19 Settembre 2024, giovedì

Mario Testino

A cura di Carla Cavicchini

Fin dall’inizio di questo progetto ho sentito di doverlo chiamare A Beautiful
World
perché stavo scoprendo nuovi tipi di bellezza in luoghi che non avevo mai
cercato prima…”/
MARIO TESTINO

Dal PROSSIMO 25 MAGGIO a PALAZZO BONAPARTE di ROMA, ARTHEMISIA presenta in
anteprima assoluta “/A BEAUTIFUL WORLD/”, il nuovo progetto ideato da
MARIO TESTINO, uno dei più celebri fotografi contemporanei a livello
internazionale.

Nato in Perù nel 1954 con origini irlandesi e italiane, MARIO TESTINO si
trasferisce a Londra nel 1976 dove inizia a farsi un nome e a diventare uno
dei fotografi di moda e ritrattisti più innovativi della sua generazione e
le sue fotografie appaiono sulle principali riviste di moda del mondo.
Punto di riferimento di altissimo rilievo nell’arte della moda, le sue
immagini sono spesso diventate leggendarie come le persone che ha
fotografato, da Kate Moss a Madonna, da Naomi Campbell a Diana /Princess of
Wales./

Terence Pepper, curatore della fotografia alla National Portrait Gallery di
Londra, lo ha definito il “John Singer Sargent dei nostri tempi”, mentre il
direttore della galleria, Charles Saumarez Smith, parlando della
retrospettiva da record “Mario Testino PORTRAITS” del 2002, ha sottolineato
il rapporto forte tra l’opera di Testino e la tradizione dei ritrattisti
di corte, da Holbein a Reynolds, da Goya a Rubens.

NEGLI ULTIMI SETTE ANNI, la sua ricerca di nuovi soggetti oltre i confini
del mondo della moda ha portato la sua attenzione su un NUOVO PERCORSO
CREATIVO. Già accennato nelle immagini nel 2007, ha trovato ispirazione
nelle identità culturali e nel costume dei paesi in cui tipicamente ha
ambientato i suoi servizi fotografici delle nuove collezioni.
DAL 2017 HA ATTRAVERSATO PIù DI 30 PAESI, concentrando la sua arte
sull’esplorazione dell’unicità culturale e tradizionale che ancora si
trova in un mondo rapidamente globalizzato.
/”A BEAUTIFUL WORLD”/ – attraverso CIRCA 70 OPERE – è la navigazione
straordinariamente magica e sfumata di Testino tra le complessità e i
contrasti dei nostri molteplici modi di appartenere: definizione di
individualità e conformità, comunità ed esilio, rituali, idee di sé,
nozioni di altro, di identità al di là dei canoni di genere, simboli
della differenza culturale e icone di sistemi di credenze.

                                                                   /”Nei
miei viaggi mi sono reso conto che quando un paese perde il legame tra la
sua storia e il suo abito tradizionale,
qualcosa di veramente prezioso è andato perduto”/

                                                                   MARIO
TESTINO

La mostra /“MARIO TESTINO./ /A BEAUTIFUL WORLD”/, col patrocinio del
COMUNE DI ROMA, è prodotta e organizzata da ARTHEMISIA in collaborazione
con DOMUS ARTIUM RESERVE, con il supporto dell’UZBEKISTAN ART AND CULTURE
DEVELOPMENT FOUNDATION, e vede come /sponsor/ ART PARTNER e GENERALI VALORE
CULTURA, /media partner/ URBAN VISION e LA REPUBBLICA e /mobility partner/
FRECCIAROSSA TRENO UFFICIALE e ATAC.
La mostra è curata dall’illustre artista, scrittore e designer
multidisciplinare PATRICK KINMONTH.
Il progetto /A BEAUTIFUL WORLD/ supporta la missione di “The Great Balance”
nella promozione del patrimonio culturale (www.thegreatbalance.org[1]).

