A cura di Ionela Polinciuc
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato il lancio di un Piano strategico di preparazione e risposta globale per affrontare l’emergenza del vaiolo delle scimmie, una malattia zoonotica che ha visto un aumento dei casi di trasmissione da uomo a uomo negli ultimi mesi. Questo piano si concentrerà su sforzi coordinati a livello globale, regionale e nazionale per interrompere la diffusione della malattia e proteggere le popolazioni a rischio.
Il piano coprirà un periodo di sei mesi, da settembre 2024 a febbraio 2025, con un finanziamento complessivo di 135 milioni di dollari. Questi fondi saranno utilizzati per sostenere la risposta dell’OMS e dei suoi partner, tra cui i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC), le comunità locali e i ricercatori. In parallelo, sarà lanciato un appello per raccogliere ulteriori fondi necessari alla realizzazione degli obiettivi prefissati.
Il piano strategico dell’OMS si basa su raccomandazioni temporanee e permanenti emesse dal Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Le principali aree di intervento comprendono l’attuazione di strategie di sorveglianza, prevenzione, prontezza e risposta; la promozione della ricerca e dell’accesso equo alle contromisure mediche, come test diagnostici e vaccini; e la riduzione al minimo della trasmissione da animale a uomo.
Inoltre, il piano prevede un’enfasi particolare sulla vaccinazione mirata agli individui a più alto rischio, come i contatti stretti dei casi recenti e gli operatori sanitari. Questi sforzi sono volti a interrompere le catene di trasmissione e a proteggere le comunità più vulnerabili.
A livello globale, l’OMS sta lavorando con un’ampia rete di partner internazionali, regionali, nazionali e locali per migliorare il coordinamento tra le aree chiave di preparazione, prontezza e risposta. Il Direttore generale Ghebreyesus ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata per controllare e fermare i focolai, specialmente in paesi come la Repubblica Democratica del Congo e i suoi vicini, dove la malattia è particolarmente diffusa.
“Con un piano d’azione completo e coordinato tra agenzie internazionali, partner nazionali, società civile, ricercatori e produttori, possiamo fermare i focolai di vaiolo delle scimmie,” ha affermato Ghebreyesus.
L’iniziativa rappresenta un passo cruciale nella lotta contro il vaiolo delle scimmie, ponendo le basi per un intervento tempestivo ed efficace che miri non solo a contenere i focolai attuali ma anche a prevenire future epidemie.
