Durante la conferenza stampa di inizio anno, Giorgia Meloni ha fatto il punto sulle principali questioni politiche internazionali, ma ha anche dovuto fare i conti con il vero e grande problema che affligge gli italiani: i pesantissimi aumenti dei costi energetici. Un problema che la premier ha evitato di affrontare direttamente, nonostante l’impatto devastante che ha sulla vita quotidiana delle famiglie e delle imprese italiane.
Sui temi internazionali, Meloni ha ribadito la sua posizione in difesa di Elon Musk, definendo l’imprenditore come “una persona molto nota e facoltosa che esprime liberamente le sue opinioni”. Ma l’attenzione è subito passata a Donald Trump, con cui la premier prevede un “rapporto che si annuncia molto solido”, pur senza definirlo “privilegiato”. Una dichiarazione che lascia intendere una strategia di avvicinamento alle politiche statunitensi, in particolare a quelle di Trump, il cui ritorno alla Casa Bianca, previsto per il 20 gennaio, non sembra preoccupare troppo la Meloni.
Nel corso della conferenza, la premier ha anche celebrato il successo diplomatico della liberazione della giornalista Cecilia Sala, un’operazione complessa che ha visto il coinvolgimento di Iran e Stati Uniti. Ma al di là degli smaltimenti politici, la realtà che incombe sugli italiani resta un’altra: la drammatica crescita dei costi energetici, che sta mandando in tilt l’economia domestica e quella aziendale.
Se sulle relazioni internazionali Meloni si è mostrata ottimista, sui rincari energetici non ha dato risposte concrete. Ha dribblato la domanda, preferendo non entrare nel merito di una situazione che rischia di diventare insostenibile per milioni di italiani. Questo silenzio, su un problema così cruciale, è apparso come una vera e propria omissione, lasciando il pubblico con un senso di preoccupazione per l’assenza di soluzioni immediate. I costi energetici sono una bomba a orologeria che sta esplodendo sotto il governo, mettendo in difficoltà famiglie, imprese e tutta l’economia nazionale.
Mentre Meloni rispondeva con sicurezza a domande su Musk e Trump, l’urgenza del caro energia si faceva sempre più evidente. Un problema che non può essere ignorato, né rinviato. Eppure, la premier ha scelto di non dare segnali rassicuranti in merito. Questo è il vero nodo che si troverà ad affrontare nei prossimi mesi. La sfida più grande non si gioca sui campi della politica internazionale, ma nella gestione di una crisi energetica che rischia di compromettere seriamente la tenuta sociale ed economica dell’Italia.