28 Settembre 2024, sabato
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Pierluigi Bersani: “Non cerco rivincite. Ma Renzi non brilla per umiltà”

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“Io non cerco rivincite. E penso che il centrosinistra ha già vissuto molte lotte fratricide che non hanno portato bene” . Così l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani, in un’intervista a Repubblica, garantisce il suo sostegno al premier e sottolinea di avere ”votato il governo con spirito collaborativo”.
”Il premier e il suo governo non brillano per umiltà. Il punto è che hanno creato aspettative altissime ma resta l’indeterminatezza degli obiettivi”, continua Bersani ed assicura: ”Se bisogna aiutare Matteo a rendere più concreti i suoi progetti, noi lo aiuteremo”. Bersani afferma di essere ”d’accordo” sulla flex security, di cui evidenzia però gli alti costi. Ma sottolinea: se ci fossero le coperture, ”un sostegno di 4 anni alle persone che perdono il lavoro può sostituire l’articolo 18. Il grande tabù della sinistra è già stato sostituito in molto casi dalla cassa integrazione in deroga. Allora sarebbe molto meglio scegliere la strada di un reddito di disoccupazione che dura 4 anni magari accompagnandolo a un efficace sistema di formazione professionale”.

Per l’ex segretario del Pd inoltre la cassa integrazione ordinaria oggi ”non basta più e quando la cassa è in deroga il modello somiglia sempre di più alla flex security senza averne le regole e in contrappesi”. In merito alle voci sulla sua possibile presidenza del Pd invece risponde: ”Questa è una domanda da non fare. Non all’ordine del giorno”.

Sottosegretari governo Renzi: 44, di cui 9 viceministri. Lotti, Minniti, Gozi…

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Il Governo Renzi ha nominato 44 sottosegretari (invece dei 47 del vecchio governo) dei quali 9 viceministri (invece di 10). Lo ha comunicato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. In tutto quindi i componenti del governo, inclusi i 16 ministri, saranno 62.
Ecco la lista completa:

SOTTOSEGRETARI ALLA PRESIDENZA. Luca Lotti, Domenico detto Marco Minniti e Sandro Gozi sono stati nominati sottosegretari alla Presidenza del Consiglio. Lotti avrà la delega all’Editoria, Minniti ai Servizi segreti, Gozi agli Affari Europei.
ESTERI. Lapo Pistelli è stato riconfermato viceministro degli Esteri (era già il vice di Emma Bonino nel governo Letta). Sempre agli Esteri, Mario Giro (Popolari per l’Italia) è stato riconfermato sottosegretario. Nuovo sottosegretario è Benedetto Della Vedova (Scelta Civica)
ECONOMIA. Enrico Morando (Pd) e Luigi Casero (Ncd) sono i nuovi viceministri all’Economia, mentre i Sottosegretari sono tre: conferma per Pier Paolo Baretta, al quale si aggiungono Giovanni Legnini (Pd) ed Enrico Zanetti (Sc).
GIUSTIZIA. Enrico Costa (Ncd) e Cosimo Ferri (tecnico) sono i nuovi sottosegretari al ministero della Giustizia.
SVILUPPO ECONOMICO. Viceministro riconfermato Carlo Calenda (Scelta civica). Promosso a viceministro Claudio De Vincenti (Pd), che era vice nel governo Monti, poi sottosegretario nel governo Letta. Confermata sottosegretaria Simona Vicari (Ncd). Di nuova nomina Antonello Giacomelli (Pd), che avrà l’importante delega a Telecomunicazioni e Frequenze.
INTERNO. Filippo Bubbico (Pd) resta viceministro all’Interno. Conferma anche per i sottosegretari Gianpiero Bocci (Pd) e Domenico Manzione (tecnico) sottosegretari.
INFRASTRUTTURE. Riccardo Nencini, segretario del Psi, sarà viceministro delle Infrastrutture (ministro Maurizio Lupi, Ncd), Antonio Gentile (Ncd)e Umberto Del Basso De Caro (Pd) saranno i sottosegretari.
ISTRUZIONE. Angela D’Onghia dei Popolari per l’Italia, Gabriele Toccafondi di Ncd e Roberto Reggi del Pd sono i nuovi sottosegretari al ministero dell’Istruzione.
DIFESA. Domenico Rossi (Popolari per l’Italia) e Gioacchino Alfano (Ncd) sono i sottosegretari alla Difesa (ministro Roberta Pinotti, Pd).
RIFORME. Ivan Scalfarotto (Pd) è stato nominato sottosegretario al ministero delle Riforme e dei rapporti con il Parlamento. Con lui Maria Teresa Amici (Pd, riconfermata) e Luciano Pizzetti (Pd).
AMBIENTE. Barbara Degani (Ncd) e Silvia Velo (Pd) sono sottosegretario all’Ambiente.
LAVORO. Sottosegretari Teresa Bellanova (Pd), Franca Biondelli (Pd), Luigi Bobba (Pd) e Massimo Cassano (Pd).
SALUTE. Sottosegretario Vito De Filippo.
AGRICOLTURA. Viceministro Andrea Olivero (Popolari per l’Italia). Confermato Giuseppe Castiglione (Ncd).
BENI CULTURALI. Nuovo sottosegretario Francesca Barracciu, a dicembre convinta dal Pd a non candidarsi alla presidenza della Regione Sardegna, lasciando il posto a Francesco Pìgliaru, che ha poi vinto le regionali sarde. Confermata Ilaria Borletti Buitoni (Scelta Civica).
SEMPLIFICAZIONE e PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Sottosegretario Angelo Rughetti (Pd).
AFFARI REGIONALI. Gianclaudio Bressa (Pd)

