A cura dell’Avv. Margherita Morelli
La storia di Nada è anche la storia di Tamim, un bambino di 5 anni già affetto da problemi cardiaci, il cui cuore fragile non ha resistito al terrore causato dal terribile rumore dei bombardamenti. Il suo cuoricino ha ceduto nel sonno, poco dopo che il padre aveva cercato di rassicurarlo.
È la storia di Rayan Yasser Suleiman, un bambino di 7 anni, morto di paura mentre veniva inseguito dai soldati israeliani che stavano facendo irruzione nella sua casa in cerca di lanciatori di pietre.
Attacchi di panico, terrore e orrore possono uccidere i bambini quando si ripetono costantemente, come sta accadendo a Gaza in questi circa 9 mesi di terribili e incessanti bombardamenti.
Le bombe, quando non uccidono direttamente, possono mutilare, bruciare vivi o lasciare gravissime cicatrici fisiche e psicologiche sui bambini, oppure li lasciano orfani e dispersi. Anche in queste circostanze, la paura può essere mortale.
I bambini conoscono il terrore in Palestina. In questo incubo orribile e senza speranza, hanno imparato a riconoscere la voce dell’orco che uccide e divora, nascosta nel rumore assordante delle bombe e nel sibilo sinistro degli aerei da guerra.
Sanno che nessuno verrà a salvarli dalle terribili fauci dell’orco cattivo. Molti stanno morendo, impietriti dal terrore, prima ancora che qualcuno possa arrivare a salvarli.
