16 Settembre 2024, lunedì
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Mobbing vs. Stalking: Quali sono le differenze?

Negli ultimi decenni, i termini “mobbing” e “stalking” sono diventati sempre più rilevanti nel dibattito pubblico, soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute mentale e fisica delle persone coinvolte. Sebbene entrambi i fenomeni siano forme di abuso e possano avere gravi conseguenze sulla vittima, si manifestano in contesti diversi e con modalità differenti. Questo articolo esplora le differenze tra mobbing e stalking, chiarendo i contesti in cui si verificano e le caratteristiche distintive di ciascuno.

Il mobbing è un comportamento vessatorio e persecutorio messo in atto sul posto di lavoro. Si tratta di un insieme di atti e comportamenti volti a emarginare, sminuire, o danneggiare un dipendente, sia da parte di colleghi che di superiori. Il termine, di origine inglese, deriva da “mob,” che significa “assalire in massa,” ed è stato adottato per descrivere situazioni in cui una persona viene deliberatamente presa di mira e ostracizzata in ambito lavorativo.

Il mobbing non è un singolo episodio di conflitto, ma un insieme di comportamenti ostili e sistematici che si ripetono nel tempo.

Si verifica esclusivamente nell’ambito lavorativo, e può essere perpetrato da uno o più colleghi, oppure da superiori gerarchici.

Il fine del mobbing è spesso quello di spingere la vittima a lasciare volontariamente il posto di lavoro, creando un ambiente ostile e insostenibile.

Le vittime di mobbing possono sviluppare gravi disturbi psicologici come ansia, depressione, e stress cronico. A lungo termine, il mobbing può avere effetti devastanti sulla salute mentale e fisica.

Lo stalking, invece, è un comportamento persecutorio che si manifesta al di fuori del contesto lavorativo, e che può coinvolgere persone che hanno o hanno avuto una relazione con la vittima, come ex partner, conoscenti, o perfetti sconosciuti. Il termine “stalking” deriva dall’inglese “to stalk,” che significa “pedinare,” e si riferisce all’insieme di azioni intrusive e ossessive messe in atto contro una persona, con l’obiettivo di intimidire, controllare, o terrorizzare la vittima.

Lo stalker perseguita la vittima attraverso pedinamenti, sorveglianza, contatti indesiderati (come telefonate o messaggi), e minacce.A differenza del mobbing, lo stalking si verifica solitamente al di fuori del contesto lavorativo, spesso in ambito personale o familiare.

L’obiettivo dello stalker può variare, ma è generalmente quello di esercitare potere e controllo sulla vittima, spesso alimentato da ossessione o gelosia.

Le vittime di stalking possono vivere in uno stato di perenne ansia e paura, sviluppando disturbi psicologici gravi come paranoia, insonnia, e depressione.

La differenza principale tra mobbing e stalking è il contesto in cui avvengono. Il mobbing è specificamente legato all’ambiente di lavoro, mentre lo stalking può verificarsi in qualsiasi contesto, sebbene spesso sia legato a situazioni personali o relazionali.

Il mobbing è generalmente caratterizzato da comportamenti collettivi e mira a emarginare la vittima sul lavoro. Lo stalking, invece, è solitamente un atto individuale e si concentra sul controllo e la manipolazione della vittima nella sua vita quotidiana.

Dal punto di vista legale, in Italia, sia il mobbing che lo stalking sono riconosciuti come reati, ma vengono trattati in modo diverso. Il mobbing può essere oggetto di cause civili e di lavoro, mentre lo stalking è perseguito penalmente e può portare a pene detentive.

Mobbing e stalking, sebbene abbiano alcuni aspetti in comune, sono fenomeni distinti che si manifestano in contesti diversi e con modalità diverse. È fondamentale riconoscere e comprendere queste differenze per poter intervenire tempestivamente e tutelare le vittime. La consapevolezza e la sensibilizzazione su questi temi sono essenziali per prevenire e combattere tali forme di abuso

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