20 Settembre 2024, venerdì
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Balagan Caffè 

A cura di Carla Cavicchini

Giovedì 1 agosto un nuovo appuntamento con la XII edizione del Balagan Café: “Dove comincia la pace”
con la scrittrice e pacifista italo-israeliana Manuela Dviri. Prosegue il Balacinema con “Savoy” di Zohar Wagner

La speciale kermesse culturale estiva in programma alla Sinagoga di Firenze per creare spazi di convivenza e dialogo: fino al 5 settembre il giovedì nel giardino della Sinagoga con musica, proiezioni di film, incontri, dialoghi, visite guidate e degustazioni.

Il direttore artistico Enrico Fink: “Uno sguardo capace di illuminare spazi ancora immersi nell’oscurità dell’incomprensione e del pregiudizio

Ritorna a Firenze, giovedì 11 luglio un nuovo appuntamento, per il dodicesimo anno consecutivo, con il Balagàn CaféFino al 5 settembreil giardino della Sinagoga accoglierà ogni giovedì la speciale kermesse culturale estiva organizzata dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comitato Rete Toscana ebraica in collaborazione con il Museo ebraico di Firenze e con il sostegno della Regione Toscana. L’iniziativa è realizzata grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, nell’ambito del bando artistico e culturale, oltre che inserita nell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze, e cofinanziata dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane

Il tema scelto per accompagnare il ciclo di incontri – che culminerà con la Giornata Europea della Cultura Ebraica di domenica 15 settembre – è: “Dove comincia la pace”. Di assoluto spessore gli incontri: l’impegno del Balagàn a generare dialogo e comprensione reciproca si articola in una serie di conversazioni, tutte fra le 20,30 e le 21,30, con figure di assoluto rilievo. Tra questi Padre Bernardo Gianni (giovedì 27 giugno), promotore della marcia silenziosa per la Pace del 23 ottobre scorso, punto di riferimento per una Firenze impegnata nel percorso della piace e del dialogo. Da Israele è intervenuta Edna Angelica Calò Livne, attivista israeliana candidata al Premio Nobel per la pace, con un incontro e una performance interattiva con il pubblico, una conversazione con Marisa Nicchi e altre aderenti a “Donne Insieme per la pace” (11 luglio). C’è stata anche la conversazione con il filosofo Davide Assael (18 luglio) e con lo storico Claudio Vercelli (25 luglio). Tra gli altri incontri quello con la celebre scrittrice e pacifista italo-israeliana Manuela Dviri (1 agosto) e lo psicologo ed esperto di lotta all’antisemitismo David Meghnagi (29 agosto). 

Non mancherà ovviamente la musica che completerà gli incontri con proiezioni di film e laboratori. Come esempio quanto mai eloquente un appuntamento di spicco: il Balagàn porterà a Firenze, per la serata conclusiva del 5 settembre, la celeberrima musicista Noa, voce riconosciuta nel mondo non solo per i suoi meriti artistici e la sua straordinaria popolarità, ma per l’impegno per la pace e in particolare per il dialogo fra israeliani e palestinesi. Moltissimi altri, naturalmente, gli appuntamenti di altissimo respiro internazionale. Il 18 luglio c’è stato il concerto della cantante palestinese Miriam Toukan con un gruppo di musicisti israeliani e con un concerto dedicato all’incontro fra cultura araba libanese e israeliana: “Quando si incontrano Bialik e Fayrouz”. Il 20 giugno, in apertura, si è esibita a Firenze una straordinaria formazione da Belgrado, il gruppo “Shira utfila” diretto da Stefan Sablic, band multietnica e multiconfessionale la cui musica si ispira alla ricchezza della tradizione ebraica, turco/ottomana, araba a balcanica. Il 27 giugno è stata la volta di ad uno dei massimi esperti al mondo del “ney”, strumento a fiato principe della tradizione mediorientale: giunto dalla Turchia, Aziz Senol Filiz che è stato in concerto con il toscano Ettore Bonafé e altri musicisti di assoluto spessore, in un progetto di incontro fra musiche e culture dal titolo “Jazz Anatolia”.  Ma ci sarà spazio anche per un tributo a un musicista italiano fortemente legato al mondo ebraico e a Israele come Herbert Pagani, e per Enrico Fink che porterà il pubblico in un viaggio musicale attraverso la storia degli ebrei d’Italia.

Lo scorso giovedì 25 luglio il primo appuntamento con il Balacinema che ha visto la proiezione del film: “Rapito” di Marco Bellocchio, poi giovedì 1 agosto di “Savoy” di Zohar Wagner e l’8 agosto di “Libere, disobbedienti e innamorate” di Maysaloun Hamoud. 

“Savoy” racconta in forma di documentario l’attentato all’hotel Savoy di Tel Aviv del 5 e 6 marzo del 1975 dal punto di vista di Kochava Levi, una casalinga di 31 anni di origine yemenita, fu presa in ostaggio durante un attentato all’hotel Savoy di Tel Aviv (marzo 1975). Nel corso di una notte, si trasformò in un’eroina senza paura trattando tra gli attentatori e le forze dell’ordine israeliane. Tuttavia, all’alba, non le restava altro che vergogna. Il film è un documentario ibrido che alterna abilmente immagini reali a scene girate con attori, e offre una prospettiva interessante sulla storia del terrorismo in Israele e sul conflitto israelo-palestinese.

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