Montezemolo lascia presidenza Italia Futura: Pontecorvo al suo posto

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Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza di Italia Futura. L’annuncio in un comunicato dell’associazione in cui, contestualmente, viene resa nota la successione al numero uno della Ferrari. Si tratta di Carlo Pontecorvo, Presidente del gruppo Ferrarelle che “cambia rotta” al Think Thank immaginandola come possibile forza politica.
“Ho accettato con entusiasmo la proposta unanime del Consiglio Direttivo di sostituire Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza di Italia Futura. Con oggi comincia una fase nuova che ci vedrà protagonisti nell’immediato”. Queste le parole di Carlo Pontecorvo, armatore e Presidente del gruppo Ferrarelle. L’associazione è stata fondata nel 2009 proprio nei giorni in cui si affaccia alla scena politica un nuovo governo, guidato da Matteo Renzi. “Per me questa avvincente esperienza è finita e passo volentieri il testimone a Carlo Pontecorvo, che raccoglierà l’eredità riformista e liberale del nostro think tank, mettendola a disposizione di quanti vogliono sostenere attivamente un cambiamento impegnandosi a tirar fuori l’Italia da una crisi politica, economica, culturale senza precedenti”, ha spiegato Montezemolo salutando e ringraziando il nuovo presidente.

“La scelta di lasciare spazio a giovani e a nuove energie sotto la presidenza di un imprenditore della qualità di Carlo Pontecorvo, è una scelta che compio con orgoglio per quanto fino ad ora Italia Futura ha espresso”, ha aggiunto. Si tratta, si legge nella nota, di “una vera ripartenza inglobando forze nuove. Un impegno a largo raggio che mette al centro la concretezza delle soluzioni da proporre, contro i facili slogan”.
“Italia futura cambia rotta. Non solo: cambia anche il pubblico di riferimento, pensando ad un possibile futuro elettorato”, sottolinea Pontecorvo assicurando che l’associazione “rivede la lista delle priorità e guarda al sociale, all’associazionismo, ai territori ignorati in questi anni dai partiti, anche quelli che vanno sbandierando parole d’ordine di giustizia sociale”. “Gli eventi di questo ultimo anno – prosegue – ci raccontano un Paese immobile, inchiodato, piegato anche dalla crisi ma soprattutto dall’assenza di scelte forti e di cambiamenti radicali di prospettiva. Abbiamo votato esattamente un anno fa e siamo al punto di prima. C’è una sfida da raccogliere, c’è una visione dell’Italia da proporre. È finito il tempo dei pensatoi, la politica attiva è l’unica via per vere riforme”.
Un nuovo patto generazionale, un radicamento nei territori, un’attenzione all’imprenditoria sociale. Italia Futura assume ora – si legge – quella responsabilità che un anno fa ha creduto di poter appaltare ad altri. “La nostra associazione – ricorda in conclusione Pontecorvo – sposò la proposta di Mario Monti contribuendo alla nascita di Scelta Civica. Avevamo visto nell’operato dell’allora Presidente del Consiglio un buon esempio per uscire dalla crisi e rilanciare il Paese. Purtroppo il suo impegno non è bastato, né è stata sufficiente la scossa data all’economia. La nuova Italia Futura dovrà aggregare e sostenere una nuova classe dirigente che ne dovrà assumere la guida, mettendo a disposizione del Paese le tante competenze ed esperienze ancora mortificate anche dalle scelte di questi giorni”.

