16 Settembre 2024, lunedì
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Tragico epilogo per la maratoneta ugandese Rebecca Cheptegei: Morta dopo l’attacco del fidanzato

A cura di Ionela Polinciuc

Rebecca Cheptegei, maratoneta ugandese di 33 anni, è deceduta a causa delle gravi ustioni subite dopo essere stata aggredita dal fidanzato. Il tragico episodio è avvenuto domenica scorsa a Endebess, in Kenya, e ha scosso profondamente la comunità sportiva e non solo.

Rebecca Cheptegei, atleta di punta dell’Uganda e partecipante alle recenti Olimpiadi di Parigi, è morta a seguito delle ferite riportate nell’attacco violento subito dal suo compagno, Dickson Ndiema Marangach. L’annuncio della sua morte è stato dato dal presidente del Comitato Olimpico Ugandese, Donald Rukare, che ha espresso il suo profondo rammarico e condannato l’atto di violenza.

Secondo le informazioni fornite dalla polizia locale, Marangach ha cosparso Cheptegei di benzina e le ha dato fuoco nella loro abitazione di Endebess, nella contea di Trans-Nzoia, domenica pomeriggio. La maratoneta era in chiesa con le sue figlie al momento dell’attacco. La violenza ha avuto luogo mentre Cheptegei era assistita dalla sorella e dalle sue due bambine.

La polizia ha confermato che le figlie di Cheptegei sono state testimoni del brutale assalto. Una delle ragazze ha raccontato al quotidiano Standard: “Mi ha preso a calci mentre cercavo di correre in soccorso di mia madre. Ho subito gridato aiuto e un vicino è accorso per spegnere le fiamme con l’acqua, ma era troppo tardi”.

Cheptegei era stata ricoverata in terapia intensiva presso il Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret, Kenya, con ustioni estese su oltre l’80% del corpo. Le sue condizioni si sono rapidamente deteriorate a causa di gravi infezioni, e l’atleta è morta alle 5 del mattino del giorno successivo all’incidente, come confermato dai medici dell’ospedale.

Marangach stesso ha riportato ustioni su circa il 30% del corpo. Le sue attuali condizioni non sono state rese pubbliche, ma è stato riferito che ha subito gravi lesioni durante l’attacco.

Il presidente del Comitato Olimpico Ugandese, Donald Rukare, ha espresso la sua condanna per l’atto di violenza, definendolo “vile e insensato” e rendendo omaggio alla memoria di Cheptegei. La comunità sportiva è rimasta sconvolta dalla notizia, e ci si interroga sulle gravi implicazioni di questo tragico evento.

Il caso di Rebecca Cheptegei sottolinea non solo la brutale violenza che può colpire chiunque, ma anche l’importanza di sostenere e proteggere le vittime di abusi. La sua morte rappresenta una tragica perdita per lo sport e per la sua famiglia, e porta alla ribalta la necessità di maggiore attenzione e intervento contro la violenza domestica.

Rebecca Cheptegei, che aveva recentemente partecipato alle Olimpiadi di Parigi classificandosi al 44° posto nella maratona, è ricordata come una atleta talentuosa e determinata. La sua morte lascia un vuoto incolmabile tra amici, familiari e sostenitori. La comunità internazionale esprime le sue condoglianze e si unisce al lutto per una delle sue stelle più brillanti.

L’episodio tragico di Rebecca Cheptegei mette in luce la necessità di affrontare con urgenza e determinazione il problema della violenza contro le donne e garantire che tali atti di crudeltà non passino inosservati o impuniti.

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