30 Settembre 2024, lunedì
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Melani (Pd): “I punti salienti del discorso di Rossi pienamente coincidenti con il mio programma”

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1536448_1374613746131006_469704771_nDal rilancio dell’economia sommersa alla formazione professionale fino all’uso dei fondi europei per finanziare lo sviluppo del territorio

Un discorso improntato al rilancio dell’economia sommersa, alla formazione professionale e allo sviluppo del territorio. E’ così che il governatore toscano Enrico Rossi ha salutato a Empoli i candidati del Pd alle prossime elezioni amministrative. Insieme ai Comuni dove è stato già scelto un vincitore era presente coi suoi due candidati anche Fucecchio, unico caso in tutta la Provincia di Firenze in cui è stato necessario andare al ballottaggio.

Rossi ha affrontato diversi temi locali, che sono pienamente coincidenti con i punti salienti del programma di governo di Silvia Melani. E’ il caso dell’Unione dei Comuni: il governatore ha auspicato una sempre maggiore interazione, arrivando alla fusione, per “razionalizzare i costi e ottimizzare i servizi”. La stessa direzione in cui va la proposta della Melani per le graduatorie delle case popolari, ad esempio, o per la formazione specifica dei vigili urbani. Identico discorso per il contrasto all’economia in nero che mangia spazio a quella sana, e per la lotta alla concorrenza sleale di chi produce in situazioni di illegalità: problemi citati da Enrico Rossi nonché punti cardine del programma di Silvia Melani. Identica la soluzione cui arrivano queste premesse: “Quei laboratori vanno chiusi”.

E ancora: il presidente della Regione ha affrontato il tema della formazione professionale dei giovani spendibile sul mercato come volano di rilancio dell’economia del territorio, ed è esattamente ciò che si trova anche nel programma della candidata sindaco. Infine, last but not least, Rossi ha menzionato i fondi europei come l’elemento che farà la differenza per lo sviluppo della zona, ed è proprio sull’uso (o sul mancato uso) di questo strumento che Silvia Melani ha messo il Comune di Fucecchio di fronte alle proprie responsabilità.

“Sono molto felice che le parole del presidente Enrico Rossi siano così vicine ai punti del mio programma – commenta Silvia Melani – e non nascondo che mi ha fatto sorridere, vedere che quegli stessi punti programmatici che il mio avversario ha finora contestato sono invece da lui stesso stati accolti con grandi applausi quando sono usciti dalla bocca del governatore. Potere della campagna elettorale”.

Ufficio stampa

Fabrizio Corona vittima del sistema di comunicazione proprio dei mass media e dei giornali.

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fabrizio-corona-image-5939-article-ajust_930“Fabrizio Corona – sostiene Biagio Maimone , fondatore dell’Associazione Progetto di Vita – Azioni contro la povertà in Italia e nel Mondo e contro ogni forma di discriminazione – può definirsi giustamente vittima di un sistema comunicativo che, per anni,  si è alimentato unicamente alle fonte delle  frivolezze e del  gossip fine a se stesso

Per i vip apparire sui giornali, magari in prima pagina, è condizione imprescindibile della propria attività lavorativa,  che esige l’essere  famosi,  sempre in prima linea, in modo che l’opinione pubblica non si dimentichi di loro.

Così una nuova love story crea interesse e,  magari, per alcuni  personaggi usciti di scena, rappresenta l’ancora di salvezza per ritornare ad essere nuovamente famosi e poter essere ospitati in tv,  in qualche programma il cui taglio è  di carattere frivolo e mondano. Molte riviste hanno vissuto su storie vere o  inventate riguardanti i vip, che hanno costituito  un vero e proprio mercato dell’editoria, ossia dei settimanali, che vendevano molto  solo se in copertina veniva riportata la notizia scoop.

Pubblicità, soldi, successo, fama sono stati legati a notizie mondane e a volte dissacratrici della privacy. Fabrizio Corona  non è esente da colpe sicuramente, ma rappresenta  un costume che va analizzato in tutti i suoi particolari ed in tutte le sue reali implicazioni. Le foto  di qualche vip milionario che non voleva far conoscere la sua vita privata o che voleva salvaguardare la propria vita familiare diventavano merce di scambio, quasi giustificabile tutto sommato .

