A cura di Ionela Polinciuc
L’opposizione venezuelana, guidata da María Corina Machado, ha denunciato un aumento della brutale repressione ordinata dal presidente Nicolás Maduro. Nelle ultime ore, questa violenza ha causato la morte di 16 persone, la scomparsa di 11 individui e l’arresto di oltre 177 prigionieri politici. Machado ha paragonato queste azioni alle peggiori dittature latinoamericane del passato, sottolineando che “di fronte alla vittoria forte e inappellabile, al regime rimane solo la violenza criminale”. Ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e degli arrestati, tra cui molti studenti che domenica scorsa hanno rifiutato di votare Maduro sotto la supervisione dei suoi paramilitari.
La moglie di Freddy Superlano, coordinatore politico del partito Voluntad Popular sequestrato ieri, ha chiesto prove che suo marito sia ancora vivo. Fonti interne rivelano che Superlano e suo cugino stanno subendo torture dagli agenti del Sebin, la polizia politica chavista.
Il candidato presidenziale Edmundo González Urrutia, secondo l’81,24% dei verbali elettorali, ha ottenuto il 67% dei voti contro il 30% di Maduro. González Urrutia ha ringraziato la comunità internazionale per il supporto e ha chiesto il rispetto della volontà popolare. La leader della campagna elettorale, Delsa Solorzano, ha riportato minacce ai testimoni di seggio da parte dei paramilitari di Maduro. Nonostante le intimidazioni, i verbali elettorali sono stati digitalizzati e pubblicati online.
Il presidente brasiliano Lula Da Silva, dopo una conversazione con Joe Biden, ha dichiarato che il voto a Caracas è stato “fluido e normale”. In contrasto, il presidente colombiano Gustavo Petro ha invitato il governo venezuelano a garantire uno scrutinio trasparente con il controllo internazionale. Anche il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha chiesto a Maduro di accettare i risultati elettorali e di permettere al popolo venezuelano di vivere in tranquillità.
I ministri degli Esteri del G7 hanno espresso solidarietà con il popolo venezuelano, chiedendo trasparenza nei risultati elettorali e moderazione per trovare una soluzione pacifica e democratica. La presidenza italiana del G7 ha diffuso una dichiarazione che sollecita la condivisione immediata di tutte le informazioni con l’opposizione e gli osservatori indipendenti.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha avvisato Maduro che “la nostra pazienza, e quella della comunità internazionale, sta finendo”, sottolineando l’esaurimento della tolleranza verso le continue violazioni dei diritti umani e la repressione politica.
La situazione in Venezuela resta tesa, con un’attenzione crescente della comunità internazionale sui prossimi sviluppi e sulle risposte del regime di Maduro.
