uscita dell’albergo.

Rossitto dichiarò di essere caduto in un tranello organizzato della ragazza, ma durante il processo a suo carico cambiò idea, e ammise le sue colpe.

La condanna a 2 anni e sei mesi è stata comunque sospesa, e per le cinque ragazze che rappresentavano le parti offese, i legali del Rossitto hanno proposto cinque mila euro di risarcimento ciascuno. In due hanno accettato, le altre tre hanno rifiutato e ricorreranno in sede civile.