20 Settembre 2024, venerdì
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Diagnosi dell’Alzheimer: Nuovo esame del sangue raggiunge una precisione del 90%

A cura di Ionela Polinciuc

Un nuovo passo avanti significativo è stato compiuto nella diagnosi precoce del morbo di Alzheimer. Un recente studio condotto dall’Università di Lund in Svezia, pubblicato sulla rivista Jama, ha rivelato che un esame del sangue specifico è notevolmente più accurato rispetto ai tradizionali test cognitivi e alle scansioni cerebrali nel diagnosticare l’Alzheimer. Secondo i risultati dello studio, questo test del sangue ha raggiunto una precisione del 90% nell’identificare la malattia, superando i metodi convenzionali usati dai medici.

Diagnosticare l’Alzheimer può essere complesso e spesso i metodi clinici standard non sono sufficienti. Problemi di memoria possono derivare da diverse cause come depressione, stress, carenza di vitamina B12, tumori cerebrali o l’uso di certi farmaci. Anche se la scansione cerebrale per i depositi di amiloide e i prelievi spinali sono altamente efficaci, questi metodi sono costosi e invasivi, solitamente riservati ai trial clinici piuttosto che alle diagnosi di routine.

Il nuovo esame del sangue offre un’alternativa meno invasiva e più accessibile. Testare tutti i pazienti con sospetto di Alzheimer attraverso prelievi spinali o scansioni cerebrali non è pratico per la salute pubblica. Per questo motivo, l’individuazione di test ematici efficaci è una svolta tanto attesa. Questo test è stato valutato in uno studio su 1200 pazienti in Svezia e ha dimostrato una precisione del 90% nel diagnosticare correttamente l’Alzheimer, contro il 61% dei medici di base e il 73% degli specialisti.

Il test del sangue è già disponibile negli Stati Uniti e presto potrebbe essere introdotto in altri Paesi. Tuttavia, ci sono questioni etiche da considerare. Gli esperti avvertono che tali esami dovrebbero essere usati solo per pazienti con sintomi di declino cognitivo, e non per persone cognitivamente sane, poiché non esistono terapie preventive per chi non ha ancora sviluppato sintomi.

Lo studio ha analizzato i livelli di Plasma Phospho-Tau-217 nel sangue, una proteina strettamente collegata al declino cognitivo nei pazienti con Alzheimer. Alti livelli di Ptau-217 indicano una forte probabilità di malattia, mentre livelli bassi suggeriscono che i problemi di memoria siano dovuti ad altre cause.

Un esame del sangue efficace per la diagnosi dell’Alzheimer potrebbe rivoluzionare il modo in cui questa malattia viene individuata e trattata, permettendo una diagnosi precoce e meno invasiva, e migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.

Questo nuovo esame del sangue rappresenta una promettente alternativa agli attuali metodi diagnostici, e il futuro della diagnosi dell’Alzheimer potrebbe diventare meno oneroso e più accessibile grazie a questa scoperta.

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