Il ricatto che ne scaturiva,  tuttavia,  non è ammissibile ed è giusto  che  Corona paghi.  Ma c’è da chiudersi  chi comprava  le foto?

Chi erano quelli che per vendere giornali e per arricchirsi davano a lui la possibilità di fare questo mestiere? L’occasione fa l’uomo ladro. Occorre riflettere  molto, a mio parere, sull’utilizzo della notizia e sul tipo di mercato che essa crea. Corona è certo che abbia compreso di aver sbagliato, consapevole di essere figlio di un sistema comunicativo che  non è esente da colpe .

Per questa ragione occorre essere più indulgenti con Fabrizio Corona e restituirgli la libertà. Il mondo dello spettacolo purtroppo è crudele e crea “ammalati” di successo, che non si pongono scrupoli pur di raggiungerlo e conservarlo.

 Biagio Maimone

CARBONARA: SEDOTTA E ABBANDONATA

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logobhaCarbonara è una frazione periferica di Bari che sta crescendo a dismisura: con l’aumentare della popolazione e della implementazione urbana, stanno nascendo tanti problemi. Dal 2005 il comitato locale “Uniti per l’Autonomia” si batte per l’indipendenza politico amministrativa da Bari. La popolazione autoctona mal sopporta l’aggregazione al capoluogo, che penalizza fortemente lo sviluppo. Nel 2010, il Sindaco Emiliano ha bocciato il disegno di legge che avrebbe reso indipendente da Bari le tre frazioni: Ceglie, Loseto, Carbonara.
La necessità di staccarsi è incentrata sul fatto che l’istituto del decentramento comunale non è una soluzione sufficiente a risolvere adeguatamente i problemi di una comunità di circa 40mila abitanti. Questa realtà non può essere più gestita in modo efficiente e soddisfacente dall’Amministrazione centrale barese, che non è mai riuscita a far emergere le potenzialità economico-commerciali di questo territorio, peraltro sfruttato negli ultimi decenni solo per disastrose speculazioni edilizie, che hanno aumentato enormemente il numero degli abitanti residenti, incrementandone i problemi, senza che si sia badato ad alcuno sviluppo socio-culturale, che anzi, recentemente, è stato decisamente penalizzato. Si pensi ad un centro di aggregazione come il cinema Carella, chiuso per problemi di mantenimento, di cattivi collegamenti, di disinteresse dell’amministrazione, come se la chiusura di una struttura di quella natura non avesse ricadute negative su tutto il tessuto sociale.
Altra questione venuta a complicare la situazione del quartiere è stato poi lo spostamento del mercato settimanale nei pressi del Di Venere. Di fatto, i commercianti lamentano che il parcheggio adiacente l’area mercatale del martedì sia quasi sempre occupato, sin dalle prime luci del mattino, dai lavoratori e dai pazienti dell’ospedale che impediscono l’arrivo di potenziali clienti. Dunque, ciò ha provocato problemi di parcheggio e ingorghi snervanti. Il Sindaco Emiliano e la sua Amministrazione insomma, non ha fatto altro che sradicare il cuore pulsante di questi piccoli centri, resi ancora più vuoti dall’apertura, nelle loro prossimità, di grandi centri commerciali ed ipermercati. 
Noi del M5S ci batteremo affinché la vita civile di questo quartiere, non sia legata solo al giro in piazza, ma vengano creati centri di sviluppo economico, culturale e sociale della comunità, per portare avanti progetti concreti da attuare in brevissimo tempo, svincolandoli da quelle pastoie burocratiche che sono i veri killer di qualsiasi iniziativa. Oltre a ciò, ci impegneremo per la realizzazione di una rete di autobus che renda possibile il raggiungimento del centro barese e da lì di tutte le altre zone della città, con collegamenti efficienti e a varie ore del giorno e della notte.
Carbonara, Ceglie, Loseto non saranno più frazioni lasciate al degrado e alla delinquenza, ma centri dove lo sviluppo economico-commerciale potrà prendere piede, rivitalizzandone le comunità.
Il M5S non consentirà che tali frazioni rimangano abbandonate a se stesse, come per anni ha fatto l’Amministrazione Emiliano, ma farà in modo che vengano integrate a pieno titolo nello sviluppo urbano di Bari; non permetterà a chiunque venga dopo Emiliano, che vengano commessi delitti di isolamento sociale come quello a cui l’attuale sindaco ha condannato tutte le periferie cittadine.

