16 Gennaio 2025, giovedì
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“Baby Gang al Potere: Il Fenomeno Criminale che Minaccia Napoli e il Futuro dei Giovani”

Nuove frontiere della criminalità giovanile a Napoli: la sfida delle baby gang

Da mesi i riflettori della magistratura napoletana sono puntati su un fenomeno criminale in costante espansione: le baby gang. Questi gruppi di giovanissimi, sempre più aggressivi e organizzati, sembrano proliferare nel cuore di Napoli, soprattutto nelle zone centrali, dove il vuoto di potere criminale ha lasciato spazio a nuovi e spietati contendenti. I protagonisti sono spesso ragazzi con un’età che non supera i 15 anni, armati non solo di violenza, ma anche di alcol e droghe che alimentano una ferocia inaudita.

Le “STESE”, sparatorie a raffica compiute a bordo di scooter a tutta velocità, sono ormai un marchio distintivo di questi gruppi, segno di una lotta senza esclusione di colpi per il predominio territoriale e per il controllo delle piazze di spaccio. Purtroppo, in più di un’occasione, il prezzo di questa violenza è stato pagato da innocenti, che hanno incrociato casualmente la strada di queste bande senza alcuna colpa.

Un altro aspetto inquietante del fenomeno è la nascita di gruppi criminali ancor più giovani, formati da minorenni tra i 13 e i 15 anni, che agiscono in gruppo per rapinare scooter, cellulari e aggredire altri ragazzi senza apparente motivo. Un episodio recente ha visto sette ragazzini, poco più che quattordicenni, arrestati dopo aver aggredito alcuni giovani nel Chiostro di Santa Chiara. Armati di manganelli e tirapugni, i membri della gang hanno colpito le loro vittime in maniera brutale, agendo come se nulla potesse fermarli. Due dei giovani aggressori, entrambi 14enni, sono stati denunciati per lesioni aggravate e per il possesso di armi e oggetti atti ad offendere. Gli altri, di età inferiore, sono stati affidati ai genitori, senza che per loro fosse previsto alcun tipo di detenzione.

Questo tipo di criminalità non si limita a un solo quartiere. Chiaia, la zona dei baretti, è stata recentemente scenario di ulteriori atti di violenza, con gruppi di adolescenti che sembrano agire con la stessa impunità e determinazione.

Tolleranza zero sembra essere la risposta delle forze dell’ordine, ma la soluzione a questa crescente devianza minorile non è affatto semplice. L’approccio al problema, infatti, non può limitarsi a un’azione repressiva. È necessario creare una sinergia tra istituzioni, famiglie, scuola e forze dell’ordine. Solo un lavoro di squadra può restituire ai giovani le risorse per districarsi in un contesto sociale che, a volte, li spinge verso strade sbagliate.

In questo difficile cammino, la famiglia ha un ruolo fondamentale. È lì che si deve seminare la consapevolezza di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, educando i ragazzi a riconoscere quando le influenze negative li spingono in direzioni pericolose. Ma, come spesso accade, la realtà sociale di molti quartieri difficili e la fragilità di alcune dinamiche familiari complicano enormemente questo processo educativo.

Il futuro di Napoli e dei suoi giovani dipenderà dalla capacità collettiva di proteggere i ragazzi dalle lusinghe della criminalità, educandoli a un valore fondamentale: la vita umana ha un valore inestimabile, e la violenza non è mai la soluzione.

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