8 Gennaio 2025, mercoledì
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Cecilia Sala, il governo italiano in prima linea per il suo ritorno: Mantovano al Copasir

Il sottosegretario Mantovano aggiorna il Copasir sulle trattative per liberare la giornalista italiana arrestata in Iran, mentre Teheran precisa che l’arresto non è legato al caso Abedini.

Il caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre e rinchiusa nel carcere di Evin, continua a mobilitare il governo italiano. Oggi, il sottosegretario alla sicurezza Alfredo Mantovano è atteso al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dove illustrerà i passi compiuti dal governo e le trattative in corso per riportare a casa la cronista.

Le ultime comunicazioni riguardanti il caso arrivano direttamente da Teheran, dove il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha confermato che l’arresto di Sala è oggetto di un’inchiesta. “La giornalista italiana è stata arrestata per violazione delle leggi della Repubblica Islamica”, ha dichiarato Baghaei, specificando che i dettagli sul caso saranno forniti dalla magistratura iraniana. Tuttavia, il portavoce ha voluto precisare che l’arresto di Cecilia Sala non ha alcuna connessione con il caso di Mohammad Abedini Najafabadi, cittadino iraniano arrestato in Italia con l’accusa di esportare tecnologia sensibile negli Stati Uniti, nell’ambito di un’operazione legata alle sanzioni americane.

“Non c’è alcun legame tra i due arresti”, ha sottolineato Baghaei, commentando le speculazioni che cercavano di mettere in relazione i due casi. Mentre la giornalista italiana è accusata di violare le leggi iraniane, l’arresto di Abedini è stato definito dalla diplomazia iraniana come una “presa di ostaggi” da parte degli Stati Uniti.

In Italia, la famiglia di Cecilia Sala ha chiesto riservatezza e discrezione, sottolineando la gravità della situazione. “Per riportarla a casa, il nostro governo si è mobilitato al massimo”, hanno dichiarato i genitori, “ma ora è necessario che prevalga il silenzio, per favorire le operazioni diplomatiche e tutelare la sicurezza della nostra figlia.” Una richiesta che è stata prontamente accolta dalle autorità e dai media, con la conseguente sospensione delle manifestazioni politiche contro Teheran e delle ricostruzioni pubbliche del caso.

Con l’intervento del governo italiano che prosegue a pieno regime, l’attenzione si concentra ora sulle prossime mosse diplomatiche per cercare di garantire il ritorno della giornalista, mentre la comunità internazionale resta in attesa di sviluppi sul caso.

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