18 Settembre 2024, mercoledì
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Vaiolo delle scimmie in Italia: Cosa dice la nuova circolare del Ministero e chi rischia di più

A cura di Ionela Polinciuc

L’attenzione mondiale si è nuovamente focalizzata sul vaiolo delle scimmie, un virus che ha destato preoccupazione globale, riaccendendo l’emergenza sanitaria in seguito alla recente proclamazione dell’OMS. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia dichiarato l’emergenza lo scorso 14 agosto, il Ministero della Salute italiano ha tempestivamente aggiornato la propria circolare con nuove direttive per affrontare la situazione nel Paese. Tuttavia, il direttore regionale dell’OMS Europa, Hans Kluge, ha voluto rassicurare: “Mpox non è il nuovo Covid”.

In Italia, a partire dal 20 maggio 2022, quando fu segnalato il primo caso di Mpox, sono stati confermati complessivamente 1.056 casi, con la maggioranza registrata durante l’estate del 2022. Dal 1° gennaio all’8 agosto 2024, sono stati segnalati 65 casi in 12 regioni, ma nessun nuovo caso è stato rilevato ad agosto. La variante del virus presente nel nostro Paese è il clade II, considerata meno pericolosa rispetto al clade I, che è invece responsabile di una letalità più alta e che ha causato un aumento dei casi in Congo e in alcune aree europee.

Nonostante l’allarmismo, l’OMS ha chiarito che non si è di fronte a una nuova pandemia di Covid-19. Hans Kluge ha ribadito che, sebbene siano circa 100 i nuovi casi mensili di Mpox in Europa, il virus è noto e sappiamo come contenerlo. Grazie a una forte sorveglianza, alla collaborazione delle comunità maggiormente colpite e a misure sanitarie efficaci, è stato possibile controllare l’epidemia del 2022.

Kluge ha evidenziato l’importanza di una risposta globale e coordinata per evitare un altro ciclo di panico e negligenza. Anche il vicepremier italiano Matteo Salvini ha rassicurato: “Nessun rischio di lockdown”, confermando che la situazione è sotto controllo e non c’è motivo di allarmarsi.

La circolare aggiornata del Ministero della Salute descrive dettagliatamente le modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie, spiegando che il virus può diffondersi attraverso contatti fisici stretti, inclusi rapporti sessuali, contatto pelle a pelle con lesioni infette, e anche tramite saliva, starnuti, sudore, o oggetti contaminati. I sintomi principali includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e una caratteristica eruzione cutanea, che compare generalmente entro 3 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi.

Il vaccino attualmente utilizzato in Italia, prodotto dalla danese Bavarian Nordic, è raccomandato per alcune categorie specifiche. In particolare, è indicato per:

  • Personale di laboratorio con esposizione al virus.
  • Persone LGBTQ+ (gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini) che rientrano in criteri di rischio come storia recente di rapporti sessuali con più partner, partecipazione a eventi di sesso di gruppo, infezioni sessualmente trasmissibili recenti, o pratica di Chemsex.

Secondo l’ECDC, il rischio di contagio per i viaggiatori europei che si recano in aree infette è considerato elevato solo per coloro che hanno contatti stretti con le comunità colpite. Per la popolazione generale europea, il rischio è attualmente basso, a condizione che i casi importati siano diagnosticati e gestiti tempestivamente.

Nonostante l’allerta, l’OMS e le autorità sanitarie italiane hanno chiarito che il vaiolo delle scimmie, nella sua forma attuale, non rappresenta una minaccia paragonabile al Covid-19. Tuttavia, la vigilanza rimane alta, e le misure di prevenzione, inclusa la vaccinazione per le categorie a rischio, sono in atto per evitare un’ulteriore diffusione del virus.

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