“Qui Bruxelles, al summit dei Patrioti. Grazie di cuore per il sostegno, sapere di avere alleati in tutta Europa uniti per questa battaglia mi rende ancora più orgoglioso.
Domani andrò a Palermo a testa alta, senza paura, perché difendere i confini è un dovere, non un reato”. Dice in un video pubblicato sui social Matteo Salvini, Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Meloni, alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Nell’agosto del 2019, il Leader della Lega, Matteo Salvini, quando era ministro dell’Interno e vicepresidente del governo Conte, accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver impedito alla nave dell’Ong Open Arms spagnola di sbarcare a Lampedusa con circa 147 migranti a bordo, che aveva soccorso in acque internazionali, dopo 3 anni e 24 udienza ha vinto la sua battaglia sulla Procura di Palermo, che chiedeva una condanna a 6 anni di carcere.
Una sentenza durata 8 ore, per assolvere Matteo Salvini da ogni accusa. “Il fatto non sussiste”, valorizzando ancora di più le sue dichiarazioni prima del verdetto, “i fanatici che vogliono i porti aperti hanno le mani sporche di sangue. Ringrazio quelli che mi mandano in giudizio, perché mi fanno un dono: andrò a testa alta”.
Matteo Salvini ne è uscito a testa alta, difendendo, da ministro dell’interno, attuando i decreti sicurezza, i confini dell’Italia.
Non è stata una “bella giornata” per chi “sperava” in una condanna del leader leghista, trasformando un processo di “giustizia”, in un processo “politico” soltanto per screditare un ministro del governo Meloni, al fine di fargli perdere consensi.
Probabilmente non è neanche una bella giornata per qualche attore Hollywoodiano, che non distingue la fantasia dalla realtà.
La vittoria di Salvini è un duro colpo per gli attivisti delle “frontiere aperte”
“I fanatici che vogliono i porti aperti hanno le mani sporche di sangue"