LA MOSTRA
Come ha spesso detto, Mario Testino è sempre stato mosso dall’istinto di
far apparire le sue immagini spontanee, intime e immediate. /”Gli occhi del
mondo moderno, che sono diventati ossessionati dall’avvicinarsi il più
possibile ai loro eroi, volevano sentire di essere letteralmente in grado
di raggiungere e toccare l’attimo nelle immagini, quindi ho voluto
trasferire l’emozione di un incontro ravvicinato e intimo con il soggetto
nella fotografia che stavo scattando”/.
Meticolosamente pianificate ed eseguite, le sue fotografie hanno
un’ingannevole nonchalance ed eleganza che ha ridefinito l’informalità
nelle immagini di moda. Fresco e attuale, il suo lavoro ha provocato e
soddisfatto i suoi seguaci e lo ha reso per decenni il creatore di campagne
di moda ed editoriali che hanno sfidato le norme accettate con la loro
creatività e il loro fascino.
Ma, ispirato dal fotografo peruviano Martin Chambi Jimenez e dai suoi
ritratti dei primi anni del XX secolo di donne peruviane a Cusco che
indossano abiti tradizionali, Testino ha rivisitato in un modo tutto suo il
soggetto a colori per documentare la continua ricchezza e l’evoluzione
delle tradizioni del costume in Perù.
Inizia così il nuovo progetto di Testino che ha cercato di registrare la
straordinaria ricchezza della cultura del vestire in continua evoluzione
accanto a una incombente tendenza all’omologazione, che cancella
identità e comunità in ogni angolo del globo.
Testino reagisce a questo conformismo cercando, ovunque vada, abiti e
costumi originali e immutabili che descrivano approcci artistici unici
legati al ruolo, all’identità e al potere di appartenenza, evidenziati da
indizi visivi. Può trattarsi di una forma straordinaria di un cappello, o
di un taglio specifico di un costume o di un abito modellato, creato e
associato a un rituale, una festa, un luogo o un’usanza.
Rivelando questa bellezza in luoghi insoliti, definendo efficacemente il
modo in cui apparteniamo al nostro luogo di nascita e di vita, e includendo
l’ornamento del corpo stesso, fino alla pelle e ai capelli, Testino ha
catturato come rare farfalle immagini che definiscono chi siamo, a cosa
apparteniamo e cosa rischiamo di perdere nel nostro bel mondo.

La mostra /“MARIO TESTINO. A BEAUTIFUL WORLD”/, attraverso un percorso
tematico, è quindi un viaggio che parte dal Perù per snodarsi attraverso
Colombia, Messico, Giappone, Myanmar, Mongolia, Kenia e molti altri Paesi
per svelare, attraverso la lettura e l’analisi dei costumi tradizionali,
gli atteggiamenti dei vari popoli, rivelando a volte i loro tratti comuni
ed altre i loro contrasti.
L’abito tradizionale come un codice a barre da leggere per
“identificare” un popolo e portarne alla luce le caratteristiche più
intime.
È NEL VESTITO IL PUNTO FOCALE: IL VESTITO DECONTESTUALIZZATO PERCHé LA
CONCENTRAZIONE SIA ANCORA DI PIù SU QUELLA SORTA DI SECONDA PELLE.

L’utilizzo del colore nelle sue fotografie è straordinario ed esalta
ancor più l’aspetto esteriore e creativo di tradizioni assai diverse,
che però in comune hanno qualcosa che non muta nel tempo: i costumi della
tradizione.

                                                                   /”Nei
miei viaggi mi sono reso conto che quando un Paese perde il legame tra la
sua storia e il suo abito tradizionale/
/ /– racconta Testino – /si perde qualcosa di veramente prezioso.”/

Con appresso il suo studio portatile è riuscito infatti a far emergere
nelle pose dei suoi personaggi, siano essi lottatori dell’Uzbekistan o
donne Turkane dell’Africa, quanto l’abbigliamento tradizionale sia
capace di rivelare l’attaccamento intimo o nascosto, quasi inconsapevole,
ai segni caratteristici delle origini.
In questo suo viaggio/analisi Testino scorpora e isola l’identità dei
suoi soggetti facendoli uscire dal loro ambiente, collocandoli nel suo
studio portatile da cui prorompe comunque la loro appartenenza comunitaria
attraverso gli abiti che indossano, quelli della loro storia.
Sul palcoscenico del mondo di Testino non sfila il nuovo ma quello che
abbiamo dimenticato: cosa eravamo.
/“A beautiful world”/ più che un progetto lo si potrebbe definire una
sfida.
Un fotografo famoso che utilizza la sua arte e la sua sensibilità per
scoprire attraverso viaggi ed introspezioni la natura intima di popoli
diversi. Scoprirne le tradizioni nascoste, le attitudini riservate,
attraverso la fotografia che nel suo caso diventa un vero e proprio
strumento di comprensione. Insomma, Testino scavalca il confine del suo
mestiere ed utilizza elementi etnografici, per farci comprendere attraverso
la lettura dei costumi tradizionali ciò che accomuna e differenzia i
diversi popoli. Testino quasi un antropologo dell’estetica.

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