8 Settembre 2024, domenica
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Visite mediche e specialistiche: Le nuove regole per ridurre le liste d’attesa

A cura di Ionela Polinciuc

La sanità pubblica italiana si appresta a una significativa trasformazione. Con 171 voti favorevoli e 122 contrari, la Camera ha approvato mercoledì 24 luglio il disegno di legge sulle “misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie”, già passato al vaglio del Senato. Questo provvedimento introduce una serie di cambiamenti volti a migliorare l’accesso alle visite mediche e specialistiche, affrontando uno dei problemi più pressanti della sanità pubblica italiana.

La norma che ha attirato maggior interesse è quella dell’articolo 4, soprannominata “salta fila”. Questa prevede che, per garantire il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, le visite diagnostiche e specialistiche vengano effettuate anche nei giorni di sabato e domenica. Inoltre, le fasce orarie per l’erogazione di tali prestazioni saranno prolungate, nella speranza di ridurre i tempi di attesa che affliggono molti pazienti.

Secondo un’indagine di Altroconsumo, 950 cittadini su 1100 intervistati hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame specialistico nell’ultimo anno. Tra i problemi più frequentemente segnalati vi sono le liste d’attesa troppo lunghe, la distanza dalle strutture ospedaliere e la mancanza di disponibilità a causa delle agende di prenotazione chiuse.

Un’altra innovazione importante introdotta dal decreto è la creazione di una Piattaforma nazionale per le liste d’attesa, che sarà istituita presso l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Questa piattaforma avrà il compito di monitorare in modo puntuale e reale i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, dialogando con le piattaforme regionali per snellire i tempi di attesa.

Il decreto prevede anche l’istituzione di un Centro unico di prenotazione (Cup) a livello regionale o infra-regionale. Questo centro gestirà le prenotazioni sia delle strutture pubbliche che di quelle private convenzionate. Il Cup attiverà un sistema di disdetta delle prenotazioni, ricordando all’assistito la data della prestazione e richiedendo la conferma o la cancellazione dell’appuntamento almeno due giorni lavorativi prima dell’erogazione della prestazione. I pazienti potranno gestire le proprie prenotazioni su un portale dedicato e, se non si presenteranno senza aver disdetto, potranno essere tenuti a pagare comunque la prestazione.

Il decreto include anche la possibilità di ricorrere a prestazioni di specialistica ambulatoriale presso strutture private accreditate, nel caso in cui nel pubblico non ci sia disponibilità. Questa misura mira a garantire che i pazienti possano accedere alle cure necessarie senza lunghe attese.

Il disegno di legge mira ad allentare il tetto di spesa per il personale. Per il 2024, il limite verrà aumentato al 15% dell’incremento del Fondo sanitario regionale, rispetto al 10% del 2023. A partire dal 2025, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che il tetto di spesa sarà abolito e sostituito da un nuovo sistema per determinare i fabbisogni minimi e massimi delle strutture sanitarie.

Le nuove regole introdotte dal decreto rappresentano un passo avanti significativo per la sanità pubblica italiana. Con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie, queste misure promettono di affrontare efficacemente alcuni dei problemi più urgenti del sistema sanitario. Tuttavia, la loro implementazione e i risultati dovranno essere attentamente monitorati per garantirne l’efficacia nel lungo termine.

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