19 Settembre 2024, giovedì
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IL SORRISO E’ UN ARTE DIFFICILE

A cura di Carla Cavicchini

Non manca l’ironia unita a pillole di saggezza all’attore e pure regista Antonio Albanese intervistato per “La Notte online “al Festival del Cinema di Venezia” nello spazio ospiti del Lido veneziano.

In maniera estremamente affabile racconta dei suoi inizi lavorativi svolti all’Accademia dove…… Mamma mia come erano esigenti! Ricordo lavoravamo moltissimo sui vari passaggi che l’attore deve poi trasmettere al pubblico. Già, scrupolosi come pochi, rimanendo tuttavia una bella palestra!”

Parole sante le sue anche se, grazie alla sua innata bravura e poliedricità, facciamo fatica nel vederlo imbranato. E prosegue candidamente dicendo che fare il comico  è opera sublime come suonare strumenti vari seppur in maniera diversa non disdicendo davanti al folto pubblico: “Beh… da tempo covo la voglia di fare uno spettacolo mio, tutto muto in quanto con il  corpo penso proprio d’esprimermi abbastanza.”

 E se non è  “Commedia dell’Arte questa!”

Il suo è un umorismo talmente pungente capace d’usare sarcasmo satira e beffa nonché benevolenza a mani piene, osservando che i banchieri rappresentano quella categoria di persone…”diciamo particolari, e che proprio loro sono stati i confessionali dei miei genitoriOsservo questo fermo restando che il sistema bancario va difeso e protetto, tenendo tuttavia conto che qualche criminale alberga sempre in tali ambienti”.

Ed eccoci allo scoglio dell’età. 

“Oddio i miei 60 anni…noooo, questi numeri non mi piacciono proprio però bene o male ho tanti progetti pieni energia e curiosità. Praticamente un modo d’ aspettare il premio alla super carriera che mah! chissà se arriverà a 75 anni.

Il conduttore incalza adesso sui social.

Non li uso…uhmmm, mi appartengono veramente pocoe…vi racconto questa che è bella! In taxi il conducente si volta osservando d’essere in pieno accordo con me!! Su cosa non so e quindi nello sbigottimento generale capisco d’essere stato clonato! Esatto, grazie ad uno che si spaccia…spacciava per me! Proprio me che mannaggia!!! Non vuole 16 milioni di followers, bensì solamente 20 amici!”

Le persone ridono adesso a più non posso mentre Albanese punta l’indice sul lavoro.

Lavoro che considero basilare tramite l’insegnamento dei miei genitori che me l’hanno insegnato con sudore e fatica nonostante con la ‘madre-terra’ si viva molto ma molto duramente. E dico questo non mancando d’aggiungere che il rispetto deve essere univoco, in ogni campo, come anche per gli insegnanti che dovrebbero guadagnare sei volte più tanto sfatando luoghi comuni visto che operano molto anche a casa”.

Applaude l’intervistatore  assieme a tanti altri di fronte proseguendo  sul tema della crisi delle maestranze nel cinema, osservando che serpeggia non poco con grandi lamentele da parte degli operatori. Ed ancora del suo pensiero su tale Festival.

Beh… inizio rispondendo  che Venezia è una baraonda, un luna-park, rimanendo tuttavia che il cinema affascina sempre e che in tale professione, se ci tengo, ‘co-produco’ pure. Quanto ai problemi in questo settore, da persona che vive a Milano, penso che nella capitale tale situazione sia più conosciuta. E rimane che operare bene è determinante per l’industria cinematografica: prendi ad esempio il film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”. Un boom pazzesco, lei stessa non si aspettava simile successo e …quindi i fatti parlano. E questo vale anche per ‘Qualunquemente’ che uscì nel periodo giusto esplodendo letteralmente.”

Decisamente veritiero caro Antonino per quel capolavoro  che lo vide protagonista in ‘Cetto La Qualunque ‘ nei panni di quell’ignorante imprenditore del Sud  corrotto sino al collo, perverso ed immorale, che un baffo faceva agli scrupoli.

Un attimo adesso per i flash dei numerosi fotografi mentre lo immortalano con la bella statuetta. 

Un premio vero che dedico di cuore alla mia famiglia”. 

E’ arrivato il momento dell’intervista corale. Ci accatastiamo tutti in uno spazio piccolissimo

– tanto per cambiare…sic – !)   La domanda è su un film dalle tematiche sociali che vorrebbe fare:

Sulla sanità, sugli ospedali, è  da un po’ che ci penso, se arriva una bella sceneggiatura, subito, decisamente!  Proseguono domandandogli del suo pensiero sulla mostra-omaggio da parte della Cineteca Nazionale nei confronti di Marcello Mastroianni.

Ehhh, dire Mastroianni è dire ‘Nobiltà del cinema’. Una persona che ha lavorato con i più grandi, bello come il sole, dotato d’una onestà infinita. L’ho anche conosciuto nonostante suoi film mi facevano più sorridere che ridere.

Mentre avanza nel suo bel completo turchese, termina toccando il tasto caldo e delicato della mafia puntualizzando che l’ironia smitizza la loro potenza.

Se vi sembra una bella vita la loro…ma per l’amor del cielo! Vivono sotto terra come i topi con i loro soldi. Già, con i loro soldi e basta! Nooooo, no, non ci siamo, figure orribili e molto ignoranti.

Ci spingono per mandarci via. Al volo gli chiedo se riguardo alle affermazioni fatte, non ha paura. Albanese sgrana gli occhi.

Paura io? Ho detto solamente la verità, che è ingiusta e che deve essere combattuta. 

Guarda. Io arrivo…le miei origini appartengono ad una terra che la mafia ha indebolito la mia famiglia e non solo, pertanto è doveroso raccontare alle nuove generazioni che tutto questo è un fenomeno terrificante.”

Si allontana per rigirarsi un  attimo terminando con : “ questo lo sanno anche i mafiosi.

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