A cura di Ionela Polinciuc
La campagna elettorale statunitense entra in una fase decisiva, e Kamala Harris, la candidata democratica alla presidenza, sembra aver consolidato il suo vantaggio su Donald Trump, ex presidente e attuale candidato repubblicano. Gli ultimi rilevamenti post-Convenzione di Chicago indicano un significativo allargamento del divario nei sondaggi nazionali tra i due candidati, con Harris che sta capitalizzando al massimo il momento positivo.
Secondo i dati emersi, il vicepresidente in carica non ha solo guadagnato nei sondaggi, ma ha anche superato Trump nella cruciale raccolta fondi, un indicatore chiave della forza e della capacità operativa di una campagna elettorale. Questo doppio successo potrebbe avere un impatto significativo sulla fase finale della competizione, dove le risorse finanziarie giocano un ruolo fondamentale per le spese pubblicitarie, l’organizzazione e la mobilitazione degli elettori.
La Convenzione Nazionale Democratica, tenutasi a Chicago, sembra aver dato un impulso decisivo alla campagna di Harris, generando una mobilitazione significativa tra gli elettori democratici e, in particolare, tra le donne. Il tema dei diritti delle donne e l’aborto hanno avuto un ruolo centrale nei discorsi e negli appelli della Convenzione, contribuendo a galvanizzare un’ampia base di supporto che potrebbe rivelarsi decisiva nelle prossime settimane.
Al contrario, il campo repubblicano, già preoccupato per la crescente partecipazione femminile alle urne, si sta affannando a rivedere la propria posizione sulla questione dell’aborto, un tema che continua a dividere l’elettorato e che potrebbe alienare ulteriormente il voto femminile.
Il vantaggio che Harris ha accumulato nei sondaggi si riflette anche nella sua performance nella raccolta fondi. Superare Trump in questo ambito non è un’impresa da poco, considerando la capacità di quest’ultimo di raccogliere ingenti somme dai suoi fedeli sostenitori. Tuttavia, Harris è riuscita a conquistare una fetta significativa di donazioni, che provengono in gran parte da piccoli donatori, un segno di un sostegno ampio e diffuso.
L’aumento delle risorse finanziarie permetterà alla campagna di Harris di intensificare la sua presenza nei media e sul territorio, con un focus particolare sugli Stati in bilico, i cosiddetti “swing states”, dove si deciderà l’esito delle elezioni.
Resta da vedere se questo vantaggio resisterà fino all’inizio delle operazioni di voto. La storia delle elezioni americane dimostra che i vantaggi generati dalle Convention possono essere effimeri, svanendo una volta che l’attenzione dei media si sposta su nuovi temi o eventi. Tuttavia, Harris e il Partito Democratico sembrano determinati a mantenere l’iniziativa, consapevoli che la mobilitazione delle donne e degli elettori progressisti sarà cruciale per una vittoria a novembre.
Il campo repubblicano, dal canto suo, è chiamato a rispondere rapidamente a questa sfida, riorientando la propria strategia su temi che possono recuperare il consenso perso e limitare l’emorragia di voti femminili. Le prossime settimane saranno cruciali per definire gli equilibri della corsa alla Casa Bianca, con Harris che appare sempre più pronta a prendere il testimone dalla sua amministrazione uscente.
