8 Settembre 2024, domenica
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Spagna quarta volta campioni d’Europa 

A cura di Alfredo Mariani 

La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta nella propria storia. Nella finale di Euro 2024 a Berlino, le Furie Rosse hanno battuto 2-1 l’Inghilterra con tutte le reti realizzate nel secondo tempo. Dopo la rete che ha sbloccato il match al 47′ con Nico Williams su assist del solito Yamal, la Spagna ha sprecato diverse occasioni per raddoppiare subendo il pareggio di Palmer al 73′, appena entrato in campo. La rete della vittoria però è arrivata all’86’ con una spaccata vincente di Oyarzabal su assist di Cucurella.

LA PARTITA

Il passato, il presente e il futuro hanno trionfato all’Olympiastadion. La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta, più di ogni altra selezione europea, e lo ha fatto vincendo sette partite su sette a Euro 2024 e affidandosi a due giocatori tanto giovani quanto stellari e decisivi, Lamine Yamal e Nico Williams, protagonisti anche nella partita più importante della loro breve carriera. Il 2-1 di Berlino celebra il calcio delle Furie Rosse, cresciute e coccolate dal ct de la Fuente fino al trionfo, girando un dito enorme nella piaga dell’Inghilterra ancora delusa a tanto così dal rompere una maledizione che sembra eterna.

Il passato, dicevamo, perché la Spagna ha vinto con il proprio credo, il proprio calcio e la convinzione di poter vincere questo tipo di manifestazioni. In Germania per Euro 2024 la selezione iberica ha fatto di più, ha vinto e convinto sempre con un calcio offensivo e aggressivo, quasi asfissiante a tratti e frutto di anni di lavoro a tutti i livelli; livelli che proprio il ct de la Fuente, selezionatore quasi per caso della nazionale maggiore e inizialmente ad interim, ha conosciuto e plasmato lungo tutta la carriera da allenatore federale. Il presente, invece, dice che la Spagna è tornata a guardare tutti dall’alto vincendo sempre e comunque, di spada o di fioretto, ma soprattutto affidandosi a un mix di esperienza e futuribilità che potrebbe garantire alla selezione anni di soddisfazioni.

La sfida di Berlino ha raccontato anche questo oltre ad allungare il tabù con il successo dell’Inghilterra, alla seconda finale europea persa consecutivamente dopo quella in casa nel 2021. La Spagna aggressiva e sicura nel proprio palleggio nel primo tempo ha costretto nella propria metà campo gli inglesi, trasformando le pedine di talento come Bellingham e Foden in tasselli difensivi per arginare le geometrie di Rodri e limitare l’aiuto per il neo 17enne Yamal. Sacrificio che ha prodotto i frutti considerando le pochissime occasioni da gol del primo tempo. Tutto è cambiato nella ripresa e non solo per l’infortunio che ha costretto Rodri a restare negli spogliatoi.

Dopo l’intervallo la Spagna è scesa in campo furiosa, come da soprannome, trovando l’immediato vantaggio con Williams al 47′ su assist di Yamal servito da Carvajal, ma soprattutto ha sfiorato in almeno altre tre occasioni il raddoppio con occasioni clamorose per Dani Olmo, Morata e lo stesso Yamal. E l’Inghilterra? Il ct Southgate intorno all’ora di gioco ha tolto capitan Kane per affidarsi prima a Watkins e poi a Palmer, risvegliando l’orgoglio dei Tre Leoni e trovando al 73′ la giocata del pareggio in una rara disattenzione spagnola. La fuga sulla destra di Saka ha portato il pallone in area per Bellingham, bravo ad apparecchiarlo al limite per il sinistro chirurgico (con deviazione) proprio di Palmer. Riequilibrata la gara però la Spagna ha saputo trovare il modo di far male a un’Inghilterra trascinata dai propri tifosi e convinta di poter firmare l’ennesima rimonta, spaventadola con Yamal all’82’ costringendo Pickford a un miracolo dopo una grande giocata di Williams e Olmo, e firmando il 2-1 a quattro minuti dal novantesimo con Oyarzabal, ottimo nel gestire il pallone scambiando con Cucurella fino a trasformare in spaccata la rete che è valsa il trofeo.

