16 Settembre 2024, lunedì
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Autobianchi e Innocenti rilancio

A cura di Alfredo Mariani 

Autobianchi e Innocenti potrebbero presto ritornare in auge sul mercato automobilistico italiano grazie al governo e, forse, all’interesse dei cinesi. Infatti, secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, nei colloqui in corso ormai da mesi tra alcuni costruttori e l’esecutivo per un possibile insediamento industriale in Italia sarebbe spuntata l’ipotesi di rilanciare i due marchi, da anni finiti nell’oblio. 

Il decreto. Per comprendere come sia possibile far rinascere Autobianchi e Innocenti, bisogna partire dal quadro normativo. Il governo, per offrire marchi storici italiani a nuovi investitori, ha inserito una specifica disposizione nella legge per il made in Italy, che ora sarà resa operativa con un decreto attuativo del ministero delle Imprese. Il testo, scrive il quotidiano economico, regola due interventi che potrebbero portare lo Stato a incamerare un marchio e a concederne il diritto di utilizzo a titolo gratuito: il primo riguarda il subentro nella titolarità del marchio che un’impresa intende cessare, il secondo “riguarda i marchi per i quali si presume il non utilizzo da almeno cinque anni e che risultano di particolare interesse e valenza nazionale”. In tal caso, il ministero può formulare istanza di decadenza del brand all’Ufficio brevetti e marchi e, se la domanda è accolta, depositare una domanda di registrazione e offrire il tutto a imprese intenzionate a investire in Italia. Palazzo Piacentini valuterà poi il progetto tenendo conto di entità dell’investimento, ricadute occupazionali, settore di riferimento, localizzazione dell’investimento e tempistiche. Una volta riconosciuto il diritto di utilizzo, il marchio verrà ceduto con un contratto di licenza di almeno 10 anni, che potrà essere sciolto automaticamente in caso di cessazione dell’attività o di delocalizzazione.

La mossa del governo. Il decreto dovrà servire a rafforzare i propositi dell’esecutivo di attrarre nuovi investitori esteri, in particolare le case automobilistiche cinesi (si vocifera di BYD, Great Wall Motors e, soprattutto, Chery, Dongfeng e Jac). Sul tavolo sarebbe finita anche l’ipotesi di fregiarsi di un marchio ‘made in Italy’, meglio ancora se storico, per la produzione nel nostro Paese. E si tratta proprio di Autobianchi e Innocenti, che sono nella piena titolarità di Stellantis, ma da tempo non vengono utilizzati. Dunque, bisognerà valutare la “reale applicabilità” del decreto. Il governo si è già mosso: il ministero delle Imprese e del made in Italy ha fatto domanda e ottenuto la registrazione da parte dell’Ufficio brevetti di un marchio Innocenti e di un marchio Autobianchi “con caratteristiche grafiche diverse da quelli di proprietà di FCA Italy”. “Resta da scoprire se resteranno lì nel cassetto”, conclude Il Sole. “Oppure, al netto di possibili contestazioni, se torneranno utili nei negoziati in corso con i costruttori cinesi”.

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