Nel 2025 la Fondazione Museo del Tessuto celebra i primi cinquant’anni del Museo con la mostra Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti, a cura di Daniela Degl’Innocenti e aperta al pubblico dal 20 dicembre 2024 al 21 dicembre 2025.
Il Museo celebra questo traguardo con un’ eccezionale donazione, quella della collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti, collezionista eclettico e cultore di diverse discipline, che in cinquant’anni di appassionata ricerca, ha conservato e raccolto manufatti tessili, ricami, libri, stampe, monili, armi storiche e maschere rituali provenienti dall’Europa e da molti paesi asiatici e africani, che completa la donazione originaria dell’imprenditore tessile e collezionista Loriano Bertini all’Istituto Tullio Buzzi di Prato.
Questa nuova, generosissima donazione, composta da quasi 2.000 oggetti molto eterogeni, comprende manufatti di incredibile valore storico, artistico e antropologico, come 250 stampe giapponesi della seconda metà del Settecento e dell’Ottocento di artisti come Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi, Utamaro, tessuti di manifatture europee dal Quattrocento al Settecento, oltre 450 tra litografie, acqueforti, xilografie e stampe dal Cinquecento all’Ottocento – tra cui Dürer, Van Leyden, Salvator Rosa, Piranesi, Max Klinger, Lorenzo Viani – e più di 1.000 oggetti tra ricami, fasce ornamentali, pannelli, maschere, monili, armi rituali provenienti da Africa, Asia Centrale, Asia Orientale, Sud America.
Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti è la prima esposizione composta con ottanta opere provenienti da questa consistente raccolta che ha arricchito in modo straordinario il patrimonio del Museo. Curata da Daniela Degl’Innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto, con la consulenza scientifica di Roberta Orsi Landini, massima studiosa italiana del tessuto e del costume, per la prima volta la mostra presenta manufatti tessili e ricami antichi che rappresentano il nucleo iniziale da cui Falletti ha avviato il percorso di collezionista.
Quella di Falletti è stata una folgorazione casuale, nata dalla vista di un piviale (abito liturgico) di velluto verde del Quattrocento, esposto nella vetrina di un antiquario fiorentino.
La mostra si sviluppa in un percorso cronologico che attraversa quattro secoli di grande manifattura tessile e che incrocia stili, produzioni, materiali e soggetti, eccezionali testimoni della produzione europea dal Quattrocento alla fine del Settecento.
Utilizzati per la confezione di sfarzosissime vesti laiche destinate alle aristocrazie del tempo, questi tessuti, per il loro enorme pregio e valore, venivano successivamente donati a istituzioni religiose che li riutilizzavano per realizzare paramenti sacri come pianete, dalmatiche, piviali, una straordinaria pratica di riuso che ha permesso la conservazione di capolavori tessili di cui la mostra presenta al pubblico alcuni meravigliosi esemplari.
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