La pagella 

SPAGNA (4-2-3-1)
Unai Simon 6,5 
– Resta a guardare per buona parte del match, ma quando la palla arriva dalle sue parti è una garanzia per i suoi.

Cucurella 6,5 – Fischiato dallo spicchio di stadio occupato dai tedeschi, non si lascia scalfire. Così come non è stato intimorito da Saka che non ha avuto grande spazio nella prima frazione, salvo poi prendergli i tempi nella ripresa. Avanza e all’87’ sfrutta il passaggio di prima di Oyarzabal per regalare di ritorno il pallone per il gol vittoria.

Laporte 7 – A braccetto con Le Normand chiude ogni spazio a Kane e non si lascia sorprendere dalle accelerate di Foden e Bellingham. Suo malgrado è causa del ko fisico di Rodri, unica sbavatura della gara.

Le Normand 7 – Attento e preciso in fase difensiva, va vicino al gol ma la fortuna non lo assiste (Dal 38′ st Nacho sv).

Carvajal 6,5 – Si prende un grande rischio perdendosi Shaw nella prima frazione, poi ara la fascia destra rincorrendo il compagno di club Bellingham che spesso lo salta.

Rodri 6,5 – Ordinato, preciso ed elegante palla al piede, punto di riferimento per il gioco della Spagna. Peccato averlo perso all’intervallo per un guaio fisico accusato nel finale della prima frazione, col gioco delle Furie Rosse che però pare non aver accusato il colpo (Dal 1′ st Zubimendi 6,5 – Entra e alla prima accelerata palla al piede non fa rimpiangere Rodri portando Stones a prendere il giallo. Da un pallone perso in fase offensiva, però, arriva il ribaltamento di fronte per il pareggio inglese)

Fabian Ruiz 7 – Corre avanti e indietro per il campo, recuperando ogni pallone possibile e immaginabile. In zona offensiva riesce sempre a far sentire la sua presenza, con l’uscita di Rodri si prende la responsabilità del reparto centrale.

Dani Olmo 6,5 – Rischia tanto su fallo su Rice, con Letexier clemente con un cartellino che poteva essere anche di un altro colore. Non è il solito Olmo, quello sorprendente visto fin qui, soffre tanto la marcatura stretta del centrocampo inglese. Nel finale è al posto giusto al momento giusto, col salvataggio sulla linea.

Yamal 7,5 – È l’osservato speciale, la difesa inglese lo mette nel mirino per cercare di arginare ogni suo spunto offensivo. Ma il talento del 17enne è cristallino e ogni accelerata è bruciante e al primo spiraglio lasciato da Shaw trova Williams per il vantaggio in avvio di ripresa. Assist che lo galvanizza e gli dà entusiasmo portandolo più vicino alla porta di Pickford (Dal 44′ st Merino sv).

Nico Williams 7,5 – Prima cerca di prendere le misure su Walker che però lo chiude bene, poi si sposta a destra pestando i piedi a Yamal per cercare di trovare lo spiraglio dando il doppio lavoro a Shaw. Nella ripresa affina l’intesa con Yamal che lo lancia subito a rete per il vantaggio al 47′.

Morata 6,5 – È un po’ il sacrificato della formazione del ct de la Fuente, costretto a indietreggiare per prendersi il pallone o allungare la squadra finendo spesso in offside per lasciare spazio ai suoi compagni. Da buon capitano stringe i denti e fa il lavoro sporco, al primo pallone interessante si deve arrendere al salvataggio sulla linea di Stones (Dal 22′ st Oyarzabal 7 – Lavora in silenzio come un ninja e come tale colpisce quando meno te l’aspetti. Meravigliosa l’azione che porta al gol vittoria, con lo scambio con Cucurella che è al bacio).

Ct. de la Fuente 7 – Conferma i suoi uomini e ritrova gli squalificati per una Spagna che si conosce a memoria, soprattutto nei suoi esterni. Perdere Rodri all’intervallo è stato di certo un boccone amaro da digerire, ma ha saputo dare ai suoi le giuste indicazioni per non subire troppo l’assenza del proprio metronomo. E dalla panchina pesca il match-winner Oyarzabal.

