8 Gennaio 2025, mercoledì
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Guidare come un cane? In Nuova Zelanda è realtà!

La scuola "Driving Dogs" insegna ai cani a guidare per promuovere l'adozione degli animali e mettere in luce la loro intelligenza straordinaria.

A cura di Sandro Tommasini

In Nuova Zelanda, un’incredibile iniziativa sta facendo il giro del mondo: alcuni cani hanno imparato a guidare un’automobile grazie alla Driving Dogs, la prima scuola al mondo che offre corsi di guida per cani. Sembra una storia da film, ma è tutto vero. Avviata nel 2012 dalla SPCA (Società per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali) di Auckland, questa iniziativa ha avuto un grande impatto mediatico e sta sensibilizzando l’opinione pubblica sulla straordinaria intelligenza dei cani.

L’obiettivo della Driving Dogs non è quello di formare piloti a quattro zampe per il traffico cittadino, ma piuttosto di dimostrare quanto possano essere versatili e intelligenti gli animali, in particolare quelli che provengono da rifugi. L’iniziativa è parte di una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere l’adozione di cani provenienti da rifugi, sfidando gli stereotipi che li descrivono come animali problematici o incapaci. La SPCA ha scelto di adottare un approccio originale e visionario, insegnando ai cani una competenza sorprendente, come quella di guidare un veicolo, per attirare l’attenzione mediatica.

Tra i protagonisti di questo progetto ci sono Monty, un Giant Schnauzer Cross, e Porter, un Old Bearded Cross, che hanno imparato i comandi base della guida in appena otto settimane, secondo gli addestratori. Questo straordinario risultato è il frutto di un programma di addestramento che si sviluppa in circa due mesi e che rappresenta un esempio unico di interazione tra uomo e cane.

Fasi dell’addestramento:

  1. Simulatori: Inizialmente, i cani si allenano su simulatori, utilizzando un carrello trainato da un filo per abituarsi a manovrare pedali e manopole. Ogni volta che completano correttamente una manovra, ricevono premi come croccantini o bocconcini, sfruttando il loro naturale meccanismo di apprendimento associativo.
  2. Auto modificate: Dopo aver acquisito familiarità con il simulatore, i cani sono introdotti a un’auto modificata appositamente per loro. Il volante, i freni e il cambio sono adattati con comandi speciali, mentre un limitatore di velocità impedisce all’auto di superare i 30 km/h, garantendo la sicurezza durante le sessioni di guida.
  3. Auto per cani: Le vetture utilizzate sono trasformate per consentire ai cani di guidare con facilità. I pedali sono ingranditi e distanziati, e il volante è dotato di manici speciali per consentire una presa più stabile. Questi adattamenti dimostrano come, con la giusta tecnologia, anche gli animali possano compiere azioni che sembrerebbero impossibili.

L’incredibile successo di Driving Dogs ha avuto anche un impatto positivo sulle adozioni dei cani nei rifugi di Auckland, con un aumento significativo grazie alla risonanza mediatica del progetto. Le immagini dei cani al volante, visibilmente concentrati mentre completano i percorsi, hanno fatto il giro del mondo, trasformando lo scetticismo iniziale in curiosità e ammirazione per queste creature straordinarie.

Ma il progetto non si limita a una campagna di sensibilizzazione. Addestrare un cane a compiere azioni così complesse non solo mostra la loro capacità di apprendere comportamenti articolati, ma offre anche spunti di riflessione sul futuro delle auto a guida autonoma. Secondo uno studio di Waymo, le auto a guida autonoma sono risultate più sicure di quelle guidate dall’uomo, un aspetto che potrebbe trovare analogie nel comportamento dei cani in situazioni complesse.

Inoltre, il progetto Driving Dogs apre nuove frontiere per l’uso dell’intelligenza animale in altri ambiti, come la terapia assistita, la sicurezza e l’intrattenimento. Se i cani possono imparare a guidare un’auto, le possibilità per applicare le loro abilità in contesti diversi sono praticamente illimitate.

Concludendo, il progetto Driving Dogs non solo sensibilizza sull’importanza dell’adozione degli animali, ma ci invita anche a riflettere sulle straordinarie potenzialità degli amici a quattro zampe, spingendo i confini di ciò che pensavamo fosse possibile.

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