16 Settembre 2024, lunedì
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La prima condanna per sedizione di giornalisti a Hong Kong: Un segnale della repressione della libertà di stampa

A cura di Ionela Polinciuc

Giovedì 28 agosto 2024, un tribunale di Hong Kong ha emesso una storica condanna per sedizione contro due giornalisti, Chung Pui-kuen e Patrick Lam, che erano i direttori dell’ormai chiuso sito di informazione indipendente Stand News. È la prima volta, da quando Hong Kong è stata restituita alla Cina dal Regno Unito nel 1997, che dei giornalisti vengono condannati per sedizione, segnando un ulteriore passo verso la repressione della libertà di stampa e di espressione nell’ex colonia britannica.

Chung e Lam sono stati riconosciuti colpevoli di sedizione per aver pubblicato articoli considerati critici verso il governo cinese e potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale. La sentenza si basa su una controversa legge per la sicurezza nazionale approvata dal governo cinese nel 2020, che ha introdotto misure drastiche per reprimere il dissenso e la libertà di espressione a Hong Kong. I due giornalisti rischiano fino a due anni di carcere, sebbene la pena definitiva non sia ancora stata comunicata.

La loro testata, Stand News, era una delle principali voci pro-democrazia a Hong Kong e aveva coperto ampiamente le proteste del 2019, che avevano visto scontri violenti tra la polizia e i manifestanti. La chiusura di Stand News nel dicembre 2021 è avvenuta in seguito all’irruzione della polizia nella redazione e all’arresto di sette persone, tra cui Chung e Lam, accusati di violazioni della legge sulla sicurezza nazionale.

Hong Kong ha vissuto una drastica riduzione delle libertà civili e della libertà di stampa dal 2020, con l’introduzione della legge sulla sicurezza nazionale. Prima di questa legge, Hong Kong godeva di un certo grado di autonomia, garantito dall’accordo “un paese, due sistemi”, che prevedeva la preservazione di un sistema legale e politico separato dalla Cina continentale. Tuttavia, la legge sulla sicurezza nazionale ha portato a un inasprimento della repressione del dissenso, colpendo duramente la stampa indipendente e il movimento pro-democrazia.

La legge ha permesso alle autorità di perseguitare chiunque fosse considerato una minaccia per la sicurezza nazionale, un termine ampio e vagamente definito che ha permesso arresti arbitrari e condanne pesanti. Secondo dati riportati da China File, nei primi tre anni dall’approvazione della legge, la polizia di Hong Kong ha arrestato 264 persone, delle quali 148 sono state rinviate a giudizio e 103 sono state condannate o si sono dichiarate colpevoli.

La condanna di Chung Pui-kuen e Patrick Lam rappresenta un segnale inquietante per la libertà di stampa a Hong Kong. Dopo la chiusura di Stand News e di altre testate indipendenti come Apple Daily, i media rimasti tendono ad autocensurarsi per evitare ritorsioni. L’ambiente mediatico è stato trasformato da un clima di relativa libertà a un sistema di controllo e censura, in cui il dissenso è duramente punito.

In questo contesto di crescente repressione, il Consiglio Legislativo di Hong Kong ha ulteriormente inasprito le leggi sulla sicurezza nazionale nel marzo 2024, introducendo nuove e severe misure, come l’ergastolo per i reati di tradimento e insurrezione e un significativo aumento delle pene per altri crimini legati alla sicurezza nazionale.

La vicenda di Chung e Lam è un doloroso promemoria della fragile situazione dei diritti umani e della libertà di stampa a Hong Kong, una città che un tempo era vista come un bastione della democrazia in Asia.

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