INGHILTERRA (3-4-2-1)
Pickford 6
 – Sul gol subito da Williams può fare poco, poi però rischia troppo uscendo in maniera avventata su Morata e se non ci fosse stato Stones sarebbe stato subito 2-0. Si trasforma poi nel peggior incubo di Yamal, abbassando più e più volte la saracinesca al talentino del Barça.

Walker 6,5 – Esperienza al servizio della difesa inglese, polmoni da centometrista per fare avanti e indietro per la fascia destra ben presidiata sia in fase offensiva che difensiva. Lo spot del match è la cavalcata verso la porta degli iberici e il recupero ad alta velocità su Nico Williams. Nella ripresa però parte subito con l’amarezza dell’inserimento di Nico per il gol della Roja.

Stones 6,5 – La qualità difensiva c’è, quella palla al piede anche e si vede che la “scuola City” si fa sentire. Mette il piede sempre, riesce anche a sviare Williams e a confonderlo riuscendo spesso in chiusure insperate.

Guehi 6,5 – Del trio difensivo inglese è quello che spicca meno, ma fa comunque sentire la propria presenza all’occorrenza. Poi però si addormenta su Oyarzabal, lasciando quei pochi centimetri allo spagnolo per il gol vittoria.

Saka 6,5 – Southgate sembra avergli dato chiare indicazioni, chiedendo un gioco a tutta fascia senza tirarsi indietro nel difendere. Ma saltare Cucurella non è facile nella prima frazione, nel secondo tempo invece cresce e riesce ad avere la meglio.

Mainoo 6,5 – Il più giovane tra gli inglesi in campo dal 1′, ma non si vede. Mette esperienza da vendere a ogni giocata, è intelligente nelle chiusure e comprende abilmente quando poter mettere il piede (recuperando il pallone) e quando invece evitare per incappare in falli difficili da gestire (Dal 25′ st Palmer 6,5 – Dai suoi piedi parte e si conclude l’azione del pareggio, al primo pallone toccato dal suo ingresso. Gli servono una manciata di minuti per lasciare il segno, e Southgate ringrazia per un momento).

Rice 6,5 – Prova a far accendere i suoi con passaggi precisi, ma non trova l’aiuto del reparto offensivo nel trasformare i palloni in occasioni pericolose.

Shaw 6,5 – Istruito al dettaglio da Southgate per non lasciare spazio di manovra a Yamal, riesce al meglio nel suo compito.

Foden 6,5 – In fase offensiva è il più pericoloso tra i suoi, in fase di non possesso punta il compagno citizens Rodri cercando di non lasciargli spazio. Ma ribaltando i ruoli, lo soffre quando si affaccia nella trequarti spagnola e con l’ingresso di Zubimendi non riesce a sfruttarne le lacune (Dal 44′ st Toney sv).

Bellingham 7 – Come Yamal per i suoi, per la Spagna lui è l’osservato speciale e tutti lo conoscono molto bene. Poche occasioni, ma quando il pallone gli capita tra i piedi tutti sanno che può essere il momento giusto per lasciare il segno. In occasione del pareggio di Palmer si “scarifica” facendo da boa, lasciando al compagno la possibilità di colpire con forza e precisione, ma soprattutto privo da ogni disturbo.

Kane 6 – Prende un giallo dalle sfumature arancioni nella prima frazione, non riesce a lasciare il segno e appena può Southgate lo richiama in panchina per dare una scossa ai suoi. E la sua maledizione continua… (Dal 16′ st Watkins 6 – L’uomo della provvidenza questa volta non basta, perché Laporte e Le Normand non si lasciano abbindolare dalle giocate della punta dei Villains)

Ct. Southgate 6 – Prepara la partita all’insegna dell’attesa e si vede, con i Tre Leoni schiacciati dalla manovra delle Furie Rosse per poi cercare la ripartenza. Tatticamente la gestisce bene, ma basta solo un momento di calo d’attenzione per subire. Riesce però a pescare dal cilindro l’ennesimo jolly che ridà il sorriso ai suoi prima della beffa.

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