A cura di Luigi Castiello
Verona -Napoli 3-0
La prima sconfitta di Antonio Conte in quel di Verona è il racconto di un film già visto, una squadra col solito gioco compassato su cui c’è ancora molto da lavorare.
La prima frazione di gioco racconta di una supremazia a centrocampo del Napoli, il Verona si schiera a specchio rintanata nella sua trequarti per poi ripartire in sterili contropiedi contropiede, mentre il Napoli tra cross in area e qualche verticalizzazione si rende pericoloso con, Lobotka, Anguissa e Kvara, quest’ultimo risultava il più attivo dei partenopei ma sul finire della prima frazione di gioco lascia il campo per capogiri a causa di un colpo ricevuto ad inizio gara.
Nella ripresa la squadra scaligera subito si rende pericolosa, inizia con Kastanos che dialoga sulla destra con Tchatchoua e fa partire un tiro a giro, fuori di poco. Al 50esimo traversone di Lazović dalla sinistra verso il centro dell’area per Livramento che anticipa Jesus: Verona in vantaggio.
Al 60esimo tiro di Anguissa che si stampa sulla traversa. Poco dopo ancora Anguissa è servito in area, è circondato da maglie gialloblù ma lotta come un leone e fa partire un rasoterra, Montipò para.
Al 75esimo contropiede dell’Hellas, azione con ripetuti contrasti centrocampo, alla fine la palla carambola tra i piedi di Duda che serve Mosquera, appena entrato,con un diagonale dal limite dell’area beffa Meret: è il 2-0 per il Verona.
Allora scadere ancora Mosquera tutto solo sigla il 3-0.
Tre gol tutti nella ripresa, la partita di Verona mette in evidenza che la rosa di mr. Conte è incompleta, sancisce l’importanza di un centravanti, che sappia creare spazi e soprattutto fare gol, in due gare ufficiali, prima quella in Coppa Italia e poi ieri in campionato, in più di 180 minuti il Napoli non è riuscito a fare nemmeno un gol, non si può affrontare una intera stagione solo con Simeone e Raspadori.