Grillo: Renzi è come Mussolini

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“Italia 2015 – 2035. Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello mussoliniano”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog paragonando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Benito Mussolini. “Una dittatura democratica”, afferma il leader del Movimento 5 Stelle, “ispirata da Gelli e prima ancora da Cefis, che puzza di P2 e di logge massoniche coperte, che viene attuata sotto i nostri occhi e con la benedizione silente del Colle. E’ una lunga marcia iniziata con l’esproprio dei diritti costituzionali dei cittadini, con la continua delegittimazione di fatto della Costituzione. Passo dopo passo. Il Parlamento è stato ridotto con l’abuso dei decreti legge, che dovrebbero avere solo carattere di urgenza, a uno studio notarile che approva le leggi fatte dal Governo”.

“E’ stato introdotto il Porcellum – scrive il comico genovese – dichiarato incostituzionale che ha alterato il voto dei cittadini con l’abnorme premio di maggioranza e consegnato i parlamentari all’obbedienza cieca e assoluta a chi li ha nominati. I partiti hanno delle claque, non dei parlamentari, dei pigiatasti a comando. Dei servi in sostanza. Dopo la decadenza del Porcellum, rimasto in vita per anni grazie alle Sporche Intese, i partiti si sono riorganizzati. Primo obiettivo: mettere fuori gioco il MoVimento 5 Stelle, impedirgli di vincere le elezioni. Secondo obiettivo: trasformare per sempre il Parlamento in un docile strumento che non interferisca nell’approvazione di ogni decreto vergogna come fu per il Lodo Alfano”.

“Il massone Verdini, il Grande Elettore di Renzie in Toscana che gli contrappose l’ex portiere del Milan Galli alle elezioni comunali di Firenze, Berlusconi e Renzie”, conclude Grillo, “stanno imponendo al Paese, sotto lo sguardo compiacente di Napolitano, una legge elettorale che nell’ordine abolirà il Senato eliminando una istituzione di controllo, premierà le coalizioni, eliminerà ogni rappresentanza minore a meno che non entri in coalizione, introdurrà ancora i nominati (in futuro solo renziani e berlusconiani) alla Camera e darà un enorme premio di maggioranza a chi vincerà al balottaggio tra i due primi gruppi politici. Peggio del Porcellum. Nel frattempo Renzie invece di governare, ammesso che ne sia capace, sta facendo campagna elettorale permanente per le europee. Vinceremo noi, comunque”.

Alfano e Casini entusiasti per le prime mosse del governo

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“C’è tanto di Ncd nei provvedimenti che il governo ha deciso ieri”. A rivendicarlo con entusiasmo è il leader del partito, Angelino Alfano, in conferenza stampa.  “Abbiamo fatto bene a partecipare al governo perché l’impegno assunto di rappresentare nel governo la voce del centrodestra è un impegno mantenuto. E’ una manovra di riduzione di 10 miliardi delle tasse, senza aumentarle ma – scandisce Alfano – al contrario tagliando la spesa: è la ricetta giusta, è la nostra ricetta, la ricetta del centrodestra”. Quindi, insiste il ministro dell’Interno, “il Nuovo Centrodestra ha centrato il risultato, un risultato straordinario che può essere raggiunto solo grazie al nostro impegno”. Alfano inoltre tiene a rivendicare il taglio di 2-3 miliardi dell’Irap per le imprese. Il nostro disegno è chiaro: attraverso meno tasse favorire la ripresa dei consumi e quindi la ripresa economica, occorre rimettere nelle tasche degli italiani dei soldi e il fatto che i benefici vadano ai lavoratori dipendenti vuol dire che ne beneficeranno anche gli artigiani, i commercianti perché gli italiano torneranno a spendere”. Insomma, conclude Alfano, “questo era il nostro obiettivo strategico per partecipare al governo ed oggi Ncd rivendica la sua azione” che ha consentito “che vengano tassate le rendite finanziarie e non i titoli di Stato, ovvero i risparmi degli italiani”. Tra i risultati che Alfano rivendica, anche lo sblocco dei pagamenti della P.A. E il “sostanziale smontaggio della legge Fornero”. Anche Pier Ferdinando Casini è entusiasta: il governo parte con piede giusto altro che chiacchere. “Il governo è partito col piede giusto. Dopo il doveroso rigore di questi mesi, oggi è indispensabile rilanciare i consumi, aiutare le famiglie italiane, a partire dai redditi piu’ bassi, e dare i primi segnali concreti alle imprese. Per la prima volta c’e’ un vero abbassamento della pressione fiscale che era assolutamente necessario. Il resto sono chiacchiere o risentimenti di chi, come sempre, vuole solo complicare la vita a chi governa”.

