20 Dicembre 2024, venerdì
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Manovra 2025, fiducia posta alla Camera: Ciriani si scusa per il ritardo nell’avvio dei lavori

Il governo ha posto la fiducia alla Camera dei deputati sulla Legge di Bilancio 2025, con l'intento di ottenere l'approvazione definitiva entro la mezzanotte di venerdì

Nonostante le previsioni iniziali, il testo della manovra non è stato rimandato in commissione, poiché non sono necessari stralci. Le risorse disponibili, che ammontano a circa 100 milioni di euro nel primo anno e poco più nel secondo, permettono al governo di scegliere tra due opzioni: migliorare i saldi di bilancio o, più probabilmente, utilizzare tali risorse per il controllo dei conti pubblici durante l’anno.

La maggioranza punta a completare l’approvazione entro il termine previsto, e i capigruppo hanno confermato il calendario: domani, alle 11, è fissata la votazione per appello nominale, con le dichiarazioni di voto previste per le 9.30. I lavori proseguiranno dalle 12.30 alle 20 per l’esame degli articoli rimanenti, delle proposte emendative e degli ordini del giorno. Dalle 21 alle 22.30 si terranno le dichiarazioni finali, seguite dalla votazione conclusiva. La seconda lettura al Senato inizierà il 23 dicembre in commissione, mentre il voto finale in Aula dovrebbe avvenire tra Natale e Capodanno.

Tuttavia, la seduta di oggi ha subito un rallentamento in mattinata a causa di una protesta in Aula: la presenza di deputati di Avs, come Marco Grimaldi, e di +Europa, tra cui Benedetto Della Vedova, ha sollevato polemiche per l’assenza dei rappresentanti del governo. Il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha quindi sospeso brevemente i lavori, che sono ripresi intorno alle 9. I ministri Luca Ciriani (Rapporti col Parlamento) e Giancarlo Giorgetti (Economia) sono arrivati poco dopo. Quest’ultimo ha commentato che “è legittimo che l’opposizione protesti”, ricordando che anche lui, in passato, si era opposto nelle stesse circostanze.

Nel corso della giornata, Ciriani ha espresso scuse ufficiali per il ritardo nell’avvio dei lavori parlamentari, sottolineando che “le giustificazioni non servono” e che il governo è impegnato affinché episodi simili non si ripetano in futuro. Il ministro ha ribadito l’importanza della presenza dei membri del governo in Aula e nelle commissioni, per garantire il rispetto dei tempi e dei doveri parlamentari.

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