A cura di Carla Cavicchini
CHIARA MASTROIANNI A LUCCA
Per mio padre recitare era come respirare
Fresca e sorridente nonché affascinante come il padre Marcello Mastroianni e raffinata come la madre Catherine Deneuve, arriva Chiara Mastroianni forte dei suoi bei tratti somatici ‘rubati’ letteralmente al celebrepapà, nonostante ami descriverlo uomo senz’altro bellissimo, ma anche schivo e di grande modestia.
Teatro dell’incontro “Palazzo Pfanner” di Lucca che, con “L’antidivo di successo” viene celebrata la nascita dell’amatissimo attore romano, a cura di “Lucca Film Festival” che ospiterà altri incontri ed altri ospiti, nella stupenda città “delle mura”. Un momento decisamente coinvolgente in cui viene osservata la collezione di locandine d’epoca dedicata appunto aMastroianni, appartenente ad Alessandro Orsucci, collezionatore di cimeli legati al mondo della cinematografia. “Per questa mia passione mi chiamano “ l’archeologo del cinema” e forse non sbagliano dal momento che custodisco un vero e proprio patrimonio in merito, a disposizione dei festival cinematografici e cinefili di tutto il mondo.”
Chiara Mastroianni con sofisticata scura montatura d’occhiali, osserva tutto meravigliata e sempre più incuriosita non mancando ‘giocando stavolta in casa ‘ ! d’osservare d’avere un’abitazione di famiglia, proprio nelle campagne adiacenti, ‘Torre’ per l’appunto, dove è sempre un piacere ritornare per i buen ritiri estivi.
“Quanto al ‘babbo’ come dite voi in Toscana, dico che era una persona estremamente semplice e non certamente malata di protagonismo; che ‘usava’ il cinema a mo’ di catarsi, immergendosi nel suo mondo magico, tanto che quando non lavorava, non era lui.Ed era pure ironico, amante della sua professione che amava coniugare con tanto d’impegno politico e sociale. Dico questo – prosegue – poiché “La Dolce Vita” fu capito dopo, più tardi, inizialmente destabilizzò, tanto che la gente si rivoltava contro. Parliamo d’un uomo che metteva molta attenzione nei confronti dell’amatissimo lavoro, ponendo figura centrale il film capace di trasmettere messaggi, e non l’interprete della pellicola. Non a caso anche “8 e mezzo”, fu riconosciuta film d’estrema profondità.”
Tra un drink e l’altro, il curatore Alessandro Orsucci racconta che stavolta ha proposto una ricognizione delle pellicole, dei generi, delle straordinarie collaborazioni dell’attore in base all’ attenta ricerca fatta sulla filmografia. “Permettendomi in tal modo di selezionare le opere, tenendo conto dell’importanza del film e, soprattutto del lavoro di Mastroianni con gli altri.”
Gradevole in tale frangente l’ascolto della musica grazie anche al vinile delle colonne sonore originali composte dai ‘mostri-sacri’ del genere quali Morricone, Nino Rota, Trovajoli, Rustichelli ed altro ancora.
Arriviamo adesso a “Miriam si sveglia a mezzanotte”. Che c’entra…direte, che c’entra ‘sto film’ horror – erotismo del 1983? La risposta arriva dallo stupore di Chiara Mastroianni nel mentre gli viene consegnata tale locandina proprio dal signor Orsucci assieme ad altri omaggi cinematografici, osservando la splendida madre ritratta accanto a David Bowie.
E qui concludiamo ritornando al protagonista della serata divenuto leggenda – diciamo inconsapevole!!! – in virtù della grande versatilità espressa, tanto d’esser stato voluto dai più grandi registi rispondenti ai nomi di: Germi, Monicelli, Risi, Antonioni, De Sica, ed altri ancora.
E questo tanto… tanto d’ascoltare in lontananza:“Marcellooooooo” mentr’egli uscendo dalla “Fontana di Trevi”:
“Embè? Recitare è meglio che lavorare!”