A cura di Carla Cavicchini
Lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 è il percorso artistico di Rita Sabo. Grazie alla sua mostra Sacred Planet l’artista austriaca propone 13 dipinti e 19 sculture, mostrando i vari obiettivi di sviluppo sostenibile nello spazio corner del Maxi di Roma. Da noi intervistata ha così risposto.
Io credo fortemente nell’Unione dell’essere umano con la natura. Purtroppo troppo spesso ci si dimentica che il pianeta è uno solo e che le nostre possibilità di ritrovare un’unità con la natura diventano sempre più sottili. La mia idea di arte è proprio risvegliare le coscienze di chi guarda le mie opere. Portare una maggior consapevolezza sulla sofferenza ambientale della terra stessa, e conseguentemente della nostra e dei nostri figli anzi, penso che proprio che noi tutti dovremmo costruire questo ponte insieme, per il futuro di tutti i nostri figli.
Io spero che noi si abbia ancora del tempo, c’è in me una forte speranza che la consapevolezza e l’azione sostenibile ci possa aiutare ad uscire da questa situazione quasi senza vie di uscita. Il pianeta soffre e ce lo dice in modi diversi ma io credo che non sia troppo tardi.
L’arte è sempre stata un veicolo di protesta, di startment, di follia e di ragione insieme di spirito e poesia ma allo stesso tempo di denuncia e redenzione. Si dice sempre che la bellezza salverà il mondo. Il mio modo di vedere e di fare arte va OLTRE la visione terrena delle cose che si avvicina come un vortice ad un senso più spirituale e sacro. Non capisco e inorridisco davanti a tutto quello che succede su questo pianeta, la mancanza di rispetto per la vita sia naturale che umana. E fuggo verso l’universo di cui comunque siamo parte e cerco di salvarci diramando messaggi di luce energia e forza. . Perché ci aiutino tutti in questo buio sempre più tempestoso. Il mio è davvero un multimondo fatto di colori forti, di energia forte, di spirito libero che spero porti un messaggio di armonia e serenità e pace e di rispetto per la madre Terra.
