Di Sara Desiderio
Un anno cruciale per le relazioni con l’Unione Europea e le politiche interne della Confederazione. Il 2025 si preannuncia decisivo per gli equilibri politici, economici e sociali del Paese.
Il 20 dicembre 2024, a Berna, una simbolica stretta di mano tra Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, e Viola Amherd, consigliera federale svizzera, ha segnato la conclusione di lunghi e complessi negoziati tra Berna e Bruxelles. L’accordo raggiunto rappresenta una pietra miliare nelle relazioni bilaterali e pone le basi per le discussioni che domineranno la politica svizzera nel 2025.
Le relazioni con l’UE saranno il tema dominante per la politica svizzera nel 2025. Il Governo ha presentato un pacchetto di accordi bilaterali mirati a stabilizzare la cooperazione con Bruxelles. Questo pacchetto include:
- Un decreto federale di stabilizzazione , che aggiorna gli accordi esistenti su aiuti statali, partecipazione ai programmi europei e contributi finanziari della Svizzera all’UE.
- Tre nuovi accordi bilaterali , relativi all’elettricità, alla salute e alla sicurezza alimentare, che saranno oggetto di decreti separati.
- La fase di consultazione inizierà prima dell’estate, con un dibattito parlamentare previsto nel 2026.
Ebbene, il cammino non sarà privo di ostacoli.
La discussione sugli accordi bilaterali si preannuncia accesa, con un’opposizione determinata su più fronti:
L’ Unione democratica di centro (UDC) si oppone a qualsiasi adesione all’UE, ribadendo la necessità di preservare la sovranità nazionale.
I sindacati manifestano preoccupazioni sulla protezione salariale, ritenendo che l’accordo possa minacciarla.
Nel caso di approvazione parlamentare, la questione potrebbe essere sottoposta a referendum, frammentando il pacchetto in più votazioni popolari separate. Inoltre, tre iniziative popolari già in corso potrebbero mettere in discussione:
Iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni” : promossa dall’UDC, mira a eliminare la libera circolazione delle persone.
Iniziativa “Bussola” : proposta da imprenditori miliardari, si oppone all’integrazione automatica delle norme europee.
Iniziativa europeista di Operazione Libero : sostenendo legami più stretti con l’UE, ma incontra difficoltà nella raccolta firme.
La posta in gioco è alta anche per gli svizzeri all’estero. Ariane Rustichelli, direttrice dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE), ha sottolineato che il futuro degli accordi bilaterali influenzerà direttamente i diritti e la mobilità dei cittadini elvetici residenti in Europa.
Parallelamente ai dibattiti sull’UE, la politica interna sarà caratterizzata dal piano di risanamento finanziario presentato dal Consiglio federale, che mira a risparmiare 3,6 miliardi di franchi entro il 2027. I principali settori saranno colpiti:
Socialità : riduzione dei fondi per l’assistenza sociale e per le scuole svizzere all’estero.
Cooperazione internazionale : rilasciato dalle sovvenzioni.
Le misure, guidate dalla ministra delle finanze Karin Keller-Sutter, hanno già suscitato critiche da parte della sinistra, dei Cantoni e persino di alcuni settori della destra. La sinistra potrebbe sfruttare l’onda dei successi referendari per opporsi al piano, aprendo la strada a nuove consultazioni popolari.
Tra le proposte di risparmio, i tagli del 10% alle sovvenzioni all’OSE e ad educationsuisse potrebbero compromettere la rappresentanza politica degli svizzeri all’estero, già rafforzata dall’introduzione dell’identità elettronica approvata dal Parlamento.
Invece sul fronte delle votazioni popolari, il 2025 dovrebbe essere relativamente tranquillo, ma alcuni temi importanti saranno all’ordine del giorno:
Iniziativa per la responsabilità ambientale : promossa dai Giovani Verdi, chiede un’economia sostenibile nel rispetto dei limiti naturali.
Iniziativa sui contanti : mira a garantire la disponibilità continua di monete e banconote per contrastare la digitalizzazione del denaro.
Iniziativa per l’equità fiscale : proposta dal Partito liberale radicale (PLR), suggerisce una tassazione individuale per le coppie sposate.
Altri temi potenzialmente in votazione includono il divieto di importazione del foie gras e la regolamentazione dei fuochi d’artificio .
Per favorire la partecipazione degli svizzeri all’estero, l’OSE continuerà a sostenere l’introduzione del voto elettronico nei Cantoni. Attualmente, il sistema è in fase sperimentale a Basilea Città, San Gallo e Turgovia.