4 Luglio 2024, giovedì
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Teatro Alla Scala, “La Forza del Destino” aprirà la stagione 2024/25

A cura di Clara Sardella

L’opera di Verdi inaugurerà l’ultima stagione di Meyer come sovrintendente. Quattordici i titoli d’opera, otto dei quali di nuova produzione. Il repertorio spazia da Falstaff a Tosca, La Cenerentola e Rigoletto, per chiudersi con il ‘Così fan tutte’ di Mozart. Per il balletto la stagione si apre con la ripresa più attesa del periodo natalizio, “Lo Schiaccianoci”



L’ultima stagione di Dominique Meyer come sovrintendente della Scala consolida le linee culturali sviluppate negli ultimi anni e le proietta nel futuro, portando a realizzazione alcuni grandi progetti preparati nel tempo, ed è una stagione che unisce ritorni importanti e novità assolute.


Quattordici, in totale, i titoli d’opera, 8 dei quali di nuova produzione. Un ritorno è La forza del destino che, dopo 59 anni dall’ultima inaugurazione, apre la stagione lirica il 7 dicembre con la direzione di Riccardo Chailly, la regia di Leo Muscato e un cast stellare: Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier. E un ritorno atteso è anche Norma, uno dei cavalli di battaglia di Maria Callas, interpretata nella prossima stagione da Marina Rebeka, mentre sul podio salirà Fabio Luisi.


Allestimento ‘vintage’, firmato da Strehler, per Falstaffdiretto da Daniele Gatti, ed è una ripresa anche Rigoletto con la regia di Martone, che firma anche la nuova produzione di Eugenij Onegin di Cajkovskij. Prosegueanche il Ring di Wagner affidato alla coppia ChristianThielemann sul podio e David McVicar alla regia con Die Walküre e Siegfried.

E’ una prima mondiale invece quella del Nome della Rosa che la Scala, insieme all’Opéra di Parigi e al Carlo Felice di Genova, ha commissionato a Francesco Filideicon la regia di Damiano Michieletto. E ancora L’opera seria di Florian Leopold Gassmann, la ripresa di Tosca, La fille du régiment con Juan Diego Florez, Così fan tutte con l’attesa regia di Robert Carsen, Cenerentola per il progetto dell’Accademia e un trittico dedicato a Kurt Weil diretto da Riccardo Chailly. 

Per il balletto, la stagione – l’ultima diretta da ManuelLegris – si apre con la ripresa più attesa del periodo natalizio, ‘Lo Schiaccianoci’, mentre sul fronte contemporaneo, la Compagnia sarà impegnata nella prima assoluta di ‘Carmen’ con Roberto Bolle.


Ricchissimo anche il panorama dei concerti, con la Stagione Sinfonica: Riccardo Muti tornerà con i WienerPhilharmoniker, sir John Eliot Gardiner con la Monteverdi Choir & English Baroque Soloist, l’Accademia di Santa Cecilia con Kirill Petrenko, Pappano con la London Symphony e ancora l’orchestra di casa con le direttrici Simone Young e SusannaMälkki, Lorenzo Viotti, e Chailly a dirigere fra l’altro la nona di Bruckner con la ricostruzione del finale di John Phillips in prima esecuzione italiana.


“Abbiamo di fronte una stagione importante – ha dichiarato il direttore musicale Chailly  – mi auguro che quello che può sembrare oggi un addio non sia così”. 

Il sovrintendente Meyer, durante la conferenza di presentazione della nuova stagione, ha rivendicato larivoluzione fatta nel teatro che ora ha un bilancio più che in salute e una struttura modernizzata, dallo streaming alla sostenibilità (anche energetica). 

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, presidente del teatro, non era presente alla conferenza ma domani incontrerà il sostituto di Meyer, Fortunato Ortombina, in arrivo dalla Fenice di Venezia. Una scelta di cui il manager francese si è detto contento. 

L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi  ha voluto ringraziare Meyer “a nome della
città per quanto ha fatto in questi anni”. Parole che hanno fatto scattare un lunghissimo applauso di tutta la sala.


“Mi sono divertito, perdonate se sono un po’ lungo, ma questa è l’ultima volta” ha detto Meyer, che già pensa al futuro: “Rifiuto l’amarezza e la malinconia, sono una persona fortunata, ho diretto i più grandi teatri del mondo. La vita va
avanti – conclude – andro’ con piacere ad aiutare un’altraistituzione. Io faccio il mio lavoro, poi a un certo punto partiro’ gentilmente e con cortesia come ho sempre fatto”.

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