27 Settembre 2024, venerdì
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Papa Francesco ai giovani Economisti: “Una nuova Economia per un mondo minacciato da guerre e diseguaglianze”

A cura di Ionela Polinciuc

Il 25 settembre 2024, Papa Francesco ha rivolto un discorso ai giovani economisti e imprenditori riuniti nella fondazione “The Economy of Francesco”, lanciando un invito forte a proporre un cambiamento radicale dell’economia mondiale. In un contesto globale segnato da guerre, diseguaglianze e crisi della democrazia, il Pontefice ha chiesto di costruire una nuova economia basata sui valori del Vangelo e sull’impegno verso i più poveri.

Il Papa ha esortato i partecipanti, provenienti da tutto il mondo, a farsi promotori di un’economia più umana e giusta. “Amate l’economia, amate concretamente i lavoratori, i poveri, privilegiando le situazioni di maggiore sofferenza,” ha dichiarato, ricordando che il vero cambiamento non si realizza solo attraverso prestigiosi riconoscimenti come premi Nobel o cariche ministeriali, ma soprattutto immettendo i valori del bene, della solidarietà e dell’inclusione nella gestione economica globale.

La fondazione “The Economy of Francesco”, nata cinque anni fa su iniziativa del Papa, si ispira alla figura di San Francesco d’Assisi. Il Santo, ha spiegato Francesco, era figlio di un mercante e conosceva i limiti del sistema economico del suo tempo. Abbracciando la povertà per amore di Cristo e dei più vulnerabili, San Francesco rappresenta un modello per un’economia nuova, fondata non sul profitto e l’accumulo di ricchezze, ma sulla condivisione e il benessere di tutti.

Il Pontefice ha lodato il lavoro dei giovani economisti coinvolti nella fondazione, affermando che il loro impegno ha superato ogni aspettativa, e ha ricordato che la fondazione entra ora in una nuova fase, con l’obiettivo di crescere ulteriormente e portare “i frutti tipici del Vangelo e del bene” a un numero sempre maggiore di giovani.

Papa Francesco ha poi offerto tre consigli fondamentali ai partecipanti: “Essere testimoni, non avere paura, sperare senza stancarsi”. Ha sottolineato l’importanza della coerenza tra le parole e le azioni, invitando i giovani a farsi apprezzare per i loro progetti e le loro realizzazioni, non per accumulare potere o riconoscimenti, ma per trasmettere agli altri la “buona notizia” che anche l’economia può cambiare in meglio ispirandosi al Vangelo.

Riferendosi ai rischi di un’economia dominata dall’industria delle armi e dalle disuguaglianze crescenti, il Papa ha espresso preoccupazione per il fatto che alcuni Paesi continuano a investire più risorse nella produzione di armi che nella lotta alla povertà. “Guadagnare per uccidere… questo è terribile,” ha affermato, esortando i giovani a non scoraggiarsi di fronte alle sfide globali, anche quando la lotta per un’economia giusta può sembrare una battaglia contro i mulini a vento.

Nel suo discorso, il Pontefice ha ricordato ai giovani economisti che, rimanendo fedeli alla loro vocazione, potranno trasformare l’economia attuale, creando un sistema che non produca scarti ma benessere per tutti, sia materiale che spirituale. Ha inoltre garantito il sostegno della Chiesa e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale alle attività della fondazione, incoraggiando la creazione di contatti e sinergie con altre realtà e comunità cattoliche nel mondo.

Francesco ha concluso il suo intervento con un appello alla speranza e all’impegno: “Vale la pena spendere la vita per cambiare in meglio il mondo. Avanti! Sono con voi,” ha esortato, confidando nei giovani come agenti di un futuro di pace e giustizia.

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