Disoccupati e precari: da Matteo Renzi mille euro al mese per tutti

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Matteo Renzi vuole estendere ai precari i sussidi per chi è senza lavoro. Per ottenere il sussidio, basterà avere lavorato due mesi. Costerà allo Stato 1,6 miliardi in più di oggi e quindi il conto, sostiene Libero, arriverà a 8,8 miliardi di Euro, ma i soldi dovrebbero essere ricavati dai fondi per la cassa integrazione in deroga.
Il piano sarà presentato dal governo entro quindici giorni e, riferisce sempre Libero, se ne 

“sta occupando il nuovo ministro del Lavoro Giuliano Poletti, già grande capo delle Coop. Il programma del ministro si chiama Naspi. Un sussidio di disoccupazione universale, destinato a tutti coloro che perdono il posto. Tutti. Compresi i meno protetti tra i precari: i collaboratori a progetto, oggi fuori da quasi tutti i sostegni. Un assegno da 1000 euro per chi ha perso il posto di lavoro. E’ questa in sintesi la riforma che il governo si appresta a varare”. 

Il piano, scrive Libero,  è stato messo a punto nei dettagli

“dal politologo Stefano Sacchi e fatto proprio prima dalla segreteria del Pd, poi diventato base di discussione per il governo.  Secondo le previsioni del governo il piano assicurerà protezione anche a quel milione e 200 mila lavoratori, ora per diversi motivi totalmente senza rete, in caso di disoccupazione”. 

L’estensione del sussidio

“potrebbe essere finanziata con uno spostamento di risorse dalla Cig in deroga, che vale 2,5-3 miliardi annui. Il dossier sarà esaminato nei prossimi giorni anche da Giuliano Poletti. “Ne parlerò con il ministro”, conferma Filippo Taddei, responsabile economia del Pd. “È il piano più ragionevole di tutti, perché include anche gli atipici. E siamo fiduciosi che possa diventare il piano del governo”. Per ottenere il sussidio bisognerà aver lavorato tre mesi, non più necessari i due anni contributivi”.

La Spezia: senza lavoro da un anno, si uccide davanti ai figlioletti

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Prima si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. Poi il figlio ha spento le fiamme e l’uomo ha preso un coltello e si è colpito al petto tre volte. Si è tolto così la vita un uomo di 49 anni che aveva perso il lavoro e l’ha fatto davanti agli occhi dei figli minorenni. La tragedia si è consumata a Riccò del Golfo, in provincia di La Spezia, la sera del 28 febbraio.
Secondo una prima ricostruzione, il figlio più grande ha spento le fiamme e l’uomo ha quindi afferrato un coltello e si è ucciso mentre i due figli scappavano in strada a chiedere aiuto. I carabinieri e il 118 hanno constatato il decesso dell’uomo. Il gesto estremo potrebbe ricondursi al fatto che l’uomo ha perso il lavoro circa un anno fa.