Rischio esodati della voluntary

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Doccia scozzese da parte del governo a chi ha già fatto la voluntary disclosure. «Dubito fortemente», spiega a ItaliaOggi Enrico Zanetti, sottosegretario al ministero dell’economia interpellato sul destino delle domande già presentate all’Ucifi (la task force dell’Agenzia delle entrate che doveva esaminare i fascicoli), sulla collaborazione volontaria, «che con un decreto in fase di conversione e dei modelli in bozza e una prassi amministrativa non consolidata ci sia stato qualcuno che abbia già presentato istanza di voluntary disclosure. Laddove dovessero esserci», osserva Zanetti, «ci porremo il problema, problema che però», sottolinea Zanetti, «dovrà essere verificato con l’Agenzia delle entrate che dovrà segnalarci se e quanti hanno presentato domanda per poter intervenire».
Tremano dunque gli esodati della voluntary disclosure. Chi sono? Contribuenti che per solerzia o per il rischio di vedersi arrivare un accesso, ispezione o verifica o anche un semplice questionario da parte della Guardia di finanza o dell’Agenzia delle entrate (cause di preclusione all’accesso alla collaborazione volontaria) hanno in queste settimane presentato domanda di adesione all’Ucifi e adesso di fronte alla decadenza delle norme sulla voluntary disclosure cercano di capire quale sarà il loro destino.

INVITO – INCONTRO FALDE E FUORIUSCITA 30MILA LITRI CARBURANTE – Psdernello di Paese (TV) ven.14 marzo ore 21.00

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downloadIl MoVimento 5 Stelle dei comuni di Paese, Ponzano e Quinto ha organizzato per venerdì 14 marzo 2014 alle ore 21:00 a Padernello di Paese, presso la Churrascaria ” Boi Na Brasa” in Via Benedetto Marcello 2, un incontro informativo sulla drammatica situazione del territorio comunale.

I relatori presenti si confronteranno sul fondamentale tema “falde” con specifico collegamento alla fuorisucita di 30.000 litri di carburante, verificatasi presso l’aeroporto militare di Istrana, e l’attività di escavazione che al comune di Paese potrebbe anche far meritare il primato di comune più scavato d’Europa.

Ufficio Stampa

Iva, la punibilità è esclusa dal giudice

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In caso di crisi di liquidità, per l’omesso versamento Iva può scattare la causa di esclusione della punibilità della forza maggiore. L’accertamento, però, spetta al giudice e deve essere provata dal contribuente. A riconoscerlo è Enrico Zanetti, il sottosegretario al ministero dell’economia che ieri in commissione finanze alla camera ha risposto sul punto a un question time di Manfred Schullian, gruppo Misto.
Nel documento si chiedeva al ministero dell’economia di considerare nell’attuale contesto economico di arrivare a escludere il reato di omesso versamento Iva nel caso di crisi di liquidità agganciandola a una «situazione accertata di crisi economica globale o aziendale». Il veicolo individuato dal deputato è quello della legge sulla delega fiscale. Nella risposta il sottosegretario Zanetti ripercorre il punto di vista dell’Agenzia delle entrate e la giurisprudenza della Corte di cassazione.

