9 Gennaio 2025, giovedì
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Corea del Sud: Resistenza e scontri per l’arresto del Presidente deposto Yoon Suk-yeol

Il capo della sicurezza presidenziale blocca l'accesso agli agenti con un'applicazione controversa delle norme sulla privacy. Scontri tra sostenitori e forze dell'ordine fuori dalla residenza presidenziale.

A cura di Teresa Ombra

La crisi politica in Corea del Sud si intensifica mentre le forze di sicurezza presidenziale impediscono l’arresto dell’ex presidente Yoon Suk-yeol, deposto dopo il tentativo fallito di imporre la legge marziale. Questa mattina, fuori dalla residenza presidenziale, si sono verificati scontri tra le forze dell’ordine e sostenitori del leader destituito, aggravando la tensione in un Paese già profondamente diviso.

Gli investigatori dell’Ufficio di Indagine sulla Corruzione per Alti Funzionari (CIO), incaricati di eseguire il mandato di arresto, si sono trovati di fronte a un muro di resistenza. Park Chong-jun, capo del servizio di sicurezza presidenziale, ha negato l’accesso alla residenza, appellandosi a norme sulla privacy. Il CIO aveva inoltre ottenuto l’autorizzazione a perquisire la residenza, ma le autorità di sicurezza hanno dichiarato l’ingresso “materialmente impossibile”.

In un comunicato, il CIO ha spiegato la decisione di sospendere l’esecuzione del mandato: “Le preoccupazioni per la sicurezza del personale sul posto e l’impasse attuale hanno portato alla necessità di rinviare l’arresto”. La scadenza per eseguire il mandato è fissata per lunedì, mettendo ulteriore pressione sugli investigatori.

La situazione è resa ancora più complessa dalla presenza di migliaia di sostenitori di Yoon Suk-yeol, che si radunano regolarmente fuori dalla residenza presidenziale. Questa mattina, le forze di polizia hanno cercato di disperdere i manifestanti, ma i tentativi di portarli via a braccia si sono trasformati in nuovi scontri.

Secondo un funzionario di polizia, “gli investigatori ei procuratori hanno superato la prima e la seconda barriera della residenza, ma si sono trovati di fronte a un’unità militare di stanza sul posto”. La presenza di truppe lealiste a Yoon aggiunge una dimensione militare alla crisi, alimentando il timore di un’escalation.

L’ex presidente è accusato di insurrezione e abuso di potere in relazione al tentativo di imporre la legge marziale il 3 dicembre scorso, un’azione che ha portato alla sua destituzione e un’indagine internazionale. Il suo arresto è considerato cruciale per chiudere un capitolo di tensioni politiche che hanno messo a dura prova le istituzioni democratiche del Paese.

La resistenza all’arresto di Yoon Suk-yeol non è solo una battaglia legale, ma anche simbolo di una profonda polarizzazione politica in Corea del Sud. Mentre le forze dell’ordine cercano di far rispettare il mandato, la sicurezza presidenziale ei sostenitori di Yoon sembrano determinati a bloccare ogni tentativo.

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