Napoli: madre tiene segregata in casa figlia per 8 anni, polizia la libera

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Segregata in casa da almeno 8 anni dalla madre in via Caldieri, nel quartiere Vomero di Napoli. La donna, di 36 anni, è stata liberata il 28 febbraio dalla polizia.
Gli agenti sono intervenuti in un appartamento di uno stabile in Via Luigi Caldieri, di proprietà della madre della donna segregata, ma dove essa non abitava.
All’arrivo dei poliziotti la porta era chiusa dall’esterno e sul pianerottolo si percepiva un cattivo odore. I poliziotti, aiutati dai vigili del fuoco, hanno aperto l’appartamento.
Davanti ai loro occhi cumuli di spazzatura in tutta la casa e, per terra, dietro ad un divano una giovane donna rannicchiata e seminuda che cercava di riscaldarsi utilizzando un asciugacapelli. Le tapparelle di tutte le finestre erano tirate giù e bloccate con fermi.
C.G., in evidente stato di malnutrizione e deficit psico-fisico, è stata portata in ospedale dai poliziotti che poi hanno rintracciato la madre a casa di un familiare. La madre, 69 anni, è stata trovata in possesso delle chiavi dell’appartamento e del tesserino sanitario della figlia.
I poliziotti hanno accertato che la madre si recava nell’appartamento una-due volte alla settimana lasciando sul pavimento delle buste della spesa per poi andar via immediatamente chiudendo la porta a chiave. La donna è stata arrestata e condotta nel carcere di Pozzuoli. I poliziotti hanno denunciato in stato di libertà anche altre tre persone per il reato di favoreggiamento.
Chiara, aveva a disposizione solo l’energia elettrica: niente acqua e niente gas. Ha conseguito il diploma e risulta anche iscritta all’università. Gli agenti del commissariato Arenella, guidato dal vice questore Eugenio Marinelli, dopo averla liberata l’hanno affidata al 118 che l’ha prima condotta nell’ospedale Cardarelli e poi nel San Giovanni Bosco dove si trova tuttora in cura.
Oltre ad arrestare la madre, i poliziotti hanno denunciato per favoreggiamento tre persone: si tratta del portiere dello stabile, dell’amministratore, e della zia della giovane, sorella dell’ insegnante in pensione finita nel carcere femminile di Pozzuoli (Napoli) con le accuse di sequestro di persona aggravato e continuato, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
La madre 69enne di Chiara viveva con la sorella da circa 12 anni, in via Omodeo, strada non molto distante da via Caldieri. Secondo quanto si è appreso, non aveva mai voluto accettare la figlia. I medici del San Giovanni Bosco dovranno ora accertare lo stato di salute, soprattutto psicologico di Chiara. Dagli atti non emergono forme di minorazione mentale che, però, potrebbero essere state nascoste. Ai sanitari è anche affidato il compito di accertare se le siano stati somministrati calmanti, per tenerla sotto controllo. La polizia, infatti, non riesce ancora a spiegarsi come mai non si sia mai ribellata alle violenze della madre. Gli investigatori del commissariato Arenella stanno ascoltando anche altre persone. Tra queste figura il fratello di Chiara, che vive fuori regione. Il padre, invece, è morto tempo fa.

Gb, studio. Un terzo delle spogliarelliste nei night sono studentesse

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Un terzo delle spogliarelliste che si esibiscono nei night club britannici sono studentesse. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università di Leeds, secondo cui quello di ballerina nei locali notturni non viene più visto come mestiere ‘proibito’ e sempre più ragazze della classe media scelgono di farlo per aiutarsi con gli studi o solo per aver qualche soldo in più.
L’università ha condotto interviste fra 200 spogliarelliste in tutto il Paese. “Molte arrivano da famiglie per cui i soldi non sono un problema”, ha spiegato la sociologa Teela Sanders. “Lo stiptease è diventato sempre più accettabile dal punto di vista sociale e questo spiega i numeri di questo fenomeno”, ha aggiunto.

M5S: GOVERNO BLOCCHI NUOVI POZZI ENI IN BASILICATA

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mirella-liuzzi“Fermare subito le attività estrattive in Basilicata, per tutelare la salute dei cittadini lucani”. Lo chiedono i deputati 5 stelle della commissione Ambiente al Governo. A far loro eco c’è Mirella Liuzzi, unica deputata M5S eletta in Basilicata.

“Chiediamo vengano rispettati due principi fondamentali della Costituzione: tutela del paesaggio e della salute. Rispetto quanto chiesto già da enti preposti: non si possono svolgere lì attività estrattive. Nella zona c’è un inquinamento diffuso su cui non si può far finta di niente. Si rivedano le vecchie autorizzazioni e non se ne rilascino di nuovo”.

Le autorizzazioni sono state concesse da Corrado Passera come Ministro dello Sviluppo economico nel 2012, e ora i portavoce pentastellati attaccano: “Che fa oggi il ministro dei conflitti d’interessi Federica Guidi? Cosa intende fare il nuovo responsabile del dicastero all’Ambiente Gian Luca Galletti?”.

Il MoVimento 5 Stelle ha risposto nei giorni scorsi alla lettera di un pastore del territorio che chiedeva attenzione per i problemi dell’agricoltura lucana. “Ascoltiamo con particolare attenzione le difficoltà del territorio, per questo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare”, afferma Mirella Liuzzi.

AGRICOLTURA: VERSO LA SOPPRESSIONE DELLO SPESOMETRO PER I PICCOLI COLTIVATORI

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labbate-giuseppe_0La Camera approva un ordine del giorno del M5S per abrogare l’ulteriore vessazione per gli agricoltori con reddito inferiore ai 7.000 euro. Ora toccherà al Governo Renzi mantenere l’impegno

Uno spiraglio di respiro per i piccoli agricoltori giunge da Montecitorio. È stato, infatti, approvato ieri alla Camera, durante la discussione della legge delega fiscale, l’ordine del giorno che revoca l’applicazione del cosiddetto spesometro anche per i coltivatori sotto i 7.000 euro di reddito annuo. Toccherà, dunque, al neo-Governo Renzi mantenere l’impegno dell’Aula ed adoperarsi per l’abrogazione del comma 8-bis dell’articolo 36 del decreto-legge 179/2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge 221/2012) ed evitare l’ulteriore spesa burocratica per i piccoli agricoltori.

