A cura di Ionela Polinciuc
Nel contesto di una pandemia che ha scosso il mondo intero, le voci di medici e ricercatori che si sono opposti alla narrazione ufficiale sono state spesso ignorate o emarginate. Per capire meglio le accuse di mal gestione e le critiche rivolte ai protocolli adottati, ho avuto l’opportunità di parlare con il Giudice Angelo Turco, un osservatore critico della gestione della pandemia e delle sue implicazioni legali e sanitarie. In questa intervista esclusiva, il Giudice Turco condivide le sue preoccupazioni riguardo al trattamento dei medici che hanno dissentito, le carenze nei protocolli di vaccinazione e cura, e le fonti alternative di informazione che ritiene più affidabili.
Giudice Turco, Lei ha seguito da vicino le critiche e le denunce di molti medici e ricercatori riguardo alla gestione del COVID-19. Come ha vissuto questa situazione?
Durante la pandemia, numerosi medici e ricercatori hanno sollevato obiezioni contro la narrazione ufficiale. Figure come il Dott. Montanari, i medici Mariano Amici, Citro, Balanzoni, Petrella, Rainò, Olivieri e Poltrone, e virologi come Tarro e Montagnier sono stati sistematicamente emarginati e perseguitati. Questi professionisti hanno affrontato enormi difficoltà nel cercare di condividere le loro opinioni. Ad esempio, il Dott. Mariano Amici fu aggredito verbalmente da Bruno Vespa durante un’intervista su Rai TV. Vespa, incapace di ottenere le risposte desiderate, tolse addirittura l’audio a Amici e lo invitò a chiudere l’intervento.
Qual è stata la reazione dei media mainstream riguardo a queste critiche?
I media mainstream hanno spesso ignorato o distorto le critiche di questi esperti. Tuttavia, alcuni canali e programmi hanno dato spazio a queste voci dissenzienti. Reti come Pandora, Data Base Italia TV, Bioblu24 e Canale 4 hanno permesso a medici e ricercatori di esprimere le loro preoccupazioni. Massimo Citro Della Riva, ad esempio, ha scritto un libro intitolato “Apocalisse”, in cui ha descritto le falsità relative al virus, ai sieri spacciati per vaccini e alla non affidabilità dei tamponi.
Come è stata gestita la questione dei vaccini e dei protocolli di trattamento durante la pandemia?
È importante sottolineare che per approvare un vaccino è necessaria una lunga serie di sperimentazioni e verifiche. Durante la pandemia, i sieri in uso non erano stati adeguatamente testati e le loro componenti erano sconosciute. Inoltre, i protocolli che impedivano la cura dei pazienti erano non solo illegali ma anche illeciti, contribuendo alla morte di molti. I medici erano costretti a seguire direttive sbagliate sotto minaccia di licenziamento, un comportamento che considero un tentato omicidio.
Qual è stato l’atteggiamento di quei medici che hanno rifiutato di seguire i protocolli ufficiali?
Alcuni medici, come la Dottoressa Maria Grazia Dondini e il Prof. Giuseppe De Donno, hanno rifiutato di seguire i protocolli ufficiali e hanno trattato i pazienti con terapie domiciliari. La Dottoressa Dondini ha curato circa 4000 pazienti con successo, mentre il Prof. De Donno, che utilizzava terapie con staminali, è stato perseguitato fino a essere costretto al suicidio. Questi medici sono stati sospesi dai loro ordini professionali per aver rispettato il loro giuramento e salvato vite umane.
Come possono i lettori ottenere informazioni più affidabili riguardo alla pandemia e ad altri eventi globali?
Per informazioni più accurate, consiglio di seguire fonti di informazione indipendenti e giornalisti che intervistano i protagonisti degli eventi. Canale 4, Bioblu24, RaiRaiTV e Pandora sono esempi di media che offrono una visione più critica e completa. Inoltre, i giornali e la televisione di stato spesso distorcono la verità. “La Verità” di Maurizio Belpietro e “Fuori dal Coro” di Mario Giordano sono ottime alternative per una copertura più autentica e coraggiosa.
