A cura di Ionela Polinciuc
Durante i lunghi viaggi in aereo, una nuova tendenza sta catturando l’attenzione dei viaggiatori di tutto il mondo: il “rawdogging”. Questo fenomeno, diventato virale sui social media, rappresenta un modo del tutto inaspettato di affrontare le ore trascorse in volo.
Contrariamente alle consuete attività di intrattenimento che solitamente accompagnano i viaggi a lunga percorrenza, come guardare film, leggere libri o ascoltare musica, il “rawdogging” propone un approccio radicalmente diverso. I praticanti di questa tendenza scelgono di non utilizzare alcun tipo di distrazione o intrattenimento durante il volo. Invece di immergersi in un film o di ascoltare un podcast, scelgono di passare il tempo osservando la mappa di volo sullo schermo del sedile o semplicemente fissando il vuoto.
Il termine “rawdogging” trae origine dalla cultura online e suggerisce un’esperienza cruda e senza filtri, affrontata senza il conforto di distrazioni esterne. L’idea alla base è quella di vivere appieno l’esperienza del volo, senza cercare rifugio in attività che possano far passare il tempo più velocemente. Questo approccio, che può sembrare estremo, è stato adottato da un numero crescente di viaggiatori che cercano di trasformare l’attesa in una sorta di meditazione o riflessione personale.
Il fenomeno del “rawdogging” ha suscitato un vivace dibattito online, con reazioni contrastanti. Alcuni lo vedono come un modo interessante per riscoprire il valore del tempo e dell’attesa, mentre altri lo considerano un’esperienza troppo austera per essere realmente apprezzata. In ogni caso, il “rawdogging” rappresenta un esempio di come le tendenze moderne possano trasformare anche gli aspetti più ordinari della vita, come un lungo volo in aereo, in esperienze uniche e condivisibili.