Il Piemonte torna alle urne il 25 maggio

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In Piemonte si torna alle urne il 25 maggio prossimo. Una nota della regione ha informato che il presidente, Roberto Cota, ha emanato questo pomeriggio “il decreto che, in ottemperanza a quanto ordinato dal Tar del Piemonte con la sentenza n. 392 del 6 marzo scorso, convoca i comizi elettorali per l’elezione del consiglio regionale e del presidente della giunta regionale per domenica 25 maggio 2014”. E’ stato inoltre emanato da Cota il decreto che effettua il riparto alle circoscrizioni provinciali dei 40 seggi del consiglio regionale in base alla popolazione legale residente in Piemonte secondo il censimento generale del 2011: 21 a Torino, 5 a Cuneo, 4 ad Alessandria, 3 a Novara, 2 ciascuna ad Asti, Biella e Vercelli, 1 al Verbano-Cusio-Ossola. I restanti 10 seggi saranno assegnati con sistema maggioritario. Il consiglio regionale, secondo quanto prevede lo statuto, sarà composto dal presidente della giunta e da 50 consiglieri.

Corruzione di senatori, resta a Napoli il processo a Berlusconi

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Il processo a Silvio Berlusconi per la presunta corruzione dell’ex senatore Sergio De Gregorio, resta a Napoli. Lo ha deciso il collegio della prima sezione penale, collegio C, del tribunale di Napoli rigettando la richiesta avanzata dalla difesa dell’ex premier che chiedeva che l’intero procedimento fosse spostato a Roma per competenza territoriale. Rigettata anche l’eccezione della insindacabilità secondo la quale Berlusconi non andava processato in quanto il suo “’intervento su Sergio De Gregorio rientrava nel suo ruolo di parlamentare e pertanto non esiste reato’”  Secondo gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, il processo doveva essere trasferito a Roma perché  l’eventuale “dazione di denaro a Sergio de Gregorio sarebbe avvenuta nella capitale e non a Napoli dove invece l’accusa dice di che sia stato incassato un bonifico”. Il dibattimento è dunque ufficialmente aperto in quanto le eccezioni preliminari sono concluse. La difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto di integrare la propria lista dei testimoni per ascoltare Francesco Pionati, ex senatore dell’Udc, mentre ha chiesto di rinunciare a Denis Verdini e Marcello Dell‘Utri. Anche i pubblici ministeri hanno detto di voler rinunciare all’audizione di Verdini. “C’e’ stata una transazione corruttiva e vogliamo provare la sussistenza e l’esistenza di tale baratto soldi-voti e dimostrare la corruzione nella sua articolazione principale”, spiegano i pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli. “Per ragioni scaramantiche, in attesa della decisione del giudice sulla competenza territoriale non abbiamo portato l’indice con la lista dei testi ma ci riserviamo di portarlo alla prossima udienza”. La difesa di Berlusconi ha intenzione invece,  così come hanno spiegato Ghedini e Cerabona, di dimostrare che “De Gregorio ha agito per convinzione personale. Si propone come testimone chiave del processo ma dimostreremo che voleva candidarsi con il centrodestra e che non gli fu possibile per l’opposizione di alcuni esponenti napoletani di Forza Italia. De Gregorio non ha mai aderito al programma dell’Ulivo e disse che Prodi era il peggiore capo di governo della storia della Repubblica. Ha dimostrato più  volte di essere distante culturalmente dal centrosinistra”. Gli avvocati sottolineano che dimostreranno che non esiste rapporto tra il cambio di ‘casacca’ e la dazione di soldi al movimento di De Gregorio ‘Italiani nel mondo’. “I flussi di danaro sui conti di De Gregorio e dei suoi collaboratori hanno origini diverse e  non sono legati ai finanziamenti illeciti di cui parla la Procura”, osservano ancora.  Infine gli avvocati hanno chiesto di ascoltare anche Silvio Berlusconi. Nel corso del dibattimento è stato ascoltato  Valter Lavitola, imputato a Napoli per corruzione con l’ex premier Silvio Berlusconi. “Sergio De Gregorio mi ha detto ‘fai come ho fatto io, pattegia e metti nei guai Berlusconi'”, dice in una dichiarazione spontanea. Poi la sua ricostruzione dei fatti: “C’era una task force per reclutare parlamentari e far cadere il governo di Romano Prodi esattamente come c’e’ stato nei tempi scorsi col governo Monti”, ha detto.