17 Gennaio 2025, venerdì
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Sanità Territoriale, Schillaci: “Case e Ospedali di Comunità per ridurre il carico degli ospedali”

Il Ministro della Salute delinea le priorità della riforma: assistenza continua nelle case di comunità e riqualificazione dei medici di famiglia. Obiettivo: migliorare l'efficienza e ridurre le liste d'attesa.

A cura di Teresa Ombra

In un’intervista rilasciata a La Stampa , il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha illustrato i pilastri della riforma della sanità territoriale, progettati per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e decongestionare gli ospedali. Tra le novità principali, il ruolo centrale delle case di comunità e degli ospedali di comunità , un sistema integrato che punta sull’assistenza continua e sulla digitalizzazione.

 “Le strutture territoriali sono fondamentali per garantire assistenza adeguata ai cittadini, senza la necessità di ricorrere agli ospedali”, ha dichiarato Schillaci. Le case di comunità offriranno cura per problematiche non urgenti, garantendo un’alternativa efficace al pronto soccorso. “Grazie a queste strutture, il cittadino manterrà il rapporto di fiducia con il proprio medico di famiglia ma, in caso di necessità, troverà sette giorni su sette un altro medico disponibile, supportato dal Fascicolo Sanitario Elettronico per un’adeguata presa in carico”, ha spiegato.

Accanto a queste, gli ospedali di comunità si occuperanno dei pazienti dimessi dagli ospedali ma non ancora pronti per il rientro a casa, fornendo assistenza intermedia e riducendo il sovraccarico del sistema ospedaliero.

Uno degli aspetti centrali della riforma riguarda il ruolo dei medici di famiglia. Il Ministro ha sottolineato la necessità di una loro presenza continuativa nelle case di comunità: “L’obiettivo è garantire che i pazienti possano trovare un medico almeno nelle ore diurne, sette giorni su sette”. Schillaci ha inoltre annunciato una svolta nella formazione professionale: “Non più corsi regionali, ma una specializzazione universitaria vera e propria, come avviene per le altre discipline mediche e in linea con i modelli europei”.

Questa innovazione punta non solo a valorizzare la professione, ma anche a migliorare l’efficacia del sistema sanitario territoriale, offrendo una risposta rapida e adeguata alle esigenze di salute della popolazione.

Un altro tema cruciale affrontato dal Ministro è quello delle liste d’attesa, una delle critiche più sentite dai cittadini. Schillaci ha assicurato che il Ministero ha lavorato intensamente: “Tre decreti sono già stati trasmessi alla Conferenza Stato-Regioni, di cui due saranno esaminati entro la fine del mese. Un altro decreto è già pronto e non necessita di ulteriori passaggi. Gli ultimi due sono in fase finale”.

In parallelo, è in corso l’attivazione di una piattaforma di monitoraggio delle liste d’attesa che permetterà di tracciare i tempi di visite ed esami a livello di ogni singola Asl, individuando le criticità in tempo reale. “Questo strumento sarà un passo avanti per migliorare l’efficienza del sistema e garantire maggiore trasparenza ai cittadini”.

Il Ministro ha evidenziato il ruolo della digitalizzazione come elemento chiave della riforma. La connessione tra strutture ospedaliere e territoriali faciliterà il dialogo tra i due livelli di assistenza, migliorando la continuità delle cure.

“Questa è la strada più efficace per ridurre l’accesso inappropriato a i pronto soccorso, che oggi rappresenta spesso l’unica opzione percepita dai cittadini, nonostante le lunghe attese e la mancanza di urgenza reale”, ha concluso Schillaci.

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