19 Settembre 2024, giovedì
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Scontri violenti in Marocco: Migliaia tentano di forzare le barriere per entrare a Ceuta

A cura di Ionela Polinciuc

Gli scontri tra manifestanti e forze di polizia hanno avuto luogo nel nord del Marocco, dove centinaia di giovani hanno tentato di forzare le barriere di Ceuta nel tentativo di emigrare in Spagna. Le tensioni sono esplose dopo che un appello online ha incitato una fuga di massa verso il territorio spagnolo.

Le immagini diffuse dal quotidiano online Al Yaoum 24 mostrano scene di violenza e vandalismo, con manifestanti che lanciano pietre contro i veicoli delle forze di sicurezza. Questo atto di protesta è stato programmato per il 15 settembre, come risultato di un appello virale sui social media.

La risposta a questa chiamata è stata massiccia, nonostante le autorità avessero già intercettato i messaggi e arrestato 60 presunti organizzatori e promotori della migrazione di massa. Negli ultimi giorni, centinaia di persone, provenienti anche da diverse nazioni dell’Africa sub-sahariana, si sono accalcate nella città di Fnideq (nota come Castillejos in spagnolo) e nelle aree circostanti.

I disordini sono culminati domenica, con scontri intensificati al valico di Ceuta, nelle foreste di Belyounech e lungo la recinzione che separa Ceuta dal Marocco, nonché in vari quartieri di Fnideq. La situazione ha portato all’arresto di numerosi migranti, che sono stati trasferiti in altre località a bordo di autobus. Inoltre, il cadavere di un giovane marocchino è stato rinvenuto su una spiaggia di Fnideq: si sospetta che sia annegato nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto.

Per far fronte alla crisi, le autorità marocchine hanno rinforzato le barriere di controllo sulle strade che conducono a Fnideq. Dal lato spagnolo del confine, la Guardia Civile e la Polizia Nazionale sorvegliano il territorio con elicotteri. In risposta alla situazione, Ceuta ha deciso di chiudere a intermittenza il posto di Trajal, con una stretta collaborazione tra i governi spagnolo e marocchino per monitorare e controllare i movimenti migratori.

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