16 Gennaio 2025, giovedì
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Napoli e il dramma dei minorenni armati: scuole e giustizia in allerta

L’allarme della preside Valeria Pirone e la risposta del Tribunale dei Minori: come affrontare un fenomeno in crescita.

A cura di Daniela Avallone

Il fenomeno crescente dei minorenni che circolano armati preoccupa sempre di più le autorità a Napoli, spingendo a riflessioni urgenti e a misure concrete per arginarlo. La dirigente scolastica dell’istituto tecnico tecnologico “Marie Curie” di Ponticelli, Valeria Pirone, ha lanciato un appello chiaro: dotare le scuole di metal detector per contrastare la diffusione di armi tra gli studenti.

In un’intervista rilasciata al Mattino, la preside ha raccontato episodi inquietanti che testimoniano come la violenza armata abbia preso piede anche tra i più giovani. “L’uso delle armi tra i ragazzi è ormai diffuso a tutti i livelli”, ha dichiarato, sottolineando che tali comportamenti emergono anche in famiglie apparentemente “insospettabili”. Nonostante ripetuti appelli per rafforzare le misure di sicurezza, tra cui i controlli con metal detector, finora l’attenzione si è concentrata maggiormente sul contrasto al possesso di droghe.

La Pirone ha riferito che in passato sono stati sequestrati coltelli all’interno del suo istituto, e alcuni studenti sono addirittura finiti sotto processo per episodi gravi, come l’accoltellamento di compagni di scuola. Tuttavia, la dirigente insiste sul fatto che non ci si debba arrendere: “Non ci stanchiamo di lottare e di insegnare loro la giusta via”.

Accanto agli sforzi della scuola, anche il sistema giudiziario si è mosso per rispondere con maggiore rapidità al fenomeno. Il Tribunale dei Minori di Napoli ha istituito un collegio dedicato ai casi di minorenni trovati in possesso di armi, al fine di accelerare i procedimenti giudiziari e garantire interventi tempestivi. Paola Brunese, presidente del Tribunale, ha spiegato che la priorità è ridurre la burocrazia per evitare che i fascicoli si accumulino inutilmente. “Meno burocrazia, meno passaggi a vuoto”, ha dichiarato al Mattino, sottolineando che solo una giustizia rapida può rivelarsi davvero efficace.

La situazione richiede un impegno congiunto tra istituzioni scolastiche, forze dell’ordine e sistema giudiziario. Solo attraverso una strategia coordinata sarà possibile arginare un fenomeno che rischia di compromettere il futuro di molti giovani e il senso di sicurezza nelle scuole napoletane.

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