2 Ottobre 2024, mercoledì
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A rischio lo sport per 80 ragazzi disabili: il progetto Filippide in stallo, genitori in protesta al Campidoglio

A cura di Ionela Polinciuc

Lo sport, che da anni rappresenta un’importante risorsa di inclusione sociale per 80 ragazzi affetti da autismo e malattie rare, è ora a rischio. Le attività previste per il 1° ottobre, tra cui nuoto presso le piscine del Foro Italico e atletica presso lo stadio Tre Fontane all’Eur, sono state sospese a causa di un’impasse burocratica. Il Progetto Filippide, che da 20 anni offre un fondamentale supporto sportivo a giovani con disabilità, non ha ancora ottenuto la proroga necessaria per riprendere le sue attività.

I genitori dei ragazzi coinvolti non hanno esitato a far sentire la loro voce. Il 1° ottobre, sono scesi in piazza con i loro figli, organizzando un presidio davanti al Campidoglio. Gli striscioni, esposti di fronte alle telecamere, recitavano frasi come “Lo sport è inclusione, dov’è il rispetto per le famiglie?”. Il messaggio è chiaro: lo sport non è solo un’attività fisica, ma un momento di integrazione fondamentale per questi giovani.

Il Progetto Filippide, affiliato al Comitato Paralimpico e riconosciuto dall’ONU per il suo valore inclusivo, si trova in una fase di stallo. Il bando per l’affidamento delle attività è scaduto a giugno e, nonostante la richiesta del Comune di Roma di avviare le attività in proroga fino a novembre, l’associazione non se la sente di ripartire senza la certezza di un rinnovo.

L’incertezza deriva dalla complessità logistica che coinvolge 40 operatori, trasporti e assicurazioni. Inoltre, Filippide teme di investire risorse senza avere la sicurezza di vincere la nuova gara, prevista per novembre. Nel frattempo, altri enti si sono legittimamente fatti avanti per partecipare alla gara, complicando ulteriormente la situazione.

Questa situazione di incertezza burocratica sta lasciando a casa 80 ragazzi che, oltre allo sport, perdono un’importante occasione di socializzazione e sviluppo. L’attesa del nuovo bando ha paralizzato tutto, e nonostante le manifestazioni di interesse del Comune, non si intravede una soluzione rapida.

Il Progetto Filippide è da anni un punto di riferimento per l’inclusione sportiva di persone con disabilità, e il blocco delle attività rappresenta un duro colpo per le famiglie e gli operatori coinvolti. Il rischio ora è che la gara di novembre non dia tempi sufficienti per garantire una ripartenza fluida e tempestiva delle attività sportive.

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