19 Settembre 2024, giovedì
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Addio a Totò Schillaci: L’eroe di Italia ’90 si spegne a 59 anni

Il calcio italiano dice addio a uno dei suoi simboli più iconici: Salvatore “Totò” Schillaci, l’eroe delle “Notti Magiche” di Italia ’90, è morto all’età di 59 anni. L’ex calciatore era stato ricoverato in gravi condizioni dal 7 settembre nel reparto di pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo, dove stava combattendo contro un cancro che negli ultimi mesi aveva gravemente compromesso la sua salute.

Schillaci è stato il volto e il cuore di un’estate indimenticabile per il calcio italiano. Durante il Mondiale del 1990, tenutosi proprio in Italia, la sua ascesa folgorante lo trasformò da riserva poco conosciuta a titolare indiscusso e simbolo della Nazionale, segnando sei gol e conquistando il titolo di capocannoniere del torneo. Con i suoi occhi carichi di determinazione e le braccia alzate al cielo, Totò divenne il protagonista di una delle pagine più emozionanti dello sport nazionale.

Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Schillaci mosse i primi passi calcistici nell’AMAT prima di essere acquistato dal Messina nel 1982. Con il club siciliano, militò per diverse stagioni in Serie B, mettendosi in evidenza come un attaccante prolifico. Nel 1989, grazie ai suoi 23 gol che lo consacrarono capocannoniere della Serie B, attirò l’attenzione della Juventus, che lo acquistò per 6 miliardi di lire.

Il passaggio alla “Vecchia Signora” segnò il suo ingresso nel calcio che conta. Schillaci divenne subito titolare, contribuendo con 15 gol nella sua prima stagione alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa Uefa. Le sue prestazioni convinsero il ct della Nazionale, Azeglio Vicini, a convocarlo per il Mondiale del 1990.

Italia ’90 fu il torneo che cambiò per sempre la vita di Schillaci. Entrato come riserva di Carnevale nella partita d’esordio contro l’Austria, segnò subito il gol decisivo. Da quel momento, Totò divenne titolare e segnò in tutte le successive partite della Nazionale, portandola fino alla semifinale contro l’Argentina di Maradona. L’Italia, purtroppo, non riuscì a conquistare il titolo, ma Schillaci ottenne il riconoscimento di capocannoniere e miglior giocatore del torneo, divenendo un eroe nazionale.

La Fine della Carriera e il Declino

Dopo l’exploit mondiale, la carriera di Schillaci subì un declino. Alla Juventus, la sua stella cominciò a offuscarsi, e nel 1992 passò all’Inter per 8,5 miliardi di lire. Tuttavia, le sue prestazioni non furono all’altezza delle aspettative, e dopo due stagioni si trasferì in Giappone, allo Júbilo Iwata, diventando il primo calciatore italiano a militare nella J. League. Nel 1997 vinse il campionato nipponico, ma un infortunio segnò la fine della sua carriera calcistica, con il ritiro ufficializzato nel 1999.

Ritiratosi dal calcio, Schillaci tornò a Palermo, dove si candidò come consigliere comunale con Forza Italia nel 2001, ruolo che lasciò dopo pochi anni. Non mancò di esplorare nuovi orizzonti, partecipando a diversi programmi televisivi, tra cui “L’Isola dei Famosi” nel 2004 e “Pechino Express” nel 2023, dove giunse in semifinale insieme alla moglie Barbara. Nel 2016 pubblicò la sua autobiografia “Il gol è tutto” e nel 2019 si cimentò come rapper nel singolo “Gli anni degli anni”.

Totò Schillaci non è stato solo un calciatore. Per milioni di italiani rappresentava il sogno e la speranza di un intero paese. Le sue imprese sul campo hanno segnato un’epoca, facendo sognare generazioni di tifosi. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso nel mondo del calcio, ma il suo ricordo continuerà a vivere nelle immagini delle “Notti Magiche”, quando un ragazzo di Palermo divenne l’eroe di una nazione.

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