Oggi il Governo Renzi, approvando l’ordine del giorno contro l’applicazione dello spesometro per i piccoli agricoltori ha preso un impegno formale nei confronti del mondo agricolo che ci auguriamo mantenga – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commissione Agricoltura alla Camera e cofirmatario dell’ordine del giorno a prima firma del collega Filippo Gallinella – Di fatto, ad oggi, assistiamo ad una contraddizione legislativa che costringe i coltivatori con reddito non superiore a 7.000 euro a comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva, ignorando che la stessa categoria di agricoltori, per legge, non è tenuta a conservare i registri fiscali. Un gap che deve essere colmato al più presto – conclude L’Abbate – poiché penalizza il comparto agricolo nazionale che, come sappiamo, è composto per la quasi totalità da piccoli agricoltori, che non possono certo essere sottoposti ad una disciplina che pare avere il solo obiettivo di affossarli. L’approvazione di questo ordine del giorno alla “delega fiscale” è il primo passo di un percorso che non ci stancheremo di monitorare e di arricchire con le nostre proposte”.

Ufficio Stampa

on. Giuseppe L’Abbate

MEZZA TONNELLATA DI MENZOGNE

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logobhaL’amministrazione comunale di Bari continua a interessarsi della raccolta differenziata solo per fare propaganda elettorale.

Partiamo dai dati di fatto:

A Bari solo il 23% dei rifiuti prodotti nel 2013 è stato differenziato e ai cittadini toccherà quindi pagare l’aumento dell’ecotassa inerente lo sversamento in discarica dei rifiuti solidi urbani, come da legge regionale.

Dal 1 Gennaio 2014 la Regione ha rimodulato l’ecotassa penalizzando giustamente i Comuni meno virtuosi: la tariffa massima è di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziata ed è applicata a tutti quei Comuni che non riescono a varcare la soglia del 40%, con piccoli incentivi per quelli che superano il 30%.

Bari continua ad essere ferma ad una illegale quota del 26% contro un 65% richiesto dalla legge nazionale entro il 31.12.12, dimostrando nei fatti che questa amministrazione non è per la strategia rifiuti zero ma è all’anno zero dei rifiuti.

Cosa sono stati in grado di inventarsi l’Assessora Comunale all’ambiente e il Presidente dell’AMIU, per cercare di aumentare la Raccolta Differenziata di quel misero 5% e che farà pagare ai cittadini SOLO 7,5 euro la tonnellata di ecotassa per altri 6 mesi? Le isole ecologiche!

Spieghiamo bene quest’ennesimo tentativo di far passare per vera una raccolta differenziata finta: ogni utente deve portare, presso le 5 strutture indicate, più di mezza tonnellata di rifiuti l’anno, che gli consentiranno di avere buoni da spendere presso gli Ipercoop (i negozi di prossimità no?) o avere una riduzione TARSU…

Non si sono accorti questi signori che tale operazione non rispetta criteri di equita’?

I cittadini infatti vorrebbero sapere come gli anziani o chi è sprovvisto di autovettura possano trasportare nei centri di raccolta tale quantità di rifiuti. Chi ha la macchina o altro mezzo, quindi economicamente più protetto, potrà usufruire del contributo, contrariamente ai più svantaggiati.
E’ ormai palese, che questa amministrazione non ha ben chiaro un concetto: bisogna dare l’opportunità ai cittadini di risparmiare, pagando soltanto in base alla quantità di rifiuti effettivamente prodotti, grazie alla raccolta porta a porta a tariffazione puntuale (cioè più ricicli e meno paghi), che dà risultati importanti sulla prevenzione, sull’avvio a riciclaggio e sulla riduzione delle quantità avviate a smaltimento..

I cittadini inoltre aspettano che il Presidente AMIU ci dia notizie: sulle caratteristiche tecniche del biodigestore anaerobico (impianto per il trattamento dell’umido) finanziato dalla Regione Puglia e messo in gara d’appalto, ma probabilmente ancora privo della VIA (valutazione di impatto ambientale); sulla possibile costruzione dell’impianto di produzione di CSS (combustibile solido secondario) che consentirà di bruciare rifiuti nelle cementerie, come dal MoVimento 5 Stelle richiesto, sin dal luglio 2013.

Ci vediamo in Comune, dentro o fuori, sarà un piacere.