Mercoledì 29 gennaio, alle ore 21, la Parrocchia Beata Vergine delle Grazie di Torino ospiterà la presentazione del libro “Ti ho preso per mano. Amare vuol dire anche lasciar andare”, un’opera di Riccardo Callori (Edizioni Mille, 2023). L’autore, che scrive sotto pseudonimo, sarà intervistato da Angela Piacente, docente di un Istituto Tecnico torinese, in una serata che promette di stimolare una riflessione profonda sul tema delle relazioni familiari e delle sfide della vita.
Riccardo Callori, già noto per le sue pubblicazioni scientifiche in qualità di docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, si presenta per la prima volta al pubblico come autore di narrativa. Il suo romanzo, infatti, rappresenta una svolta nella sua carriera intellettuale, segnando l’ingresso in un campo letterario più personale e emozionale. Il libro ha già riscosso un grande interesse, tanto da vincere il secondo premio per il miglior incipit al concorso nazionale Le olimpiadi della letteratura, organizzato dal Club dei Cento di Torino, ed essere tra i finalisti del prestigioso Premio Letterario Internazionale Charles Dickens di San Benedetto del Tronto.
Un racconto di famiglia e di vita
Il romanzo si sviluppa come un’autobiografia cruda e senza veli, un atto di onestà intellettuale che racconta la vita del protagonista, Riccardo, un giovane che percorre con determinazione la sua strada professionale, affrontando sfide e difficoltà per diventare un medico stimato, un ricercatore di successo e un primario conteso tra il settore pubblico e quello privato. Ma, pur conquistando posizioni di prestigio, Riccardo non perde mai di vista la sua umanità, rimanendo un “dottore” di stampo antico, capace di avvicinarsi al malato, di guardarlo negli occhi e di prendersi cura di lui con dedizione e compassione.
Il romanzo non si concentra solo sulla figura di Riccardo, ma anche su quella di Giorgio, suo fratello minore, il cui spirito libero e senza inibizioni lo porta a vivere un’adolescenza e una giovinezza completamente diverse. Giorgio diventa un uomo che non teme il rischio e si lancia nella carriera di architetto, trovando successi tanto in Italia quanto negli Stati Uniti, dove viene invitato a lavorare in un contesto di innovazione edilizia e design.
Un invito alla riflessione sulla fraternità
Il libro offre anche un’opportunità per riflettere sul legame tra fratelli, una relazione complessa e sfaccettata, come sottolineato dal Card. Repole nella sua lettera pastorale “Quello che conta davvero”, incentrata sulla fraternità. La fraternità, secondo il cardinale, si concretizza in pratiche di condivisione, solidarietà e misericordia reciproca, valori che vengono esplorati e messi in luce attraverso le storie di Riccardo e Giorgio, due fratelli che affrontano la vita con approcci differenti ma uniti dalla stessa radice familiare.
Prossimi appuntamenti per la presentazione del libro
Dopo l’evento del 29 gennaio, il libro “Ti ho preso per mano. Amare vuol dire anche lasciar andare” sarà presentato in altri due appuntamenti torinesi:
- Il 7 febbraio alle 17:30, presso la libreria San Paolo in via della Consolata 1 bis
- Il 12 febbraio alle 17:30, presso la Biblioteca Calvino in Lungo Dora Agrigento 94.
Un’occasione imperdibile per incontrare l’autore, ascoltare la sua voce e approfondire temi di grande rilevanza emotiva e sociale.