8 Gennaio 2025, mercoledì
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Saldi 2025: Poche Cose, Ma Di Qualità

Il consumismo sfrenato è démodé: acquistare con consapevolezza riduce sprechi e impatti ambientali, promuovendo sostenibilità e minimalismo.

A cura di Anna Borriello

Poche cose, ma di qualità. Mentre i saldi invernali 2025 prendono il via con la Valle d’Aosta, che ha aperto i giochi il 2 gennaio, seguita da tutte le altre regioni sabato 4, il classico consiglio della nonna si rivela più attuale che mai.

Lungi dall’essere superato, questo suggerimento si intreccia con i temi caldi della sostenibilità: ambiente, questioni sociali, minimalismo e finanze. Riflessioni che mettono in luce l’impatto del consumismo sul pianeta, sulle persone, sulle nostre case e sui portafogli.

Ogni capo d’abbigliamento, o oggetto in generale, richiede risorse per essere prodotto: acqua, energia, materie prime. A ciò si aggiungono l’inquinamento derivante dalla produzione, dalla logistica e dalla distribuzione. I resi online, spesso trascurati, comportano viaggi di centinaia o migliaia di chilometri, moltiplicando rifiuti ed emissioni di CO2, con conseguenze sul riscaldamento globale.

Eppure, quando clicchiamo su “acquista” o preleviamo un prodotto da uno scaffale, raramente consideriamo questi impatti, rassicurati dall’idea che possiamo sempre restituire ciò che non ci piace o non ci sta bene.

Ecco qualche dato significativo sull’industria dell’abbigliamento, protagonista dei saldi:

  • È responsabile del 5-10% delle emissioni globali di gas serra.
  • Consuma e inquina 93 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, a causa di sostanze chimiche tossiche, pesticidi e fertilizzanti.
  • Il 35% delle microplastiche negli oceani deriva dal lavaggio di tessuti sintetici.
  • Circa il 30% degli acquisti effettuati durante i saldi viene buttato o svenduto.

Questo scenario si traduce in una sola parola: spreco. Una consapevolezza necessaria non per indurci al senso di colpa o a uno stile di vita ascetico, ma per abbandonare un consumismo sfrenato ormai anacronistico. Le piattaforme e i negozi che offrono prodotti di scarsa qualità a prezzi irrisori rappresentano il culmine di questa tendenza, che è il momento di superare.

Acquistare meno, ma meglio, significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche favorire una cultura del consumo responsabile, rispettosa del pianeta e delle generazioni future.

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