16 Settembre 2024, lunedì
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Gli Tsimané: Il popolo dell’Amazzonia che sfida il tempo e mantiene cuore e mente giovani

A cura di Ionela Polinciuc

Nel cuore della foresta amazzonica, a circa 600 chilometri a nord di La Paz, in Bolivia, vive una popolazione indigena semi-nomade chiamata Tsimané. Questo gruppo, composto da circa 16.000 persone sparse nei villaggi dei bassipiani boliviani, ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per una caratteristica sorprendente: gli anziani Tsimané sembrano sfidare il tempo, mantenendo una salute fisica e mentale che pochi coetanei dei paesi industrializzati possono vantare.

La prima grande scoperta sui Tsimané è stata pubblicata nel 2017 sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet. I ricercatori hanno osservato che gli anziani di questa comunità presentano un cuore straordinariamente sano, anche in età avanzata. In particolare, la prevalenza di aterosclerosi coronarica – una condizione che aumenta il rischio di infarti – è la più bassa mai registrata in qualsiasi popolazione conosciuta.

Ma non è solo il cuore a mantenersi giovane. Uno studio successivo, pubblicato nel 2021 su The Journal of Gerontology, ha rilevato che anche il cervello degli anziani Tsimané subisce una riduzione di volume molto più lenta rispetto a quello degli occidentali. Questo è significativo, poiché la perdita di volume cerebrale è spesso associata all’atrofia cerebrale e al conseguente deterioramento cognitivo. Gli anziani Tsimané, quindi, sembrano avere un rischio molto inferiore di sviluppare demenza rispetto alle popolazioni dei paesi industrializzati, nonostante siano esposti a elevati livelli di infiammazione.

Gli studiosi attribuiscono la straordinaria salute di cuore e cervello degli Tsimané principalmente al loro stile di vita. A differenza delle società occidentali, dove l’infiammazione è spesso legata a obesità e problemi metabolici, negli Tsimané essa è causata principalmente da infezioni, che rappresentano la principale causa di morte in questa popolazione.

La loro dieta è ricca di fibre, verdure, pesce e carne magra, elementi che, insieme a una vita caratterizzata da costante attività fisica legata all’agricoltura e alla caccia, contribuiscono a mantenere il corpo e la mente in uno stato ottimale. La vita sedentaria, tipica dei paesi industrializzati, e una dieta abbondante di zuccheri e grassi, sembrano invece essere i principali responsabili dell’accelerato invecchiamento cerebrale e del maggiore rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

La comunità scientifica, guidata da esperti come Hillard Kaplan della Chapman University, suggerisce che lo stile di vita degli Tsimané potrebbe offrire preziose lezioni per le società moderne. La loro capacità di mantenere un cuore e un cervello in buona salute nonostante le difficoltà ambientali e la limitata assistenza sanitaria sottolinea l’importanza di una dieta equilibrata e di un’attività fisica regolare.

Mentre gli Tsimané vivono in una delle regioni più remote e difficili del mondo, il loro stile di vita potrebbe rappresentare una chiave per comprendere come prevenire il declino cognitivo e le malattie cardiache che affliggono le società moderne. Adottare alcune delle loro abitudini potrebbe aiutarci a vivere non solo più a lungo, ma anche meglio.

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